Le Api di Paulette
di Sandro Orlandi
Editore il
Filo
Collana Confini:
nuove voci
ISBN 978-88-6185-766-7
Pubblicato 2008
Pagine 105
Prezzo 15,00 €
Quando si
legge una raccolta, (una silloge, scriverebbe un letterato) la prima domanda
che ci pone è: “cosa” avrà spinto l'autore a riunire
insieme questi brani? Ed ognuno dà una sua risposta. In questo caso la mia
potrà apparire strana: i racconti sono accomunati dalla Magia, dal Mistero.
Insieme a temi sociali oggi fortemente sentiti. Un abbinamento niente affatto
facile, riuscito a Sandro con perfetto stile.
La magia si mostra chiarissima nel
racconto centrale, che dà il titolo alla raccolta: “Le Api di Paulette”. Le api infatti appaiono
stregate, indemoniate, sotto l'influsso d'un malefico essere: la spiegazione
infine sarà razionale e comprensibile, ma il senso del mistero rimane. Qualcosa
di impalpabile, che avvolge luoghi e persone, e ci fa pensare: è una fiaba? una metafora, o è accaduto realmente? Perché tutto è
possibile. Spesso la vita “reale” mostra fatti che superano oggi immaginazione.
Il tema sociale non manca: c'è l'uomo solo, l'uomo rifiutato dalla società, che
lo ritiene un mostro. Anche questo, sarà vero? Non posso proprio svelarlo.
Nel primo racconto, “il vestito
rosso”, la magia è rappresentata proprio dal vestito, che per la protagonista,
una donna dalla vita difficile, diventa un simbolo. Il racconto accompagna la
donna dalla giovinezza alla prima maturità, parla di amori sbagliati delle loro
conseguenze,del desiderio di maternità quando è ormai
troppo tardi. I drammi che si susseguono
sono molti, forse troppi per una donna sola: ma chi non è mai stata sfiorata da
almeno uno dei tanti avvenimenti che si susseguono nella vita di questa
persona? Può essere l'uno, o l'altro, ma qualcosa è avvenuto. La psicologia
della protagonista è resa come se l'autore stesso l'avesse provata: è questo è
tanto più notevole, quando è narrato da un uomo. Io stessa ho provato alcuni
dei conflitti che travagliano la protagonista, subito qualcuna di quelle stesse
drammatiche prove: perciò, credo di parlare con cognizione di causa. Vorrei
aggiungere che molti scrittori, grandi scrittori, hanno narrato vicende al
femminile immedesimandosi nella protagonista, ma al momento non ne ricordo uno
che si sia proposto in prima persona. Ne ho trovato uno
moderno, Piemontese come me, su una antologia: non c'è proprio paragone. Si
sente la menzogna, la finzione. Sandro, invece, non ci racconta la storia di
un'altra persona, diventa questa persona: è quanto di meglio uno scrittore
possa fare.
Il secondo racconto, “Fortunata”, ci
parla del diritto alla vita, alla libertà, e al diritto di por fine alla vita
quanto si ritiene che non meriti di essere vissuta. La dignità di una persona
va rispettata: di questo, molti famigliari non si rendono conto, presi da un
affettuoso egoismo che vuole a tutti i costi ancora accanto a sé la persona
amata, a qualunque costo.
In questo racconto la magia è data da
un sogno, un sogno rivelatore. Ed anche qui, ogni interpretazione è aperta.
Nel quarto, “La Cornice” la magia pervade
tutto il racconto, imperniata proprio su questa cornice, che farà nascere
l'amicizia tra un venditore ambulante clandestino e un vecchio troppo solo. Ma
questa cornice… cos'avrà mai di tanto speciale?
L'ultimo racconto, Il Carro, ci fa
balzare d'improvviso nell'atrocità di una guerra, una guerra civile dei giorni
nostri, di quelle combattute strada per strada, casa
per casa, senza tregua e senza pietà. Poco importa dove si svolga fisicamente:
nei Balcani, o più a Est, siamo sempre alle porte di casa nostra, e chiudiamo
gli occhi per non vedere, ci tappiamo le orecchie per non sentire. Sandro ci
costringe a sentire, a vede, e, soprattutto, ad
ascoltare col cuore: e d'improvviso non siamo più indifferenti, siamo un
tutt'uno con il protagonista, lottiamo con lui, soffriamo con lui.
Il finale è magia… o miracolo? E' un
sollievo: ciascuno, anche qui, pensi a ciò in cui crede.
Ho divorato
questo libro, senza quasi fermarmi. La narrazione è coinvolgente, il ritmo
veloce, i colpi di scena imprevedibili: eppure li aspetti, sai che ci saranno,
perché il Mistero deve trovare una spiegazione, l'Intrigo deve risolversi.
Tuttavia è un libro che vien voglia di rileggere, due volte, anche tre, o più:
perché molto su cui riflettere. Passioni, sentimenti, amore, odio, vendetta,
solitudine, disagio, paura… tutto ciò che ci tormenta oggigiorno è in qualche
modo vissuto dai protagonisti, che proprio per questo non restano figure
indistinte, o poco credibili. Sono essere umani, veri, vivi, che potrebbero
muoversi accanto a noi ogni giorno, portando nel cuore il loro dramma,
invisibile ai più, ma non a Sandro.
Come conclusione consiglio questo
libro a tutti, proprio a tutti, purchè già adulti, o
in età di esserlo. Nonostante la serietà dei temi, la Magia di Sandro lo rende
gradevole alla lettura, che scivola via veloce. Sperando che il lettore
comprenda… cos? Dovrete scoprirlo.
Complimenti a Maristella
Angeli per il disegno in copertina: bello, azzeccato, e vagamente inquietante:
una promessa per il lettore.
Rosella Rapa