Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Non tutti i bastardi sono di Vienna, di Andrea Molesini, edito da Sellerio e recensito da Ferdinando Camon 28/04/2011
 

I morti salgono a galla come gnocchi in pentola

"La Stampa - Tuttolibri" 30 ottobre 2010


Un libro bellissimo sotto un titolo orrendo. Il titolo è uno choc, e quando arrivi a trovare da dove nasce (pag. 287) lo choc si raddoppia: nasce da una scenetta minima, il prete che ammazza un topo, “T'ho preso, bastardo!”, e aggiunge: “Non tutti i bastardi sono di Vienna”. A parte il topo, tutti gli altri sono austriaci. Cioè dell'impero austro-ungarico. Il centro dell'azione è sul Piave, e il tempo è quello fra Caporetto e Vittorio Veneto. Ma dire Piave è impreciso: per l'esattezza, tutto s'incentra in una villa a Refrontolo, pochi passi al di là del fiume. Luogo di delizie in pace, punto strategico in guerra. Noi sappiamo molto di quel che avveniva di qua dal Piave, sappiamo poco di quel che avveniva al di là, dov'era insediato il nemico. Come arrivava, come requisiva le case, come stuprava, come impiccava, le sue cene di gala, la sua educazione, l'etichetta, il codice, la disciplina, che includeva il baciamano e la fucilazione. Nella grande villa, dove stanno i padroni e la servitù, ma dove alloggiano a turno comandi austriaci e comandi tedeschi fino agli altissimi vertici, i condottieri supremi, scorre la vita di pace, passioni-intrighi-educazioni-amori-vecchiaia, e la vita di guerra, con il rombo dei piccoli e grossi calibri, il cortile invaso dai reparti in attacco, poi dai reparti in fuga, massacrati dalle nostre cannonate. Il protagonista Paolo compie 17 anni, innamorandosi dell'enigmatica Giulia, collaborando con quelli che oggi diremmo partigiani, uccidendo e venendo ucciso. Il racconto è in prima persona, Paolo ci dice tutto, proseguendo oltre la propria fucilazione, e la sua fucilazione è il momento di massima coerenza sua e del suo nemico. A condannarlo è il barone von Feilitzsch, perfetto nei gesti e nelle parole, rispettoso della padrona di casa, ma inflessibile nel volere la morte del padroncino, che ha nascosto un pilota inglese e ha sparato su soldati austriaci. Nel barone la vista dei suoi soldati morti, che salgono in superficie dal ribollire del Piave come “gnocchi dalla pentola”, spegne la pietà, non può perdonare: “Io… io, madame… ho visto i miei soldati venire su da quel fiume, venivano su dall'acqua, come i vostri gnocchi di patate nel tegame, mi capite,  madame? Gnocchi nell'acqua che bolle”. Rudolf, si chiama il barone. E “Rudolf” lo chiama la zia Maria, chiedendo la grazia per Paolo, arrivando a confessare “voi non mi siete indifferente”: è il momento in cui il sentimento fa il massimo sforzo per prevalere sulla guerra, ma la conclusione dell'incontro (lui: “Non posso”, lei: “Che Dio vi maledica, Rudolf”) fissa la supremazia della morale militare. La morale militare vince su tutto: sull'etichetta dei pranzi, sull'amore Paolo-Giulia, l'avventurismo romantico del pilota inglese Brian, la smania scrittoria del nonno… È dunque un romanzo di guerra? I ritratti dei comandanti supremi scolpiscono la storia dei condottieri sulla loro faccia (specialmente di von Below, lo stratega vincitore di Caporetto), ma sono lampi, splendono e spariscono. No, non è un romanzo militare. Forse d'amore? Ma l'amore non domina e non emerge, è dominato e sepolto, sempre. È un quadro descrittivo di un luogo-tempo: Piave, 9 novembre '17-30 ottobre '18, con tutto ciò che in quel luogo-tempo si raduna. Un libro che si scava un posto nel cervello. Ma che sofferenza, tenerlo legato a quel titolo!
 

 
Andrea Molesini,
Non tutti i bastardi sono di Vienna, Sellerio 2010, pagg. 366, euro14,00

 

Ferdinando Camon

 

www.ferdinandocamon.it

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014069279 »