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  Letteratura  »  Intervista a Giuseppe La Delfa, a cura di Salvo Zappulla 06/12/2010
 

Intervista a Giuseppe La Delfa

di  Salvo Zappulla

 

 

 

Giuseppe La Delfa è un personaggio pirotecnico, preso da mille interessi, non spreca un minuto della propria vita. Da qualche tempo colleziona lauree e premi letterari con la stessa intensità. Giornalista, studioso, poeta, amante del folclore, ricercatore delle tradizioni e di tutto ciò che ha contribuito allo sviluppo della nostra terra: la Sicilia. Alcuni  suoi scritti sono stati tradotti all'estero e hanno ricevuto l'apprezzamento di illustri personaggi quali  Santi Correnti e   Ignazio Buttitta, cantore indimenticabile della cultura siciliana e internazionale. Mi è capitato tra le mani un gustoso volumetto  dato alle stampe da Giuseppe: “Tipi siciliani”, un vero tuffo nel passato, la Sicilia vista attraverso i suoi protagonisti  più stravaganti, persone umili, persone del popolo che tuttavia hanno lasciato un segno attraverso le loro azioni bizzarre e degne di essere riportate alla luce. Patrimoni della nostra cultura sommersa degnati di attenzione, grazie all'incessante lavoro di ricerca e documentazione di persone come La Delfa, con un lavoro puntiglioso e scrupoloso, strappati all'incuria del tempo e consegnati alla memoria. Ne parliamo con l'autore.

 

 

Giuseppe, quanto sono importanti il recupero della nostra storia e le nostre tradizioni in questa società che sembra voler bruciare tutto in fretta?

 

In questo inizio del terzo millennio siamo disorientati e a mio modesto parere  attraversiamo  un periodo di transizione, di cambiamenti, di  crisi di valori. La mancanza di stabilità economica-politica porta l'opinione pubblica e il popolo a degli atteggiamenti  di distrazione e di disattenzione. Quindi spetta ai veri appassionati di cultura, agli amanti della sicilianità ed agli  intellettuali  mantenere e recuperare la nostra storia prestigiosa, le nostre leggendarie tradizioni messe in pericolo dalla globalizzazione, dal relativismo, dall'egoismo innato nell'uomo moderno. La società odierna è distante anni luce da queste problematiche. Noi dobbiamo essere attenti osservatori e vigilare per l'amore  che nutriamo per  la nostra terra.

 

 

Buttitta diceva che se a un popolo togli la propria lingua, togli anche la propria identità. Sei d'accordo?

 

Sicuramente si!  Il grande poeta bagherese aveva ragione, lui conosceva le radici popolane  e frequentava assiduamente l'ambiente contadino e minerario. Da quelle esperienze venne fuori una vena poetica profonda, dettata dalle sofferenze dei più deboli e dei più miseri, espressa in  lingua siciliana e con una musicalità  unica al mondo. La lingua è il patrimonio intrinseco di un popolo. Il mio Maestro “zio Ignazio “, (come lo chiamavamo tutti, compreso Carlo Puleo,  mio grande amico  e braccio destro dello stesso Buttitta),  diceva sempre:  la cultura salverà il mondo  ed allora correva l'anno 1987, oggi  il suo proclama è sempre valido.

 

 

Illustraci le tue molteplici attività.

 

Recentemente ho pubblicato: una raccolta  di poesie  in lingua e in dialetto dedicate ad Alda Merini, dal titolo “Vivaio di Emozioni” e  un'antologia poetica in memoria di Alda Merini  curata da me con copertina del maestro Carlo Puleo, e in collaborazione con numerosi poeti siciliani, che hanno dedicato dei versi alla grande poetessa milanese. In  questo momento di relax, sto elaborando assieme al prof. Salvatore Camilleri una chicca letteraria siciliana, che sarà data alle stampe entro il 2010.  Collaboro  come responsabile della redazione aretusea, con il quotidiano “Catania Omnia“ on –line; dirigo in qualità di direttore responsabile, il periodico “Informa 7 “  di Siracusa  e il periodico culturale  “Catania Nostra”. Sto preparando altre   antologie poetiche su personaggi illustri del passato, sul poeta latino Teocrito,  nato a Siracusa nel 310 A.C ;   su Ignazio Buttitta di Bagheria  (in collaborazione con il Maestro Carlo Puleo) , e ” dulcis in fundo “  un'antologia poetica su Salvatore Quasimodo, previa autorizzazione preventiva del figlio Alessandro.

 

 

Che programmi hai per il futuro?

 

Continuare gli studi presso l'Università degli studi di Messina: specializzazione  in  Scienze   Cognitive – Psicologia e Dottorato di ricerca presso la stessa Università di Messina.   Istituire un premio letterario dedicato ad Alda Merini. Un'associazione culturale intestata alla stessa poetessa dei Navigli. Infine un cenacolo letterario dove si evidenzia la grandezza dei poeti, scrittori e  filosofi del passato quali Teocrito, Platone, Aristotele,  Diodoro Siculo, quelli recenti; Francesco Lanza, Savarese,  Ignazio Buttitta,  Salvatore Quasimodo, Alda Merini, Giovanni  Raboni,  Giuseppe  Ungaretti, Umberto  Saba, Eugenio Montale.

 

 

 

 

 

 

 
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