Storia di un archivista di Travis
Holland, Guanda
Un coraggioso archivista a Mosca negli anni Trenta
Un esordio prodigioso quello dell'americano Travis Holland che – con il suo
romanzo Storia di un archivista (Titolo originale: “ The Archivist's Story,
Guanda, pp.257, euro 15, trad. Elisa Banfi) si prefigge di riparare, almeno con
la fantasia letteraria, un delitto storico inflitto al grande scrittore Isaak
Babel', autore dell' ”Armata a cavallo”, ucciso dopo
un processo sommario e depredato dei suoi manoscritti da parte del KGB dell'era
staliniana, allora noto come NKVD.
“Tutto è cominciato per caso – ha affermato Holland, rispondendo a chi gli
chiedeva notizie inerenti la singolare scelta
dell'argomento trattato nel romanzo – e proprio dalla volontà di rendere
omaggio a Babel'.
Mi
sono imbattuto, comprando un libro di seconda mano, nella sua breve storia “Di
Grasso” e sono rimasto folgorato…”
Buon per noi lettori, visto che da questa “folgorazione” prende avvio una trama
intensa ed indimenticabile che affida all'archivista ex accademico Pavel Dubrov
- incaricato di distruggere, nei terribili spazi della Lubjanka, tutti gli
scritti degli autori lì incarcerati, perché giudicati nemici del regime
stalinista -, l'opportunità eroica di salvare le pagine dell'illustre
ebreo dissidente che sta consumando i suoi giorni, privato della
possibilità di scrivere. Attorno a questa coraggiosa decisione dell' archivista, commosso dall'incontro in carcere con
l'autore venerato, s'irradia l'umanissima storia, fatta soprattutto di
raffinati intrecci di stati d'animo. Preponderante è il
sentimento della paura – all'epoca delle famigerate “purghe staliniane - di cui
si percepisce l'odore umiliante pagina dopo pagina e forte è un clima d'attesa
di un fato che incombe cupo e inesorabile. Pavlov ha perso Elena,
l'adorata moglie, in un misterioso incidente ferroviario e il ricordo dei loro
giorni felici è un accorato refrain che ritma tutta la sua esistenza; ha dovuto
lasciare l'insegnamento di letteratura russa, a causa di un odioso caso di
diffamazione ai danni di un collega; la madre è licenziata dal posto di lavoro
perché affetta da un male terribile; gli amici sono tutti indagati,
perseguitati a cominciare da Sëmen, la bella figura del professore che gli ha
fatto da padre, suo costante consigliere, cui fa da contrasto il personaggio di
Kutyrev, l'ufficiale fanatico, disposto a tutto per la carriera, risoluto a
distruggere qualsiasi capolavoro. Vien fatto di chiedersi - a proposito di
questo spietato militare maniaco degli esercizi fisici, meticoloso nello
sbriciolare una quotidiana sigaretta, al fine di dimostrare la sua forza
d'animo di uomo tutto d'un pezzo che non si piega ai vizi della gente comune –
quale sia la differenza tra nazisti e stalinisti. L'aberrante dittatura ha
portato identiche aberrazioni,
Abbiamo dunque letto un romanzo che ci conduce nella Mosca anni Trenta, con una
naturalezza così credibile che ci pare di esserci, tanto
Holland ha saputo immergersi nel clima di quegli anni, divenendo più
russo di un russo, affermandosi grande scrittore.
Grazia Giordani
www.graziagiordani.it