Paolo Zelati
Gli uomini più cattivi di tutti i tempi
Liberamente (Barbera editore)
di
Giuseppe Iannozzi
La
crudeltà fa parte della natura umana. In Lord
of the Flies (1954), William
Golding ci restituisce una fotografia perfetta dell'essere
umano: l'innocenza non appartiene all'animale che è l'uomo. Per il premio Nobel
William Golding
“l'uomo produce il male come le api producono il miele”. E' forse questa una
verità assoluta. Già Lutero
sosteneva che “l'uomo null'altro è se non un Vas
Damnationis”, ma Golding
si spinge oltre su di un piano puramente darwiniano: l'odio è connaturato
nell'essere vivente, è un istinto impossibile da sopprimere se non in maniera
parziale attraverso la morale e l'etica.
Paolo Zelati in “Gli
uomini più cattivi di tutti i tempi” ci porta a conoscere le biografie di
quegli uomini, che nel corso della Storia, si sono macchiati di crimini atroci
contro l'umanità, la società e la collettività. Nell'introduzione al suo saggio, Paolo Zelati scrive:
“Non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male:
gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità”. Con
questo aforisma, lo scrittore Joseph Conrad fotografa alla perfezione la realtà
descritta in questo libro e, più in generale, fornisce una sintetica risposta a
quanti (studiosi, antropologi e semplici “curiosi”) si sono sempre interrogati
sull'origine e sul significato della “malvagità”. L'autrice tedesca Hanna
Arendt, nel suo saggio “La banalità del male”, asserisce che i folli crimini
che portarono all'Olocausto nazista non furono generati da una precisa volontà
di “fare del male” ma, bensì, da una sorta di esaltazione collettiva e dalla
totale inconsapevolezza sul significato delle proprie azioni.
Altri
studiosi sono giunti ad una doppia conclusione: in alcuni casi è risultato
lampante come il tipo di educazione, l'ambiente sociale e i traumi subiti nel
corso dell'infanzia siano stati fattori essenziali nel condizionamento verso
“il male”; in altri casi, invece, non è emerso nessun fattore esterno che
potesse giustificare determinate azioni. In realtà, per tornare a Conrad,
l'animo umano nasconde sempre, in modo intrinseco e imperscrutabile, un “lato
oscuro”: chiunque e in qualunque momento può diventare malvagio. E non importa
quanto la fantasia di scrittori, registi, commediografi o sceneggiatori possa
“volare alta” in quanto a cattiveria ed atrocità: la realtà rimarrà sempre
imbattibile.
Una
carrellata di supercattivi da conoscere per conoscerli e riconoscerli anche
oggi nella civiltà moderna, che purtroppo non manca di annoverare giorno dopo
giorno nuovi dittatori, assassini e pazzi esaltati: Osama Bin Landen, Muammar Gheddafi, Fidel Castro, Danilo Restivo, la famiglia Misseri (Cosima Serrano
in Misseri, Michele Misseri, Sabrina Misseri), Cesare Battisti… Paolo Zelati in sintetiche ma essenziali biografie fa
conoscere al grande pubblico Hitler,
Stalin, Pol Pot, Ceauşescu, Andrei Chikatilo, Charles Manson, Vlad III di Vallacchia, Attila l'Unno, Caligola, il reverendo Jim Jones, Aleister Crowley, il cannibale Idi Amin Dad, Albert Fish, Papa Sisto VI, Francesco Della Rovere, William Tecumseh Sherman, Tomás de Torquemada, Ivan il terribile, l'angelo della
morte Joseph Mengele.
Se
è vero che la Storia si ripete, il saggio di Paolo Zelati è una utile
introduzione per conoscere i crimini perpetrati contro l'umanità da tanti
dittatori, ma anche da tanti pazzi assassini ed esaltati o malati di mente che
li si voglia considerare.
Gli uomini più cattivi di tutti i tempi – Paolo Zelati – Liberamente editore – Collana Più – ISBN 13: 9788863112009 – pagine 120 – € 11,90