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  Letteratura  »  L'età del dubbio, di Andrea Camilleri, edito da Sellerio e recensito da Arcangela Cammalleri 20/10/2011
 

L'età del dubbio di Andrea Camilleri    

 Ed. Sellerio

 

 

 

Siamo al 14° libro con protagonista il commissario Montalbano! L'incipit di ben 12 romanzi è simile, Salvo s'arrisbiglia malamente, dopo nuttate fituse, sudatizzo…tutto un ramazzarsi, un votari e rivotari…Camilleri, di Montalbano in Montalbano, scava sempre più in profondità nelle visceri dell'animo del nostro eroe e le notti e i sogni diventano i segni premonitori del tempo che inevitabilmente sopravanza. I 58 anni si dispiegano tutti davanti al commissario e incombono su di lui come tanti macigni che lo travolgono, i soliloqui s'infittiscono e, in questa ultima opera letteraria,  per non moriri affocato nel mare della vecchiaia si trova come in una timpesta tra Scilla e Cariddi: l'attrazione improvvisa per un'altra donna, nuova linfa, pura adrenalina che gli fa scorrere il sangue veloce e limpido come l'acqua di un ruscello alpino, ma lo getta in una gran confusioni ‘n testa. Ma era giusto, era onesto essiri saggi davanti alla ricchezza dell'amuri?

Attraverso i 14 capitoli della vita di Montalbano abbiamo, noi lettori, conosciuto progressivamente tutte le sfaccettature del suo carattere che in nuce nei primi romanzi via via si sono acuite accentuandone la solitudine insita nel personaggio e la sua propensione a rinchiudersi sempre più in se stesso. L'abbrivio è un sogno di stampo machbetiano, grottesco e allucinatorio, ma il meccanismo delle indagini poliziesche ripete l'usuale cliché, il rinvenimento di un cadavere che metterà in moto tutta la vicenda, arricchita, questa volta, da un coup de foudre, dal sapore, quasi, adolescenziale, dove fremiti e palpiti ‘mparpagliano il nostro commissario.  Lo scrittore si diverte dietro le quinte ad esasperare, anche, a livello caricaturale, tic, vezzi, caratteristiche comportamentali dei suoi personaggi alla stregua di macchiette o maschere teatrali; i cognomi sono uno dei suoi divertissements, come Catarella li stroppìa, il nostro puparo ci gioca, fa allusioni, metafore: Lattes, Augello (ingentilito letterariamente), “Laura” di memoria petrarchesca, riecheggia l'amor gentile che ratto e rattamente  rapisce  il cor di Salvo, ”Belladonna”, è donna bella e onesta e… atropina per i suoi sensi. In questa ennesima saga montalbaniana tutto è più esasperato e al contempo estenuato, insita una sfinitezza di fondo che aleggia nella trama sia pure di ampio respiro internazionale, (bella la citazione di Vittorini riferita agli extra comunitari:“ erano i dolori del mondo offeso che emanavano quell'odore che feriva”); se l'impasto linguistico  è il tratto distintivo di Camilleri e uno dei motivi di affezione a questo autore e al suo personaggio, l'alone di uggia e scoramento che adugge Montalbano è forse segno di un latente e annunciato epilogo? L'età del dubbio è di Montalbano o di Camilleri?  

 

 

Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle nel 1925. Ha esordito come romanziere nel 1978 con “Il corso delle cose”. Della sua ricchissima produzione letteraria tutti i romanzi con protagonista il commissario Montalbano sono pubblicati dalla casa editrice Sellerio e altri, tra questi ricordiamo: “La forma dell'acqua”, “Il cane di terracotta”, “Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La stagione della caccia”, “Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”, “Maruzza Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo del vasaio”.

 

 

Arcangela Cammalleri

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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