Fidel Castro
Biografia non
autorizzata
di Gordiano Lupi
Acar edizioni
Pag. 206 €. 15,00
Recensione
di Salvo Zappulla
Seguo da qualche tempo l'incessante impegno giornalistico e
umano di Gordiano Lupi a favore del popolo cubano. Quando un uomo decide di
intestarsi una causa a favore degli ultimi, degli oppressi, riscuote sempre la
mia ammirazione. E Gordiano è un uomo che non ha peli sulla lingua, quel che
deve dire, lo dice. O lo scrive, anche se questo rischia di attirargli qualche
guaio. E di questi tempi grami, dove i più preferiscono asservirsi al potere o
nel migliore dei casi starsene zitti, persone come lui costituiscono una
risorsa per la società. Un giornalista, o uno scrittore, utilizza la penna per
sensibilizzare le coscienze, non imbraccia il mitra, non guida le rivolte, ma
anche la penna può rivelarsi estremamente efficace quando riesce a dare voce a
quanti sono censurati da regimi totalitari che non ammettono il dissenso. Mi
riferisco agli articoli di Yoani Sánchez che Gordiano traduce in Italia. Nell'aprile
2007, è stato pubblicato anche un libro presso Rizzoli,
una raccolta di post del
blog di Yoani, dal titolo Cuba
Libre - vivere e scrivere all'Avana,
curata e tradotta sempre da Gordiano
Lupi. Ho trovato questa biografia su Fidel Castro estremamente equilibrata,
quasi il giornalista avesse voluto fare uno sforzo per mantenersi in una sorta
di baricentro ideale, evitando che il testo
venisse influenzato più di tanto dalla sua opinione (immagino pessima)
del dittatore cubano. Perché di questo a mio parere si tratta: di un dittatore
alla pari degli altri, i vari Gheddafi, Mubarak ecc. Non esistono ideologie che tengano
quando si impone il potere con la forza, si eliminano i dissidenti, si
reprimono i tentativi di riforme, si tiene con la coercizione un popolo sotto il proprio dominio. Anche
perché mantenere uno Stato di polizia, una forza così imponente di uomini
affinché siano in grado di tenere sotto
controllo e assoggettare con le armi il rimanente della popolazione, comporta oneri
elevatissimi in un'economia già disastrata, in parte a causa dall'embargo
imposto dagli americani. A meno che non si abbia il petrolio, ma non è il caso
di Cuba. Il ritratto che ne viene fuori di Fidel Castro da questa biografia è
quello di un uomo erudito e colto, brillante oratore (o forse meglio dire
incantatore di serpenti) fondamentalmente onesto, ancorato nelle sue
convinzioni. Un uomo però che predica comunismo e uguaglianza, raziona gli
alimenti al suo popolo ma all'interno del proprio bunker non
si fa mancare nulla, banchetta con aragoste e caviale, e si fa arrivare
dall'Italia i migliori vini. Un uomo cristallizzato nella conservazione di se
stesso, determinato a perpetrare il suo potere all'infinito, sordo ai richiami
di un mondo che corre a velocità supersonica, mentre a Cuba si coltiva ancora la
terra con l'aratro trainato dai buoi. Ha smussato il razzismo, ha favorito
l'alfabetizzazione, ha costruito ospedali ma a che serve tutto questo quando un popolo viene
privato del suo diritto fondamentale: la libertà. Gli intellettuali fuggono da
Cuba, o preferiscono tacere. O compiacerlo. Gabriel García Marquez definisce
Fidel Castro “un buon dittatore”. Lapidario il giudizio di Gordiano Lupi: “Non
esistono buoni dittatori, solo dittatori”. Da un
premio Nobel per la letteratura ci si aspetterebbe una maggior presa di
coscienza. Un libro da leggere con grande interesse perché ci rivela aspetti
inediti o sconosciuti alla gran parte dei lettori, di un uomo in grado di
costruire una leggenda attorno al suo nome, un uomo nel bene e nel male
destinato a passare alla storia.
Gordiano Lupi (Piombino,
1960). Collabora con La Stampa di Torino. Traduce gli
scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Yoani Sánchez, Felix
Luis Viera ed Heberto Padilla. Ha pubblicato molti libri monografici sul cinema
di genere italiano per la casa editrice romana Profondo Rosso. Collabora con www.tellusfolio.it curando rubriche su Cuba, cinema italiano e narrativa italiana. Tra i suoi lavori più
recenti: Cuba Magica – conversazioni con un santéro (Mursia, 2003), Un'isola
a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana (Bastogi, 2004), Almeno
il pane Fidel – Cuba quotidiana (Stampa Alternativa, 2006), Mi
Cuba (Mediane,
2008), Fellini – A cinema greatmaster (Mediane, 2009),Sangue Habanero (Eumeswil, 2009), Una
terribile eredità (Perdisa,
2009), Per conoscere Yoani Sánchez (Il Foglio, 2010), Velina o calciatore, altro che scrittore!(Historica,
2010), Tinto Brass, il poeta dell'erotismo (Profondo Rosso, 2010), Storia
del cinema horror italiano – vol. 1 Il Gotico (Il Foglio, 2011). Cura la versione
italiana del blog Generación Y della scrittrice cubana Yoani Sánchez
e ha tradotto per Rizzoli il suo primo libro italiano: Cuba
libre – Vivere e scrivere all'Avana (2009). Pagine web:www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it