Il sogno del cicloamante
Napoli raccontata tra sogni biciclette delusioni
Il nuovo romanzo di Giuseppe Virnicchi
di Giuseppe Iannozzi
Napoli sogna. Spera. Napoli è
di un giovane che domani si laurea. Ma Napoli non è la
città delle possibilità, perché come cantava Gaber “non mi sento italiano ma
per fortuna o purtroppo lo sono”.
Luisella è bella, è giovane, è innamorata. Ci vuol
niente perché la sua spensieratezza voli via. Non ancora adulta, la giovane
decide di tenere il figlio che porta in grembo. Luisella
ama Giovanni, un ragazzo che ce la può fare, che potrebbe far carriera grazie
alle sue gambe e alla sua passione per il calcio. Il fato vuole però che
Giovanni non possa più giocare a calcio. I due giovani si sposano comunque e
mettono sù famiglia a dispetto delle difficoltà cui
andranno incontro. Sono entrambi giovani ed hanno fede in sé stessi, nelle loro
forze. Giovanni si arrabatta, Luisella per aiutare il
marito fa la donna delle pulizie. E' lei una donna verace, sanguigna e sincera,
forse un po' troppo ingenua. La sua bellezza non passa inosservata. Gli uomini
se la mangiano con gli occhi, le femmine invece sparano alle sue spalle
cattiverie d'ogni sorta. Emanuele è il figlio maggiore di Luisella,
un giovane brillante che ha un sogno, quello di diventare uno scrittore
pubblicato. Le capacità non gli mancano e ben lo sa il suo amico Giuseppe,
signore d'altri tempi, con la passione per la bicicletta da quando è andato in
pensione.
Il tempo passa, anche per Luisella
che si consuma le ginocchia per pulire scale e appartamenti altrui. Luisella tace, non dice che dove lavora c'è chi ha le mani
troppo lunghe. Tace per vergogna e per paura, perché se parlasse il suo
Emanuele potrebbe non diventare mai uno scrittore. La gente per cui lavora è di
quella con le mani in pasta,
gentaglia cinica che può fare il bello e il cattivo tempo. Mentre la madre
cerca di evitare le avances del suo datore di lavoro, Emanuele tenta di
pubblicare il suo libro; ben presto scopre però che l'editoria non pubblica i
giovani meritevoli. Dopo diverse esperienze negative con i mostri dell'editoria
a pagamento, Emanuele realizza l'idea che l'editoria non riconosce la
meritocrazia. Per pubblicare o devi essere un assassino o una velina
politicizzata quando non una famosa escort legata a lobbies, a P2 e P3 del momento. Il sogno del giovane, nel
corso dei mesi, diventa un dramma che poco o nulla ha di kafkiano perché troppo
compromesso nel realismo.
Giuseppe Virnicchi, con uno stile asciutto e realistico, seminando di tanto in tanto
nel costrutto narrativo solo poche tracce sentimentali, racconta una storia di
tutti i giorni: chi oggi vince non è il più intelligente o il più capace, è
invece chi ha le mani in pasta.
Napoli viene eletta a fulcro del malaffare italiano,
dove il disprezzo è tutto per il talentuoso mentre il plauso viene tributato a
gente dappoco, a vaiasse
e politicanti.
“Il sogno del cicloamante” di Giuseppe Virnicchi (realizzato con la collaborazione
editoriale Advvice; prefazione Prof.ssa Carmela Politi
Cenere ‘scrittrice Presidente Ass. Culturale Emily Dickinson) è un romanzo che
racconta la storia di una società che non è nulla affatto la migliore delle
società possibili. La nostra, purtroppo.
Giuseppe Virnicchi – Il sogno del cicloamante – prefazione
Prof.ssa Carmela Politi Cenere – pagine 104 – coll. edit.
Advvice – prezzo 10 Euro