Storia del cinema horror
italiano: Vol. 1
di Gordiano Lupi
Edizioni Il Foglio
www.ilfoglioletterario.it
Collana Cinema
Pagg. 225
ISBN 9788876063244
Prezzo € 15,00
Il gotico, da
Mario Bava a Stefano Simone
Ammetto, da parte mia, una grande ignoranza sul genere horror cinematografico,
di conseguenza prima di parlare di “Storia
del cinema Horror italiano” di Gordiano
Lupi, edito Il
Foglio Letterario, una panoramica ben dettagliata eseguita da
un cultore del genere che va da Mario Bava a Stefano Simone, mi sono immersa
nella visione di molti dei film citati nel libro.
Gordiano Lupi, scrittore,
traduttore, editore, saggista, un uomo che crede profondamente in quello che fa
e soprattutto un uomo che mentre lo si legge scatena grandi emozioni, un crampo
alla pancia che si diffonde per tutto il corpo. Lo caratterizzano la sciattezza
e il non aver peli sulla lingua, cosa non apprezzata dai molti, ma dote a mio
parere che rende grande un uomo.
Tornando a parlare di “Storia del cinema
horror italiano”, questo è il primo volume di un'opera che
comprende sei volumi, un viaggio che parte da Mario Bava a Stefano Simone (appunto il primo volume),
proseguendo Dario Argento e Lucio Fulci
(vol. 2), Joe D'Amato e il cannibal movie
(vol. 3), Splatter, esorcistico e horror
metropolitano (vol.4), Horror
Anni Ottanta (vol. 5), per terminare con Horror Anni Novanta e Duemila (vol. 6).
Il primo libro è un viaggio nel gotico horror del cinema italiano che inizia
con Freda che “sa fare di necessità virtù”, nonostante il modesto budget a
disposizione riesce a “realizzare atmosfere inquietanti e macabre con stile e
maestria”, lo stesso Freda in un'intervista riportata da Lupi nel libro afferma
che “Il regista di film horror è come un trapezista del circo”, per Freda “non
serve esibire il male ricorrendo al soprannaturale e ai mostri della fantasia,
perché il vero male è dentro la società, i mostri sono persone comuni che
spesso scatenano passioni incontenibili”, crede in un “orrore sottile,
psicologico, senza vampiri e senza mostri raggiungendo il terrore con mezzi
semplici e comuni, sfruttando la realtà”, anticipa la tema contemporanea del
serial Killer che “Mario Bava perfezionerà (…) nei successivi thriller e horror, ma Fulci e Argento saranno degni continuatori di una
tradizione inaugurata da Freda”.
Lupi prosegue con Mario Bava, maestro degli effetti speciali,
che “la stampa contemporanea ribattezza come Hitchcock di Cinecittà”, unico
regista italiano “ad aver lavorato con le principali stare del cinema horror
inglese e americano (…). Non solo, ci sono attori scoperti da Bava e
consacrati a futuri ruoli nel cinema horror italiano. Basti per tutti l'esempio
di Nicoletta Elmi…”
In Storia del cinema Horror italiano sono presentati tutti i film del genere,
introducendoci nelle opere con analisi dettagliate sulla lavorazione di ogni
film, trame, retroscena delle lavorazioni, tratti psicologici del regista,
dello sceneggiatore degli attori nelle loro interpretazioni sino allo
spettatore e quant'antro possa incuriosire il lettore; appassionato o no del
genere a poca importanza, visto che comunque la curiosità ti spingerà oltre la
lettura volendo a tutti i costi visionare i lavori che in me personalmente, hanno
fatto crescere una passione incredibile per il genere horror gotico.
Ma il viaggio non termina qui, si passa per Giorgio Ferroni a protagonisti
minori dell'horror gotico. In Italia vedremo soprattutto un horror gotico unito
all'erotismo soffuso e malsano che si inserisce bene in un' atmosfera
gotica, fino ad arrivare a Roberto Mauri con il suo “La strage dei vampiri”,
considerato “uno dei primi film di vampiri italiani, importante da un punto di
vista storico” e la lista è ancora lunga…
Affascinanti le pagine dedicate a “l'horror intellettuale di Federico Fellini”,
Fellini ci offre un horror che “è un incubo delirante che mette in primo piano
i perversi meccanismi del mondo dello spettacolo e fa da cartina di tornasole
per gli orrori quotidiani”.
Un lavoro capillare e dettagliato, nel dentro “Tra genere e impegno – Non solo
horror”; “Antonio Margheriti…”, definito “il Roger Corman italiano” per la
facilità di passare da un genere all'altro realizzando prodotti di buona
fattura con poche lire;
considerazioni degli sceneggiatori e dell'autore del libro, citazioni e per
concludere le interviste ai protagonisti dell'horror italiano di Emanuele
Mattana.
Un libro degno di nota, e non posso che augurami che presto sia in libreria il proseguo dell'opera: Dario
Argento e Lucio Fulci (vol. 2).
Lupi non finirà mai di coinvolgere stupire e appassionare.
Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con La
Stampa di Torino. Traduce gli scrittori cubani Yoani Sánchez e Alejandro
Torreguitart Ruiz. Tra i suoi lavori di argomento
cinematografico: Cannibal – il cinema selvaggio di Ruggero Deodato (Profondo
Rosso, 2003), Orrore, erotismo e pornografia secondo Joe D'Amato (Profondo
Rosso, 2004), Tomas Milian, il trucido e lo sbirro (Profondo Rosso, 2004), Le
dive nude – Il cinema di Gloria Guida e di Edwige Fenech (Profondo Rosso,
2006), Il cittadino si ribella: il cinema di Enzo G. Castellari – in
collaborazione con Fabio Zanello – (Profondo Rosso, 2006), Filmare la morte –
Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci (Il Foglio, 2006), Sexy made in
Italy – le regine del cinema erotico degli anni Settanta (Profondo Rosso,
2007), Dracula e i vampiri (in collaborazione con Maurizio Maggioni – Profondo
Rosso, 2008), Fernando di Leo e il suo cinema nero e perverso (Profondo Rosso,
2009), Fellini – A cinema greatmaster (Mediane, 2009), Cozzi stellari – Il
cinema di Lewis Coates (Profondo Rosso, 2009), Tinto Brass – poeta
dell'erotismo (Profondo Rosso, 2010), Il cinema di Laura Gemser (Profondo
Rosso, 2011). Cura la versione italiana del blog Generación Y della
scrittrice cubana Yoani Sánchez e ha tradotto per Rizzoli il suo primo libro
italiano: Cuba libre – Vivere e scrivere all'Avana (2009). Il suo romanzo più
recente è Una terribile eredità (Perdisa, 2009). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it.
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it