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  Letteratura  »  Storia di un archivista, di Travis Holland, edito da Guanda e recensito da Grazia Giordani 01/09/2011
 

Storia di un archivista di Travis Holland, Guanda

 

Un coraggioso archivista a Mosca negli anni Trenta

 


Un esordio prodigioso quello dell'americano Travis Holland che – con il suo romanzo Storia di un archivista (Titolo originale: “ The Archivist's Story, Guanda, pp.257, euro 15, trad. Elisa Banfi) si prefigge di riparare, almeno con la fantasia letteraria, un delitto storico inflitto al grande scrittore Isaak Babel', autore dell' ”Armata a cavallo”, ucciso dopo un processo sommario e depredato dei suoi manoscritti da parte del KGB dell'era staliniana, allora noto come NKVD.
“Tutto è cominciato per caso – ha affermato Holland, rispondendo a chi gli chiedeva notizie inerenti la singolare scelta dell'argomento trattato nel romanzo – e proprio dalla volontà di rendere omaggio a Babel'.

Mi sono imbattuto, comprando un libro di seconda mano, nella sua breve storia “Di Grasso” e sono rimasto folgorato…
Buon per noi lettori, visto che da questa “folgorazione” prende avvio una trama intensa ed indimenticabile che affida all'archivista ex accademico Pavel Dubrov - incaricato di distruggere, nei terribili spazi della Lubjanka, tutti gli scritti degli autori lì incarcerati, perché giudicati nemici del regime stalinista -, l'opportunità eroica di salvare le pagine dell'illustre ebreo dissidente che sta consumando i suoi giorni, privato della possibilità di scrivere. Attorno a questa coraggiosa decisione dell' archivista, commosso dall'incontro in carcere con l'autore venerato, s'irradia l'umanissima storia, fatta soprattutto di raffinati intrecci di stati d'animo. Preponderante è il sentimento della paura – all'epoca delle famigerate “purghe staliniane - di cui si percepisce l'odore umiliante pagina dopo pagina e forte è un clima d'attesa di un fato che incombe cupo e inesorabile. Pavlov ha perso Elena, l'adorata moglie, in un misterioso incidente ferroviario e il ricordo dei loro giorni felici è un accorato refrain che ritma tutta la sua esistenza; ha dovuto lasciare l'insegnamento di letteratura russa, a causa di un odioso caso di diffamazione ai danni di un collega; la madre è licenziata dal posto di lavoro perché affetta da un male terribile; gli amici sono tutti indagati, perseguitati a cominciare da Sëmen, la bella figura del professore che gli ha fatto da padre, suo costante consigliere, cui fa da contrasto il personaggio di Kutyrev, l'ufficiale fanatico, disposto a tutto per la carriera, risoluto a distruggere qualsiasi capolavoro. Vien fatto di chiedersi - a proposito di questo spietato militare maniaco degli esercizi fisici, meticoloso nello sbriciolare una quotidiana sigaretta, al fine di dimostrare la sua forza d'animo di uomo tutto d'un pezzo che non si piega ai vizi della gente comune – quale sia la differenza tra nazisti e stalinisti. L'aberrante dittatura ha portato identiche aberrazioni,
Abbiamo dunque letto un romanzo che ci conduce nella Mosca anni Trenta, con una naturalezza così credibile che ci pare di esserci, tanto Holland ha saputo immergersi nel clima di quegli anni, divenendo più russo di un russo, affermandosi grande scrittore.

Grazia Giordani

 

www.graziagiordani.it

 

 

 
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