Un
onorevole siciliano
Le interpellanze parlamentari
di Leonardo Sciascia
di Andrea
Camilleri
Ed. Passaggi
Bompiani
Quarta di copertina.
“Secondo me, questo è il punto; l'illecito arricchimento.
Questa proposta
va benissimo, ma bisogna
allargarla,
estenderla; il controllo, cioè, deve
estendersi anche a noi, che stiamo
su questi banchi, a coloro che siedono sui banchi
del senato, a
coloro che siedono nelle assemblee
regionali e nei consigli municipali, non trascurando nemmeno certi funzionari
e certi ufficiali che hanno il compito di prevenire e reprimere appunto il fenomeno mafioso.”
Leonardo Sciascia, Sul fenomeno mafioso
Andrea Camilleri in
questo scritto riporta e commenta Sciascia politico, le interrogazioni
e le interpellanze che presentò quando (il suo primo impegno politico risale al
1975 quando si candidò come indipendente nelle liste del partito del PCI alle
elezioni comunali di Palermo), fu deputato
alla
Camera come indipendente nelle liste dei radicali
nell'arco di tempo tra il 1979 e il 1983. Fece parte
della commissione per gli Affari esteri e della
commissione parlamentare
d'inchiesta sul caso Moro. L'impegno politico dello scrittore siciliano fu diretto come deputato
e indiretto attraverso degli articoli
che pubblicò prima sul Corriere della
Sera e poi sulla Stampa
relativi all'evolversi delle BR, al
terrorismo. Veemente, incisivo ed eticamente
impegnato sia
nella scrittura
sia nella
politica profuse idee, energie e grande forza
espressiva. Nella realtà
politica vedeva
come una specie di proiezione dei fatti immaginati nei suoi scritti, la
prefigurazione e poi il verificarsi
di essi erano la comprova
di quanto smarrimento
e preoccupazione potesse destare una
classe politica
criticabile nei suoi atti; “il mio essere contro lo Stato” va
visto – diceva - come una delusione e non come un'avversione”.
Infatti affermava che la
politica fosse un'attività mediocre per uomini mediocri. Ma a chi
gli chiedesse perché facesse politica lui che mediocre non era
né pensava
di esserlo rispondeva che un uomo
vivo ha diritto alla
contraddizione, in nome della vita,
della speranza. Occuparsi
di politica nel senso etico, anche
se è confusione voler scambiare la
politica con l'etica, sarebbe stato
felice se gli italiani cadessero
in tale ben salutare confusione.
Camilleri riporta fedelmente gli undici interventi di Sciascia che
sicuramente risultano di suo pugno e commenta
brevemente evidenziando i punti cardine
di ciascuna.
Come deputato, Sciascia partecipò attivamente alle
sedute della commissione d'inchiesta sul sequestro e l'assassinio di Moro, redigendo una
relazione di minoranza; fu attivo con interrogazioni
e interpellanze (in tutto 19) su
diversi argomenti: sull'uso delle armi da parte delle forze dell'ordine, sul fenomeno della mafia, sulla
vicenda dei petroli e sul caso Pecorelli, sull'uccisione del magistrato
Ciaccio Montalto…Ricorda Marco
Boato che
nell'aula della camera parlò pochissimo e sempre con interventi di pochi
minuti, leggeva con voce lenta e roca,
dopo averli preparati con
una scrittura minuta
e minuziosa. Emblema dell ‘icasticità di parole
brevi e quasi scolpite sulla pietra…
mentre un silenzio assoluto regnava in aula.
Attraverso alcune
interpellanze veniamo a
conoscere le idee di Sciascia: in merito all'uso
delle armi da
parte delle forze dell'ordine, affermava che il dare
alla
polizia più poteri e ai
colpevoli pene più dure non avrebbe
fatto diminuire di un millesimo i
fenomeni delinquenziali; non di
leggi speciali, di poteri più vasti e arbitrari, la
polizia aveva bisogno, ma
di una buona
istruzione, di un addestramento accurato, di una
direzione intelligente; leggi speciali
e poteri più ampi fanno demagogia e sarebbero
pericolosi per noi cittadini e per la polizia
stessa ( tutte cose che vennero a mancare per esempio alle
forze dell'ordine durante ilG8 di
Genova). Queste leggi servono “A fare tabula rasa in questo paese
dell'idea stessa del diritto”. Nell'interpellanza riguardante il fenomeno della
mafia
faceva
riferimento ad un suo racconto paradossale Filologia
cioè un dialogo sull'etimologia della parola mafia;
ebbene, Sciascia, dice che si è rimasti
alla
filologia, alla sociologia
del fenomeno non perché i carabinieri, i marescialli di pubblica
sicurezza non facevano il loro dovere, ma più in alto
non si era fatto
quello che si doveva fare. Cita
l'esempio del commissario Giuliano quando
indagava sul caso
De Mauro, un uomo riservatissimo, aveva, Sciascia, notato
nel suo comportamento una sorta
di diagramma, era partito con una
certa euforia,
poi era subentrata la
delusione. Per Sciascia il fenomeno mafioso si poteva
combattere ”Riformando il sistema
delle misure di prevenzione secondo criteri che introducano
forme di controllo sugli illeciti arricchimenti”…( Quarta di copertina).
Nella nota bibliografica Camilleri
annota
di aver attinto il materiale
del libro dalla
rivista “Euros” diretta da
Vittorio Nisticò (maggio-agosto 1993), dove sono raccolte
le interpellanze e le interrogazioni d Leonardo
Sciascia
con note e commenti di Alfonso Madeo,
Marco Boato,
Igor Man, Fernando
Savater.
Inoltre è stato fondamentale anche
il volume-intervista La
palma
va a
nord
Gammalibri, 1982.
Noi lettori possiamo
ringraziare
Camilleri per averci
fatto conoscere Leonardo Sciascia come politico e di quanto
il suo pensiero sia attuale
in un'Italia
di ieri e di oggi immutabile nelle
sue anomalie,
viziata
da un immobilismo ignorato dai
politici professionisti, ma additato
da quella
razza
rara
di scrittori il cui acume e la cui indignazione
non li mette a tacere. E Sciascia è stato
uno di quella speciale razza.
L'autore. Andrea
Camilleri è nato
a Porto Empedocle nel 1925. Ha
esordito come romanziere nel 1978
con “Il corso delle cose”. Della sua
ricchissima produzione letteraria tutti i romanzi con protagonista il commissario
Montalbano sono pubblicati
dalla
casa
editrice Sellerio e altri,
tra questi ricordiamo: “La forma
dell'acqua”,
“Il cane di terracotta”,
“Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La
stagione della
caccia”,
“Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”,
“Maruzza
Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo
del vasaio”,
“L'età del dubbio”, “Un sabato, con gli amici”
“Il sonaglio” “Il cielo rubato”etc…
Arcangela Cammalleri