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  Letteratura  »  La madre del torero, di Alessandro Verri, edito da Aliberti Castelvecchi e recensito da Katia Ciarrocchi 01/11/2010
 

La madre del torero

di Alessandro Verri

Aliberti Castelvecchi Editore

Narrativa romanzo

Pagg. 222

ISBN 9788864310183

Prezzo € 14,90

 

 

 

 

 

 

La vita è una storia che si scrive man mano che la si vive, ed è questo il senso che mi ha dato Alessandro Verri nel suo libro d'esordio “La madre del torero”.
La madre del torero è un diario dove l'autore riporta quotidianamente la metamorfosi del protagonista, metamorfosi che ha inizio nel giorno in cui, il protagonista da inseguitore di un taccheggiatore, decide di divenire complice per dare così una svolta alla sua “insignificante” vita.
Un ragazzo della Milano bene, dalla vita impeccabile e forse noiosa. Unico fallo non aver seguito le orme della famiglia decidendo di inseguire i suoi sogni: la letteratura e conseguenza il desiderio di divenire scrittore, cosa che porterà a essere snobbato dai suoi cari.
E poi… basta un attimo che tutto si ribalta, il desiderio di trasgressione, di far salire a mille l'adrenalina di “colpire” quel fratello perfetto e troppo distante, di conoscere ed essere avvolto dall'amore… di vivere una vita che valga la pena vivere, e come fine ultimo? Scrivere senza rendersi conto quel libro tanto sperato.
L'autore sottolinea il malessere di chi non realizza le aspettative dei propri famigliari, di chi considerato un perdente vive la propria esistenza nell'ombra e nella crescente insicurezza di se stesso, e nonostante la situazione apparentemente tranquilla, il desiderio di cambiare, tentare nuove strade, è talmente forte, che alla prima occasione che si presenta viene afferrata al volo. E solo alla fine di questo nuovo viaggio rendersi conto che nulla è perfetto, nemmeno quella famiglia tanto moralista e ineccepibile.
Un libro che inizia lento, che ti appassiona man mano che vai avanti senza riuscire a staccarti sin quanto non giunge la parola “fine”. Personaggi che si fanno odiare, amare, ti fanno sorridere e incazzare, una realtà multirazziale che esiste e convive nel nostro quotidiano, il tutto contornato con la speranza di raggiungere almeno in parte l'appagamento delle cose.
Stupenda la figura della donna poliziotta, forte e coraggiosa, ma nello stesso tempo fragile e alla ricerca di quella metà che possa completarla. Trasgressiva e aperta al nuovo pur di appagare se stessa e il proprio uomo, ma anche materna e colei che ti fa trovare sempre un pasto caldo sul tavolo e un giaciglio accogliente dove riscaldarsi.
Insomma Verri, nel suo narrare semplice e poco artificioso, nelle sue mille citazioni e riferimenti letterari è riuscito a costruire un romanzo che ti rimane dentro, un romanzo che vorresti che non finisse mai: in fondo un po' come la vita.

Alessandro Verri vive a Milano, dove è nato nel 1969. Di giorno disegna lampade, spremiagrumi e tosaerba, di notte talvolta scrive.
La madre del torero è il suo primo romanzo.

Katia Ciarrocchi

 

www.liberolibro.it

 

 

 
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