La
rizzagliata
Andrea Camilleri
Sellerio editore Palermo
Pag.206
Romanzo storico di
storia più che contemporanea, attuale.
Anche questa
volta Camilleri
ha teso la
rete ai suoi fedeli lettori che non sono 25,
li ha incastrati in questa
storia in cui è complicato districarsi
anche se non sono i pesci “ cchiù
stùpiti o cchiù lenti, ma lo stesso
non si sono scansati 'n tempo”.
Dal
titolo: dicesi rizzaglio, una rete a
forma di campana,
chiusa in alto
e aperta
sotto, contornata da
piombini. Si fa roteare perché deve ricadere
come un ombrello aperto, cade in acqua per il peso dei piombini, il pescatore tira
una corda
e la parte
inferiore si chiude. Dentro restano
i pesci: una bella rizzagliata.
Questo romanzo, pubblicato prima
in Spagna
con il titolo “La muerte de Amalia Sacerdote”, ruota
attorno all'omicidio
di una studentessa universitaria, Amalia, figlia
di Antonino Sacerdote, il segretario capo
dell'assemblea
regionale, trovata uccisa e che per atto
dovuto è inviato un avviso
di garanzia al fidanzato Manlio, figlio dell'onorevole senatore Caputo.
Relazioni pericolose, macchinazioni,
geometrie occulte e disegni criptati
s'intersecano in un gioco che di teatrale ha poco e di reale
molto, la politica volta e
travolta,
come le cronache ci insegnano, nel suo inesorabile
deviamento verso sordidi obiettivi
ed interessi personali. Il caso è seguito da
Michele Caruso, il direttore di un
telegiornale della Sicilia
occidentale “Telepanormus”,
la sua
storia intima
e privata fa
da contraltare alla vicenda,
in generale, come un cerchio concentrico
che si espande e pesca solo quello e quelli che deve pescare. Camilleri
fa muovere i personaggi come dentro una
scacchiera,
le mosse delle pedine inizialmente
un po' imprecise, reticenti, man mano trovano
la loro naturale collocazione
e alla
fine non c'è la sorpresa o il botto come se fin da
principio una strategia pianificata portasse
alla
risoluzione del caso “Ad usum
Delphini”. L'imbarbarimento della
società e sommamente della politica,
il malaffare, la
corruzione globalizzati, un blob che ingloba
partiti politici, finanza, magistratura, mafia, poteri pubblici…il tutto mixato da battute mordaci
e allusive, con il doppio senso della parola siciliana che l'autore
orchestra con svariate
coloriture stilistiche. Personaggi e situazioni, come tiene a
dichiarare
e ribadire Camilleri
sono frutto di una pura e semplice invenzione senza
nessun riferimento con persone realmente
esistenti, ma come non poter ravvisare
gli stessi scenari che quotidianamente
giornali e televisioni ci mostrano e quanto
le anomalie
italiane
ci stanno trascinando in uno dei punti più bassi
della nostra
storia.
Andrea Camilleri è nato
a Porto Empedocle nel 1925. Ha
esordito come romanziere nel 1978
con “Il corso delle cose”. Della sua
ricchissima produzione letteraria
tutti i romanzi con protagonista
il commissario Montalbano
sono pubblicati dalla casa
editrice Sellerio e altri, tra questi ricordiamo:
“La
forma dell'acqua”, “Il cane
di terracotta”,
“Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La
stagione della
caccia”,
“Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”,
“Maruzza
Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo
del vasaio”,
“L'età del dubbio”, “Un sabato, con gli amici”
“Il sonaglio” “Il cielo rubato”, “ La
tripla vita
Michele Saracino”.
Arcangela Cammalleri