Anche i pesci affogano
- Il primo
libro di Chiara Cerri - I edizione dicembre 2010 - LAB
Giulio Perrone Editore - ISBN - 978 88 6316 182 3
-
Non mi era mai
successo di sedermi sulla poltroncina alla postazione del PC e di aprire un
nuovo libro, come faccio di solito con tanti
altri, solo per dare un occhiata alle prime pagine, per poi rinviarne la
lettura al termine della giornata, a tarda notte nella quiete che mi
circonda,e invece di restarci incollato sino all'ultima pagina. Quasi che fosse
un thriller di cui mi urgesse conoscere l'esito finale. Di seguito, mentre le
ultime sensazioni ricevute dalla lettura galleggiavano ancora nella mente e nel
cuore sospese dalla magia di un che di indefinibile, sono andato a
cercarmi anche il testo dell'intervista di Simona Leo, alla quale riconosco di
avere fatto centro con la personalità dell'autrice e di avere individuato le
peculiarità di questo”romanzo” che ne consigliano la lettura. La struttura del
libro mi ha felicemente sorpreso e convinto per la bellezza e
l'originalità della storia, per la forma lessicale così in sintonia con i
diversi momenti dell'evolversi della personalità di Rosario - un adolescente dei
nostri tempi alle prese con la conoscenza della propria natura di “diverso” - e
per la scelta dei tempi della narrazione sino a Tulipani Blu, racconto che
conclude l'opera di Chiara Cerri, che trova un perfetto inserimento alla
fine di tutto, e che giustamente può essere definito un punto di forza della
costruzione narrativa perché come sottolinea lei stessa:"..credo che queste due storie si rafforzino
a vicenda. Viene fuori che l'amore e la morte in qualche modo convivono e
si nutrono dallo stesso piatto, alle volte sbranandosi alle volte
instaurando una convivenza pacifica, quasi necessaria. E che dal dolore estremo
quasi sempre, rinasce la vita."
La sua è una voce
forte, che impatta sonoramente con risultati degni forse di maggior nota e
attenzione , traguardi che sono di sicuro alla portata
di questa autrice cui auguro di raggiungere a tempo debito le soddisfazioni che
merita.
Franco Seculin
|