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  Letteratura  »  Cose preziose, di Stephen King, edito da Sperling & Kupfer e recensito da Miriam Ballerini 05/05/2011
 

Cose preziose

di Stephen King

© 1992 Sperling & Kupfer Editori S.p.A. 

ISBN 88-7824-8  86-I-98

Pag. 768  € 11,90

 

 

Questo romanzo di King di non recente stesura, si dedica alla figura del diavolo tentatore; presentandola da una prospettiva originale. Leland Gaunt, infatti, è un signore anziano e distinto. Un bel giorno apre a Castle Rock (famosa cittadina del tutto inventata da King, già teatro di altri suoi romanzi, quali La metà Oscura e Cujo), un nuovo negozio: “Cose preziose”.

Gli abitanti, incuriositi, si recano a visitare quello strano esercizio che non si sa bene cosa venda, e tutti, assolutamente tutti, ne rimangono incantati.

Per ognuno di loro c'è un pezzo unico, proprio quell'articolo bramato in cuor loro da tanto tempo. Un oggetto che vogliono a ogni costo. Questo prezzo non sembra nemmeno essere troppo alto: pochi dollari e la promessa di fare uno scherzo a Tizio o a Caio.

Il signor Gaunt è sul mercato da tempo immemore e sa che in ogni luogo esistono degli screzi fra le persone, delle invidie; piccoli litigi fra vicini, fra rivali… Basta solo saperli alimentare e aumentarli ad arte.

Così, nel solo giro di una settimana, tutti si ritrovano a litigare con tutti, fino alla conclusione in cui si scatenano le più basse nefandezze umane.

Infine, lo sceriffo Alan Pangorn riuscirà a fermarlo, a fargli gettare la maschera, ma quando sarà tardi; ormai il male è attecchito e cresciuto.

Gaunt dovrà arrendersi e andarsene altrove, ma per tipi come lui ci sono sempre posti dove andare e negozi da aprire.

Anche in questo caso King si dimostra abile nel suo mestiere, nel far muovere tanti personaggi diversi fra loro. Li sa fare agire, incontrare, scontrare… esponendo alla luce tutte le pecche e le virtù umane.

Ci si domanda se l'essere umano, tutti noi, si sia davvero così facili da irretire, se davvero ognuno di noi abbia il suo prezzo.

King non scrive di horror fine a se stesso, ma è uno scavatore a mani nude di realtà che, spropositandole, possono portare a fare paura.

 

 

© Miriam Ballerini

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014068552 »