Dovevamo saperlo che l'amore
di Nelson Martinico
Lupo Editore
Narrativa romanzo
Collana Topkapi
Pagg. 518
ISBN 9788896694794
Prezzo € 19,00
Dovevamo saperlo che
l'amore è
l'ultimo lavoro di Nelson Martinico, edito da Lupo Editore, una bella realtà editoriale sulla
quale voglio spendere due parole, ho avuto modo di leggere alcune pubblicazioni
e sono rimasta colpita dalla “qualità” delle opere proposte, l'ottimo editing e
la capacità di proporre della buona narrativa che tende a valorizzare le
tradizioni e gli autori stessi.
Ma torniamo a Dovevamo saperlo che
l'amore, un libro di oltre 500 pagine che prende spunto da Auster: Il folle di Brooklyn, forse il suo migliore romanzo
quando afferma: «La mia idea era questa: costruire un'impresa che avrebbe
pubblicato libri sulle persone dimenticate, mettendo in salvo storie, fatti e
documenti prima della loro scomparsa – e ordinandoli in una narrazione
continua, nel racconto di una vita… Invece di un'assicurazione sulla casa o
sulla vita, un'assicurazione sulla biografia»; salvare una
biografia per i posteri: questo garantisce la Polizza “Genial Biography”
proposta da Nelson e sottoscritta da Giuseppe
Elio Ligotti con l'impegno di raccontare almeno quarant'anni della sua vita
familiare.
Il narratore della storia è il protagonista, i ricordi sono narrati in modo
sconfusionato e senza un ordine cronologico preciso, “Che razza di fatti ti sto raccontando?!… Prima flatulenze in ordine sparso, poi vomiti e diarree,
ora anche colpi di ascella e macchiettismi vari… chi credo di incontrare con
queste balordaggini?”, sono raccolti da Nelson che ne è testimone, la
narrazione è intramezzata da dialoghi dei due che spesso vanno in disaccordo e
questi piccoli “bisticci” rende la storia ancor più vera e palpabile, quasi a
sentirla scivolare tra i labirinti della tua memoria.
Sono ricordi di vita, ricordi di siciliani emigrati nella capitale negli anni
'30, di guerre che feriscono gli animi, di una
famiglia che si allarga, una vita vissuta e respirata intensamente con tutti i
suoi sviluppi. Ricordi che si raccolgono insieme per formare quell'album
fotografico di una famiglia dal grande cuore, una famiglia di quelle che ci son
sempre e comunque per tutti i suoi cari, di altre emigrazioni, compresa quella
del protagonista che in Veneto trova lavoro, ma del quale non è pienamente
soddisfatto e allora tra politica, amori e poesie (scrittura come terapia)
cerca la propria strada.
E così il protagonista continua nell'aprire cassettini di memoria perché i
ricordi sono lo specchio di ciò che oggi siamo:
“Qui finiscono i miei
ricordi. La memoria è
una sfinge che interroga se stessa e non sempre sa rispondersi.”
Non è supportata da nessun lessico, da
nessuna sintassi, da nessun ghirigoro verbale.
Dovevamo saperlo che l'amore è la storia nella storia, perché nel dentro ci
sono avvenimenti reali vissuti in prima persona, politici, sociali,personali, catastrofi naturali, momenti di storia che
ricordiamo perché in qualche parte di questa Italia l'abbiamo vissuta anche
noi.
Un libro che ti ricorda di non dimenticare, perché noi siamo ciò che siamo,
anche e soprattutto, grazie al nostro (personale e collettivo) passato.
La qualità della narrazione è di altissimo livello, l'autore mette in campo
oltre che tutta la sua preparazione, anche cuore, anima e pancia, senza
tralasciare/ci nulla di non detto, la scelta della
copertina è un colpo di genio, a mio avviso.
Nelson
Martinico: Di
origini siciliane, è nato a Roma. Dopo una folgorante quanto effimera carriera
da giovane promessa del pallone – interrotta a un passo dal professionismo in
seguito a uno sfortunato incidente – ha fatto di tutto: camionista, barman,
imbianchino, stuntman in una dozzina di spaghetti-western del periodo
declinante, fatto parte di un quintetto folk
sardo-siculo (alla fisarmonica). Infine ha insegnato Latino e Greco.
Ha pubblicato cinque volumi di poesia. L'ultimo, un poema in terza rima
dantesca, è stato adottato nelle scuole.
Conduce laboratori itineranti di tecnica della poesia nei mercati rionali.
Odia l'automobile.
Chi volesse comunicare con lui può scrivere al suo migliore amico: pinoligotti@yahoo.it
Katia Ciarrocchi
www.liberolibro.it