La moneta
di Akragas di Andrea Camilleri
Ed. Skira
Romanzo storico-noir
Quarta di copertina
“Lei è un uomo di scienza, mi saprebbe
dire se un uomo intelligente è intelligente sempre?”
“Se uno è intelligente, lo è sempre. Ma
si può dare il caso che un uomo intelligente si comporti da cretino. Avviene
spesso, quando si è innamorati.”
Il delegato socchiude gli occhi,
sorride, perduto dietro un personale ricordo lontano.
“Vero è”.
Il percorso di una moneta che attraverso il tempo coinvolge e
determina la vita di più persone. É lo strano caso o il deus ex machina che manovra la vicenda manipolandola?
Come è aduso Camilleri, nella nota finale del libro, illustra al
lettore l'origine dell'idea ispiratrice. La storia trae spunto o da un fatto di
cronaca o da una leggenda famigliare. Un antenato della famiglia Camilleri,
medico e numismatico, incontrò un giorno un contadino che gli mostrò una moneta
d'oro antica, per regalargliela. Il medico la riconobbe come la favolosa
piccola Akragas. Nell'atto di prenderla, cadde da
cavallo spezzandosi una gamba. Pare che poi il medico regalò la moneta al re
Vittorio Emanuele III e in cambio ricevette l'onorificenza di Grande Ufficiale.
Il resto è inventiva e fantasia dello scrittore.
Quest'ultimo romanzo di Camilleri è storico, prende le mosse dal 406 A.C.: durante l'assedio di Akragas
(l'antico nome greco di Agrigento) e la sua distruzione ad opera dei Cartaginesi. Un superstite akragantino Kalebas, giovane
mercenario, dopo tre giorni dalla battaglia è morso da una vipera. Il sacchetto con
le monete d'oro, la paga di un lungo periodo di lavoro, fa in tempo a lanciarlo
lontano prima di morire e precipitare nello sperone.
Nel 1908, con un salto temporale lungo secoli, a Messina, tra le
macerie del terremoto, un'altra moneta risalente all'epoca cartaginese viene
rinvenuta e destinata allo zar di Russia. Nel 1909 a Vigata,
Cosimo, un contadino, trova casualmente una preziosissima e rara moneta d'oro,
ma non fa in tempo a regalarla al medico condotto Stefano Giubilaro,
grande esperto di numismatica e collezionista d'eccezione, per uno scarto della
sorte. Tra Messina distrutta dal terremoto e Vigata,
la storia si sviluppa,
si tinge di rosso, attinge al consueto sconcerto e concerto di
personaggi metastorici che agiscono mossi dalla penna esperta di Camilleri.
Questa opera gioca tutta sui dualismi, in primis sulla lingua-dialetto che si
attaglia ai personaggi e ne rispecchia vizi e pregi: Camilleri usa gli stilemi
linguistici come abiti confezionati per modellarli ai loro caratteri e alle
loro peculiarità. Sulla Storia antica-moderna, su accenti ironici-tragici che connotano le
vicende narrate. La sorte chiamata in causa come l'artefice degli eventi viene a cozzare con
la logica e la razionalità scientifiche, il ruolo del destino è fautore della
vita umana? La storia contemporanea non è altri che la proiezione del passato e si
ripete in senso vichiano? E la Storia passata metafora del
presente?
Quello che sorprende in Camilleri è la struttura narrativa, in
superficie, semplice, corrispondente ad uno schema logico collaudato, in cui
la complessità del pensiero è governata da uno regolato piano semiologico; é
questa la stimmate dell'artista che si ri-vela e non fa trasparire quanto la
materia sia stata resa duttile e consenziente?
Camilleri gattopardeggia, interscambia
ciclicamente i generi, dal noir, allo storico, al saggio, rimescolando gli
ingredienti tipici della sua arte in una sorta di gioco delle carte che alla
fine dà il risultato voluto. Ogni volta cambia tutto per non cambiare niente,
ma forse in questo sta il fascino e la devozione dei suoi lettori: addentrarsi
in una materia familiare, conosciuta, è come ritrovarsi con un amico a cui si è
tanto affezionati.
Il romanzo al centro è corredato da dipinti
raffiguranti Agrigento antica e fotografie di scene del terremoto di
Messina.
Andrea
Camilleri (1925), è
autore di oltre 60 romanzi tra storici, civili e polizieschi, e di diverse
raccolte di racconti, tradotti in più di 30 lingue. Vincitore di numerosi premi
in Italia e all'estero, è noto al grande pubblico anche per i romanzi dedicati
alle inchieste del commissario Montalbano, della casa editrice Sellerio, da cui
è stata tratta la fortunata serie televisiva. Tra i tanti titoli ricordiamo: “La forma dell'acqua”, “Il cane di
terracotta”, “Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La stagione della
caccia”, “Il birraio di Preston”, “La concessione del
telefono”, “La gita a Tindari”, “Maruzza
Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo del vasaio”,
“L'età del dubbio”, “Un sabato, con gli amici” “Il sonaglio” “ La caccia al tesoro”…
Ha pubblicato per Skira La Vucciria, con un saggio di Fabio Carapezza Guttuso(2008), e in
questa collana, Il cielo rubato. Dossier
Renoir (2009).
Arcangela Cammalleri