Luca Marcolivio
Contro Garibaldi
di Giuseppe Iannozzi
Forse
anche una provocazione “Contro Garibaldi” di Luca Marcolivio edito da Vallecchi editore, un saggio biografico che ci consiglia
di dimenticare Garibaldi
in quanto spocchioso e narcisista, in alcuni casi dipinto al pari d'un
dittatore. Per l'autore l'eroe risorgimentale è stato soprattutto un
megalomane, e non da ultimo uno schiavista fedele solamente alle sue posizioni
anticlericali. Ma i discorsi politici dell'Eroe dei due mondi mettono in nuce
un uomo tutto d'un pezzo, di volta in volta
internazionalista e anticlericale, socialista ed operaista. Alexandre Dumas padre ci restituisce l'immagine
romanzata dell'uomo, di quel tipo di uomo che il Risorgimento aveva plasmato sù
i suoi ideali. I garibaldini tributavano a Giuseppe Garibaldi il titolo di duce, titolo che deriva dal verbo
latino ducere da cui dux ovvero “colui che conduce”. Gli
anni del fascismo hanno purtroppo assegnato (anche) un valore negativo al
titolo duce. L'eroe scrive
nel suo ‘Testamento politico': “Per pessimo che sia il Governo italiano, ove
non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi
al gran concetto di Dante: ‘Fare l'Italia anche col
diavolo'”. E in ‘Scritti politici e militari': “Un
brigante onesto è un mio ideale”.
Per Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine nazionale dei
giornalisti, Garibaldi fu “un onesto babbeo”, mentre per Giovanni Spadolini “Non ci può
essere Italia unita senza il fondamento di Garibaldi. La leggenda
garibaldina è, in realtà, il solo filo nazionale della nostra storia moderna”;
e Indro Montanelli
non esita ad asserire che “il merito è solo di Garibaldi, non dei suoi
ritrattisti”. Victor Hugo,
il più amato scrittore francese di sempre, senza giri di parole sull'Eroe dei
due mondi: “Uomo in tutta l'accezione sublime del termine”.
Per
la Storia italiana Garibaldi
fu inoltre uno dei primissimi uomini a parlare di diritti degli animali:
“Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare
se hanno fame, da bere se hanno sete, correre in loro aiuto se estenuati da
fatica o malattia, questa è la più bella virtù del forte verso il debole”. Come
ammette lo stesso Marcolivio
in “Contro Garibaldi” l'Eroe dei due mondi nutre una sincera passione per le
bestiole domestiche, sentimento questo che non lo abbandonerà neanche in età
matura.
Essenzialmente
a Garibaldi viene
rimproverata la sua fortuna, che è però stata non inferiore alla scalogna. Gli
si rimprovera d'esser stato uomo passionale, che non esitò a eliminare i
traditori in corpo al suo esercito; e se è vero che non tutti i garibaldini
furono onesti e valenti soldati, il loro dux
seppe comunque metterli in riga e quando proprio non gli riuscì
nelle sue ‘Memorie' non dimenticò di annotarlo con genuino rammarico.
Di Garibaldi se ne è parlato ancora a
centocinquanta anni dall'Unità d'Italia nel bene e nel male, e anche di Luca Marcolivio. Non è la prima
volta che l'Eroe dei due mondi viene considerato un babbeo uno smargiasso un
contafrottole, per cui sin d'ora si può profetizzare che contro Garibaldi
verranno scritte cose più o meno astiose e con piglio revisionista. Ma come
ebbe a dire Montanelli
il merito di Garibaldi e solo suo, nel bene e nel male è bene sottolinearlo, e
non dei suoi ritrattisti o biografi che li si voglia
considerare.
Luca Marcolivio (Roma, 1976) è giornalista professionista. Collabora con le
agenzie Zenit e Corrispondenza Romana e con i
periodici «Radici Cristiane» e «La Destra delle Libertà». Dal febbraio 2010 è
direttore responsabile del settimanale web L'Ottimista (www.lottimista.com). Assieme ad Antonio Gaspari ha curato
la stesura delle voci dell'enciclopedia Santini da collezione (2008-2009) e
Santini della Madonna di Lourdes (2008).
Contro Garibaldi - Luca Marcolivio – Vallecchi editore – Collana Avamposti – Prezzo di copertina:
€ 12,00 – Pag. 212 – ISBN : 978-88-8427-216-4