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  Letteratura  »  Intoccabile, di Mulk Raj Anand, edito da Guanda e recensito da Grazia Giordani 28/01/2012
 

Intoccabile di Mulk Raj Anand, Guanda

 

IL DRAMMA DEI FUORICASTA

 


Già Friederichh Nietzche nei suoi celebri aforismi inerenti le religioni orientali a proposito dei paria, dei fuoricasta aveva esposto il suo pensiero che, rivisitato dalla penna di Mulk Raj Anand, è diventato tema del suo Intoccabile che - tradotto da Monica Marinoni e glossato da Loraine Willis - è attualmente reso noto al pubblico italiano dai tipi di Guanda.
Anand pubblicò questo libro negli anni Trenta ed ebbe la grande fortuna di essere prefato dal già celebre E.M.Forster - autore di Passaggio in India. Da allora ad oggi il romanzo è stato costantemente ristampato divenendo un "classico contemporaneo", un sempre verde letterario, ancora fresco documento nella sua coinvolgente drammaticità.
L'autore è nato a Peshawar (oggi in Pakistan) nel 1905. Scrittore impegnato politicamente, ha insegnato in varie università in Inghilterra e in India. Con R.K.Narayan è uno dei maggiori romanzieri indiani di lingua inglese.
Tra le sue opere: Coolie, The Village, Across the Black waters, Morning Face e The Bubble.
" [...]Il libro mi sembra incredibilmente puro - scrive in prefazione Forster - e fatico a trovare le parole per spiegare questa mia impressione. Evitando di cadere nella retorica e in inutili giri di frase, dirò che il libro è andato diritto al nocciuolo del problema, purificandolo. Nessuno di noi è puro, non saremmo qui se lo fossimo. Ma per colui che sa vedere al di là delle apparenze qualsiasi cosa può farsi pura, ed è probabilmente alla franchezza della su critica che è dovuto il successo di Arnand. [...] Gli indiani hanno una terribile ossessione, sconosciuta in Occidente: la convinzione che i prodotti del corpo umano siano impuri, oltre a essere fisicamente sgradevoli, e che coloro che li asportano o che comunque hanno a che fare con la loro rimozione siano i fuoricasta della società".
Teatro dell'azione è dunque l'India degli anni Trenta, sotto la dominazione inglese. Protagonista del romanzo è il giovane Bakha, fuoricasta- quindi intoccabile - umile ed umiliato spazzino, addetto anche alle latrine. E noi siamo testimoni della sua martoriata giornata che si apre con i rimproveri paterni, le solite mansioni degradanti che gli competono, sempre avvertendo a gran voce del suo arrivo, affinché la gente possa scostarsi e non restare lordata da un involontario contatto con la sua persona.
Unica consolazione del giovane "reietto" è quella di poter somigliare almeno un poco agli inglesi colonizzatori, per via di qualche capo di vestiario che acquista a buon prezzo o che gli viene regalato
Lungo il suo cammino, inavvertitamente tocca un passante che lo apostrofa in maniera a dire poco disumana: "Fatti da parte, delinquente di bassa casta! Lo sai che mi hai toccato e mi hai contaminato, figlio strabico di uno scorpione dalle zampe storte?" E le offese non finiscono qui, ma si fanno sempre più gravi e dolorose per l'innocente ragazzo. Bakha è sottoposto ad insulti e sberleffi di una folla senza umanità ed è ferito nella sua dignità di fratello dalle attenzioni lascive di un sacerdote del tempio nei confronti della bella sorella Sohini.
Eppure Bakha, pur nella sua umiliata condizione di emarginato sociale, non perde la speranza: il suo primo incontro salvifico è con un missionario inglese che gli parla di Cristo e di come gli ultimi saranno i primi in una vita ultraterrena. Il secondo, e alle sue orecchie ancora più diretto messaggio di salvezza, gli verrà dal Mahatma Gandhi che in quello stesso pomeriggio tiene un discorso ad un folto pubblico incantato dalle sue spiritualissime parole. Il Mahatma parla del riscatto promesso dal gesto di chi - facendosi intoccabile - supera i confini tra le caste. ("Se ci sono degli intoccabili qui si devono rendere conto che stanno pulendo la società indù. Perciò devono purificare la propria vita. Devono arrivare ad una certa familiarità con la pulizia, così che nessuno possa puntare il dito contro di loro...").
Ma le sorprese per il giovane fuoricasta non sono ancora finite: qualcuno tra la folla parla dell'invenzione degli impianti igienici. ("Allora gli intoccabili potranno sbarazzarsi del marchio dell'intoccabilità e assurgere alla dignità di quello stato sociale al quale hanno diritto in quanto membri utili di una società senza caste e senza classi"). E Bakha spera che a liberare gli intoccabili dalle loro avvilenti mansioni, sia soprattutto questa "invenzione", ai suoi occhi ingenui più facile da comprendere degli spirituali insegnamenti di Gandhi.

Grazia Giordani

 

www.graziagiordani.it

 

 
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