Il vento del Texas
di James Reasoner
Meridiano Zero Edizioni
Narrativa romanzo
Pagg. 192
ISBN 9788882372033
Prezzo € 13,50
Il
vento del Texas
scuote i rami degli alberi mentre le foglie cadute danzano ipnotiche nell'aria.
Ritrovare Mandy, figlia di un ricco uomo d'affari di Fort Worth: questo è
l'incarico di Cody. Investigatore privato, con un debole per i dipinti western
di Frederic Remington, Cody è un uomo tutto d'un pezzo, l'ultima bandiera di
una terra che sta cedendo il passo a cactus artificiali, discoteche e corna
finte di longhorn.
Mandy era la cantante di un giovane trio che si esibiva nei locali texani.
Potrebbe essere scappata con Jeff, il chitarrista del gruppo, anche se Lisa, la
pianista, giura di no? O invece è stata rapita?
Quello che era cominciato come il più classico dei casi di persona scomparsa
assume ben presto colori più crudi. Fra macabri avvertimenti e pestaggi
all'ultimo sangue, Cody si ritrova a fare i conti con uno spietato gangster
della mafia locale, mentre compaiono i cadaveri e le pallottole cominciano a
fischiare troppo vicine. Solo l'amore per Janice gli darà la forza di
sciogliere i nodi di un gioco ormai mortale.
Con uno stile teso e asciutto che ricorda Tobacco Road di Erskine Caldwell e
una trama fitta di tranelli e sorprese, Reasoner
racconta un superbo giallo a tinte noir, pescando a piene mani dalla tradizione
americana. Tratteggia un Texas intenso e spietato, molto vicino a quello di
James Crumley, fondendo mito e poetica del quotidiano, onore e sofferenza, in
un affresco vivido ed emozionante, intelligentemente sospeso fra ballata e
melodramma.
La forza di questo romanzo, pubblicato da una piccola casa editrice newyorkese
nel 1980 e subito esaurito, a lungo introvabile oggetto di discussione tra fan
e infine ripubblicato vent'anni dopo, risiede nel descrivere un mondo credibile
– un mondo reale – al di là dei clichè del noir. Il Texas di Reasoner, freddo e
battuto dal vento, dove niente riesce a restare fermo e a crescere solido,
emerge dalle sue pagine con forza e precisione, grazie a una moltitudine di
minimi tocchi capaci di creare una struttura perfetta nella sua essenzialità e
nella sua classicità.
Ma il Texas non si limita a essere mera scenografia: è l'orizzonte
irrinunciabile in cui si specchiano in ogni momento i protagonisti del romanzo,
impregnati della poesia e della tragedia del mondo che li circonda.
Tragedia amplificata dalla verità dei personaggi che lo abitano, dal loro
essere assolutamente umani, autentici nella loro disperazione, incomprensibili
nella loro follia, modesti nella loro normalità.
Questo romanzo, come fa notare lo scrittore Ed Gorman, riesce a raccontare “quello di cui la gente
normale si occupa, senza cercare la tragedia a ogni costo”, e nel farlo si
allontana da quella tendenza, sempre più diffusa nella narrativa contemporanea,
che cerca di portare nella letteratura i caratteri e le strutture narrative
proprie della fiction televisiva.
Di fronte a tanta stereotipata finzione contemporanea, questo libro è una
piccola gemma proprio perché si sviluppa all'interno della concreta realtà del
delitto. Una realtà abitata da personaggi che non si propongono come calchi dal
piccolo e grande schermo, ma che possono essere stupidi o acuti, poveri o
ricchi, colmi di risentimento o paura, e che proprio nella loro esistenza
quotidiana trovano la strada per scivolare nel delitto.
Il protagonista non è solo un investigatore alle prese con un caso da
risolvere, ma un uomo che cerca di capire com'è possibile che nell'universo
ordinato delle vite comuni faccia irruzione l'orrore, che cerca di aggrapparsi
alla propria umanità, alla giovinezza, all'amore, per non sprofondare in un
vortice di caos.
Gorman ricorda una frase di Raymond Chandler, secondo cui il vero noir
dev'essere in grado di soddisfare le aspettative del lettore anche in assenza
dell'ultimo capitolo. Questo è senz'altro il caso di Reasoner, che conquista
per la sua capacità di scavare in una storia e di raccontare l'odio, l'amore,
la paura, la follia e il rimorso, mettendo il lettore di fronte alla parte più
intensa della sua umanità.
Giuseppe
Iannozzi
www.liberolibro.it