otel bruni
di Valerio Massimo Manfredi
Mondadori Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 358
ISBN 9788804608738
Prezzo € 19,00
“Quasi
tutto dipende dal caso, la nostra vita è un mistero.”
Valerio Massimo Manfredi, archeologo, scrittore e presentatore televisivo,
torna in libreria con Otel Bruni, torna perché Hotel Bruni è uno dei tre
racconti facente parte di una raccolta dal titolo “Storie d'inverno” pubblicata
dall'autore alcuni anni addietro.
Il racconto diventa un romanzo ed è la “saga” di una famiglia contadina e del
suo decadimento, nel dentro, la storia del novecento.
Ora, non ho letto la raccolta di racconti, e in verità è il primo libro di
Manfredi che leggo, ebbene ne sono rimasta folgorata perché mi ha riportato a
vivere momenti della mia infanzia, quando, dalla città con mia madre andavo a
trovare i miei nonni che vivevano in campagna, con gli zii e rispettive
famiglie, tutti nella stessa casa e soprattutto, quando con mio nonno andavamo
la mattina presto nella stalla ad accudire le mucche,
il calore, gli odori, e tanto altro che riaffiora nella mente e che sa di
buono.
I Bruni, famiglia numerosa sta a mezzadria e vive
nella pianura emiliana, i proventi del duro lavoro nella campagna è suddiviso con
un notaio che è il proprietario delle terre, ma nonostante questo i Bruni
riescono a vivere dignitosamente del proprio lavoro.
La cascina è correlata di una grande stalla, Otel Bruni appunto, un ritrovo
nelle fredde notti d'inverno con i vicini, un albergo per i pellegrini, dove si
narrano storie meravigliose tra il reale e la fantasia, eredità di una
tradizione millenaria.
La vita scorre, nel mezzo le due guerre, Manfredi racconta la prima guerra
attraverso gli occhi di tre dei sette figli maschi dei
Bruni, momenti tristi vissuti separatamente e con occhi e situazioni diverse,
la fine della guerra riporterà tutti a casa, ma qualcosa muta con il mutare
degli eventi. Gli avvenimenti si susseguono, un nuovo regime e la sua violenza,
i primi disaccordi in famiglia, ancora guerra e ancora lutti e distruzione a
segnare gli animi. La capacità di rimboccarsi le maniche, la vita che prosegue,
gli amori e le morti misteriose, facente parte di un credo arcaico profondo che
aleggiava nella cultura del momento.
E man mano che il nuovo mondo si ricostruisce, i componenti della famiglia
prende la propria strada, l'abbandono della fattoria, con l'incapacità della
“matriarca” di tenere unita la famiglia ponendo fine così a un passaggio
generazionale che “governava” l'Otel Bruni ristoro e riparo per ogni viandante
notturno.
“Quella stalla in cui tante volte era
stato seduto fino a tarda notte a raccontare favole (…) Sentiva che il rogo
all'Otel Bruni segnava la fine di un'epoca povera ma forse più felice di quella
presente, che il paese, la gente e forse il mondo intero non sarebbero stati
più li stessi.”
Una tristezza incredibile ho provato nel vedere le fiamme che “cancellano” la
stalla, ne senti il calore che devasta un sogno vissuto e ricordato da chi è
memoria di storie.
Quello di Manfredi è un libro che si legge tutto d'un fiato, chi ha la mia età
ricorderà i racconti dei nonni, che molti dei fatti narrati né Otel Bruni li
hanno vissuti, e qualcuno ne sentirà ancora il profumo e il sapore.
La narrazione è scorrevole e senza orpelli, leggera e reale con quelle
inclinazioni proprie del mondo contadino, vero e sincero, schietto e leale,
dove per augurare una lunga vita, si usava dire: «Vi ringrazio, signor padrone. E se non ci dovessimo
vedere più vi auguro una buona morte», e dove ogni giorno era una dono ricevuto e per questo degno di essere vissuto.
Ammetto che alcune situazioni e personaggi sono pochi approfonditi e spesso
lasciano l'amaro in bocca perché si voleva conoscere di più, qui l'autore ha
peccato di fretta penalizzando alcuni personaggi che a mio avviso meritavano un
approfondimento nella loro di storia, ma mi ripeto Otel Bruni è un romanzo che
sa di buono e si respira a pieni polmoni.
Valerio Massimo Manfredi (Modena, 1943), topografo del mondo
antico, ha insegnato in prestigiose università italiane e straniere e ha
condotto spedizioni archeologiche in molte località del Mediterraneo. Saggista,
giornalista, sceneggiatore e brillante divulgatore, si è affermato come
scrittore di grande successo internazionale con la trilogia Aléxandros, da cui
è stato tratto un film. Tra i suoi saggi: La strada dei Diecimila (1986), Le
isole fortunate (1990); con Luigi Malnati Gli Etruschi in Val Padana (1991);
con Lorenzo Braccesi Mare greco (1992) e I greci d'Occidente (1996); con
Vencenslav Kruta I celti d'Italia (1999). Tra le opere di narrativa: Palladion,
Lo scudo di Talos, L'oracolo, Le paludi di Hesperia, La torre della solitudine,
Il faraone delle sabbie, Chimaira, L'ultima legione, Il tiranno (2003),
L'impero dei draghi (2005), L'ultima legione (2007) e Idi di marzo (2008). Per
ragazzi ha pubblicato Il romanzo di Alessandro (2005).
Katia
Ciarrocchi
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