La discendenza dell'acqua
Lucio Figini investiga la psiche
come un novello Oliver Sacks
di
Giuseppe Iannozzi
Ariel, spirito dell'aria, personaggio de La Tempesta di William Shakespeare; ma
Ariel è anche un nome ebraico e biblico, più volte citato nelle Sacre Scritture
per indicare la città di Gerusalemme. Nel ventinovesimo capitolo della Bibbia,
Ariel fa la sua apparizione come ‘Leone di Dio'; ed ancora Ariel designa una
schiera di angeli o più semplicemente uno spirito angelico. Nel misticismo e
nella letteratura apocrifa giudaico-cristiana Ariel è un arcangelo, o anche
l'angelo della creazione, della cura e dell'ira.
Ariel è la protagonista del romanzo di Lucio Figini, La discendenza dell'acqua.
Ariel è una bambina di soli 11 anni, che è stata trovata, per
puro caso o miracolo: “Non c'è molto da dire, purtroppo, si tratta di un caso
inusuale. Non abbiamo informazioni che riguardino la storia biografica
della bambina… Un agente della polizia ferroviaria ha trovato la bambina
accovacciata in un angolo del bagno della stazione di Sestri Levante, nascosta
tra un lavandino e il ripostiglio, i primi di settembre. Precisamente la sera
dell'otto settembre, verso le venti e quarantacinque. Era completamente
inzuppata, aveva i capelli rasati, sporca e con ecchimosi varie sul viso e sul
corpo… Una bambina sana,
almeno dal punto di vista fisiologico, a parte il fatto che non parlava…
Presenta una forma di rituale compulsivo verso l'acqua. Si lava spessissimo mani e viso, anche quindici o più volte al
giorno, rifiuta sapone o detergenti. Credo che in parte le
ecchimosi del viso se le sia procurate per sfregamento”.
La bambina si rifiuta di parlare, Ariel è il nome che le è stato affibbiato.
Nessuno sa chi essa sia, da dove provenga, né si conosce il motivo del suo
mutismo. Di una sola cosa si è certi: gli occhi di Ariel sono quelli di una bambina
diventata troppo presto adulta.
Francesco è una sorta di misantropo, un uomo sulla
quarantina che guarda con sospetto l'umanità; ciò non ostante pare che attiri la simpatie del prossimo. Francesco lavora in qualità di
educatore presso una struttura per ‘casi difficili'.
Ariel viene affidata a lui e al dottor Mauri, affinché provino a capire chi è
la bambina e il problema che l'ha fatta chiudere in sé. Non sembra abbia subito
violenze sessuali, ma non può o non vuole parlare. Per Francesco è un grattacapo
non da poco. Tenta di mantenere le distanze e di trattare Ariel come gli altri
pazienti; tuttavia, pur senza ammetterlo, il caso di Ariel – di Ariel la sirenetta, come qualcuno nella
comunità l'ha ribattezzata – gli conquista il cuore.
Francesco s'improvvisa investigatore. Il caso lo intriga. Ariel con i suoi
grandi occhi lo intriga. Il suo silenzio lo teme e lo intenerisce. Prende così
a sondare la Pavia meno conosciuta, quella dei vicoli caliginosi ma anche
quella più in vista. La manina di Ariel sempre in quella di
Francesco: lungo una Pavia che racchiude segreti e storie mai scritte, questo è
il territorio per un'incalzante caccia alla verità: “… l'idea consiste nel
tentare alla cieca ogni strada, raggiungere il cuore della città, passare in
biblioteca e provare a reperire più notizie possibili. Che interessino
un arco di tempo da dieci anni fa ad oggi. L'età di Ariel. Non so cosa cercare,
ma è il miglior modo per cercare. L'istinto mi dice che la vita della bambina è
unita indissolubilmente a quella della città ligure. I fatti
degli ultimi anni potrebbero aggiungere qualche tassello al puzzle, parlarmi di
accadimenti inusuali ma significativi”. Francesco incontra, scova,
interroga loschi figuri che forse conoscono un dettaglio importante della bambina del mare: “… credo che dentro ognuno di noi ci sia il desiderio di seguire il bene o il
male. La bambina del
mare tocca il cuore delle persone e, a dispetto di ciò che si dice
in giro, non sempre il cuore porta verso il bene”.
Tra Pavia e Sestri Levante, in chi sa quale ascoso recesso, c'è il segreto di
Ariel, la ragione del suo ostinato mutismo. Francesco, educatore un po'
misantropo ma d'animo romantico, finisce presto con l'essere assorbito dal
caso, così tanto che per giorni e giorni il suo chiodo fisso sarà quello di
dare una identità ad Ariel, un passato, un presente e
un futuro.
La discendenza dell'acqua non è un classico giallo tout court, è invece qualche cosa di
più, un'esplorazione condotta all'interno delle latebre umane senza dimenticare
mai il territorio geografico. Francesco conduce dunque una doppia indagine, una
nella geografia compresa tra Pavia e Sestri Levante, l'altra all'interno
dell'anima ferita della piccola Ariel. Lucio Figini investiga l'animo
umano come un novello Oliver Sacks;
ed è proprio questa la grandezza del romanzo di Figini, che muove i suoi passi soprattutto all'interno
del non poco insidioso territorio dell'Anima, o della Psiche che dir si voglia.
La discendenza dell'acqua – Lucio Figini –
Cicorivolta edizioni – collana: i quaderni di Cico – ISBN 978-88-
97424-01-7 – pagine 147 – € 12,00
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