Profumo d'Incenso, di
Valentina Bellettini – Giraldi
Editore – romanzo – pagg. 170 – ISBN 978-88-6155-127-5
– Prezzo € 10,00
Ero ancora a
metà del libro, quando mi sono messa davanti al computer per fare una ricerca:
l'Autrice mi aveva nascosto qualcosa. Se non una professionista, doveva essere
almeno una semi-professionista: originalità e inventiva, unite
ad una perfetta fluidità di lettura mi avevano trascinata senza sosta.
Invece Valentina è chi dice di essere:
una “dilettante”. Forse per questo è così brava: sono infatti
convinta che troppo spesso l'eccessiva scolarità uccida l'immaginazione,
anziché stimolarla.
”Profumo d'Incenso”, secondo i miei
canoni (e non mi interessano le classificazioni ufficiali) non è un vero e
proprio Fantasy, ma che importa? E' un libro, un ottimo libro per ragazzi, che
si può tranquillamente consigliare dai 9 ai 99 anni. Ora proverò a spiegarvene
il perché, toccando i punti essenziali, e cercando di rimanere lontana dalla
vicenda.
La protagonista è una ragazzina dei
nostri giorni, stressata dall'esame di terza media, che vive un momento di
conflitto adolescenziale con la madre. Ebbene, io ho superato l'esame di terza
media lo scorso giugno, con mia figlia: la prova cui le ragazzine sono
sottoposte è resa magistralmente, in modo veritiero, completo e coinvolgente.
Fra me e mia figlia non c'è conflitto, ma sono (troppo spesso) spettatrice dei
conflitti delle sue coetanee con i genitori: anche questa parte viene descritta
molto bene, in maniera piana e tranquilla, senza esasperazioni, prese di
posizione da una parte o dall'altra, scene eccessive. E' un passaggio normale,
quasi obbligato, che madre e figlia devono affrontare.
Se entrambe riescono a rendersene conto, tutto verrà superato. Se ciò non
accade… sarà frattura insanabile. Ovviamente, non vi rivelerò come si conclude
nel libro.
Veniamo ora alla parte più fantasiosa
e letteralmente magica: siamo nel mondo degli antichi egizi. Non tra faraoni o
piramidi nascoste, ma tra gli dei, i grandi dei che tutti conoscono (Iside,
Osiride, Anubi) insieme ad altri meno noti (Bastet, Seth, Horus, Bes, Hapi e altri). Io ho la fortuna di vivere a Torino, sede di
un museo Egizio tra i primi nel mondo: quindi ho una certa dimestichezza con
questo popolo antico e misterioso; ciò non significa che non abbia ancora molto
da imparare. Ma posso dirvi che gli dei sono resi con straordinaria vivezza,
mantengono gli attributi propri della loro antichissima religione (ogni dio è
descritto accuratamente con le sue particolarità, ben tramandate dalle pitture e dai manufatti che li rappresentano) e sono allo
stesso tempo personaggi scolpiti a tutto tondo, con i loro sentimenti, anche i
più intimi, le ansie, le paure, le gioie , le emozioni. Sono vivi. Rendere vivi
i protagonisti di un libro è ciò che contraddistingue uno scrittore bravo da
uno mediocre, o scadente. Rendere vivi degli dei Egizi… ebbene, trovo sia una eccellente prova della bravura della scrittrice.
Il mondo antico è reso vivace anche da
una ricca scelta di particolari, che sostituiscono pesanti o noiose descrizioni
(poco gradite ai giovani). Cito ad esempio: “le dita
lunghe” “le unghie color verde smeraldo” , “la sabbia rossa” , “ i letti con le
gambe incrociate”.
Il passaggio da una dimensione
all'altra avviene attraverso il sogno. Non si tratta però di un sogno come gli
altri, è un sogno “magico”. Avviene solo in particolari circostanze, e la
protagonista lo vive in prima persona. Inizialmente confusa, la ragazzina
desidera sempre di più entrare in questo mondo lontano, che gli adulti non capiscono.
Chi l'aiuta è la sorella, già maggiorenne, ma ancora
capace di credere nelle avventure dell'immaginario.
I sogni aiuteranno la ragazzina, non
solo a superare il terribile (per lei lo è davvero!) esame di terza media, ma
anche nella vita futura. Con una serie di colpi di scena, che si susseguono
fino all'ultima pagina dell'ultimo capitolo, si scoprirà infine il vero
“perché” della magica vicenda.
Generalmente io non leggo libri per
ragazzi, non li ho mai letti, neppure quando ero giovanissima: li trovavo, mi
si perdoni l'espressione, “scemi” . Inconcludenti,
sciatti, privi d'interesse. Questo libro l'ho letto con piacere e desiderio,
immergendomi nelle vicende dei personaggi; di quelli di oggi, come di quelli
del passato. Mi sono sentita trascinata vicino a loro, ho condiviso gioie e
dolori. La vicenda è interessante, i sentimenti ben delineati, il finale niente
affatto scontato. E neppure il modo in cui ci si arriva.
Evidenzio solo un piccolissimo neo: a
mio parere, il lessico tra presente e passato, andava maggiormente disgiunto.
Nelle scuole medie non si usa più dar del “lei” agli studenti, al contrario,
spesso sono studenti che parlano confidenzialmente con l'insegnante usando “tu”
e “ciao”. Nel passato, il “lei” viene usato pochissimo e si preferisce il
“voi”; le persone importanti addirittura usavano il “plurale
maiestatis” , ossia il “noi” rivolgendosi ai sottoposti. Tuttavia io non
scrivo libri per ragazzi, e non ne sarei nemmeno capace; forse questo linguaggio più moderno e
scorrevole è più adatto a far loro accettare la lettura.
In conclusione, trovo
che Valentina abbia un vero talento per questo genere di vicende fantastiche,
non disgiunte dalla realtà, costruite in modo da parlare ai ragazzi in modo
piacevole, apparentemente leggero, ma con forti contenuti educativi e
culturali.
Aspetto con ansia il prossimo libro.
Citazioni
Riporto un passo che a mio parere
esprime sia il contenuto del libro, sia il punto di vista dell'Autrice:
“Marta capì
che era una vita parallela.
Avrebbe lasciato la scuola media ed i
sogni fantastici, dunque si sarebbe avviata lungo quella crescita che l'avrebbe
fatta diventare grande.
Si promise che in ogni caso, non
avrebbe mai smesso di sognare e non avrebbe mai rinunciato a quella parte
bambina che molti adulti lasciano perdere”
Gli dei Egizi
Iside
E' la dea
della maternità e della fertilità, simbolo di sposa e madre e protettrice dei
naviganti. Era considerata una divinità associata alla magia ed all'oltretomba.
Aiutò a civilizzare il mondo; istituì il matrimonio e insegnò alle donne le
arti domestiche.
Osiride
E' il dio
egiziano della morte e dell'oltretomba, oltre che della fertilità.
Come dio dell' agricoltura veniva festeggiato quando si effettuava la
raccolta del grano i cui germogli simboleggiando la sua resurrezione.
Anubi
Era la divinità
che proteggeva le necropoli ed il mondo dei morti. Aveva il compito di
accompagnare lo spirito del defunto davanti al tribunale supremo degli dei.
Come dio che presiede l'imbalsamazione era venerato dagli imbalsamatori.
Horus
Figlio di
Iside ed Osiride.
Era una divinità del cielo: i suoi
occhi simboleggiano luna e sole, il cui viaggio nel cielo è dovuto al volo di Horus.
Seth
E' il dio
della pioggia e del cattivo tempo, è il Signore del deserto, adorato dai
carovanieri che si spostavano tra un'oasi e l'altra. E' il dio della guerra e
della forza bruta, che insegna ad asservire nella lotta violenta per vincere in
battaglia e trovare l'onore.
Bastet
La dea-gatta, una divinità dai tratti solari simboleggiante
il calore benefico del sole, venerata per la sua potenza, la sua forza e la sua
agilità
Bes
Divinità
protettrice dal malocchio e dio della casa, come dio guaritore e protettore del
sonno, della fertilità e del matrimonio.
Thoth
E' la divinità egizia della luna, sapienza, scrittura,
magia, misura del tempo, matematica e geometria. È rappresentato sotto forma di
ibis, uccello che vola sulle rive del Nilo. Come dio dell'oltretomba,
aiutava Osiride a anubi, giudicando le anime dei morti
Nephti
E' la dea dell'oltretomba, oltre che del parto.
Hapy
Divinità molto venerata in Egitto;
essa era l'incarnazione della fecondità dell'inondazione del fiume Nilo, e non
la personificazione stessa del fiume. Era quindi simbolo di fertilità della
terra, dell'abbondanza dei raccolti e della vita rinnovata dall'inondazione
annuale.
Rosella
Rapa