Il Circolo Dante, di Matthew Pearl
Rizzoli, 2005,
pp. 534.€ 9,90 ISBN 88-486-0316-5
Nella nota storica alla
fine del libro, scopriamo che i personaggi facente parte del Circolo Dante,
sono realmente esistiti; così come si siano veramente cimentati nella
traduzione della Divina Commedia
dell'Alighieri. Anche degli strani delitti avvennero in quel periodo, ciò è
servito ad alimentare la fantasia dell'autore. Nel romanzo troviamo dei
riferimenti storici, quali la guerra fra nordisti e sudisti e l'epidemia di
cimurro che colpì innumerevoli cavalli. Il romanzo è ambientato nella Boston
del 1867, 565 anni dopo la stesura della Divina
Commedia. Anziché da capitoli, è
suddiviso in cantiche. Il libro inizia con uno spaventoso delitto, dai contorni
inquietanti e prosegue con la presentazione del Circolo Dante, istituito da
Longfellow (il traduttore), per il quale: “Dante era diventato la sua preghiera
del mattino e la sua missione della giornata”. Il dr. Holmes, Lowell, Fields
(l'editore), e Greene. Avversati dal dr. Manning, tesoriere dell'università di
Harvard, e dal suo gruppo. Che della Commedia dicono: “Quale
odio contro l'intera razza umana! Quale esultanza e gaiezza davanti a
sofferenze eterne e implacabili! Ci turiamo le narici mentre leggiamo; ci
tappiamo gli orecchi. Qualcuno ha mai visto, tutti insieme,
tanti lezzi, sudiciume, escrementi, sangue, corpi mutilati, urla strazianti,
mitici mostri castigatori? Alla luce di tutto questo, non
posso che considerarlo il libro più empio e immorale che sia mai stato scritto”.
Dopo i primi delitti, i membri del Circolo, riconoscono dietro alla mano
omicida, le punizioni dell'Inferno che Dante infligge ai dannati. Iniziano così
a indagare per conto proprio, per poi allearsi all'arguto
Nicholas Rey, un agente mulatto, per questo costretto a indagare in borghese.
Le indagini e gli omicidi si susseguono a un ritmo incalzante, ben ambientato
nel contesto storico, sia per descrizioni che dialoghi. Scritto molto bene,
appassionante per i cultori del genere noir, per la presenza di scene molto
forti, a volte persino stomachevoli! Curiosa la frase con cui
termina: “Voi signori”, rivolgendosi ai membri del Circolo: “Avete sempre
considerato la storia di Dante la più grande fantasia mai raccontata.
Io, invece, ho sempre creduto che l'Alighieri avesse compiuto quel viaggio. Ho sempre creduto che Dio avesse concesso questo a lui e alla
poesia”.
Miriam Ballerini