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  Letteratura  »  I luoghi della memoria, di Adriana Pedicini, edito da Arduino Sacco e recensito da Roberto Lo Presti 12/02/2012
 

I luoghi della memoria

di

Adriana Pedicini

Narrativa contemporanea Arduino Sacco Editore-Roma

Euro 12

 

 

Sono pagine di storia che tutti abbiamo vissuto nella  semplice bellezza dei nostri amati  avi e padri che arricchivano le mense , ci offrivano giardini fioriti e pane profumatissimo ,dolcezza  e fatica di braccia  forti e decise nel prodotto finito ancor indiviso da gustar tutti attorno col sorriso. Nella corposa ed intelligente presentazione del libro, c'è la felice sintesi dei passi che io pur non avendo  letto prima, ritrovo con la matita rossoblu segnati in più pagine ( 19-21…). 

Prefazione che ti fa gustare il dessert, ovvero è un antipasto condito d'olio d'oro nelle le pietanze raccolte in piatti colmi di pomodorini: le ricette della nonna,sovrabbondante, rigida e dondolante…te la trovi sempre davanti.  Quanta bontà! ‘Sapore d'infanzia' si legge, certo, i nipotini osservano la nonna  col ‘tuppo'  dei capelli col fazzolettone a fiorame, da sistemare  all'alba… , poi la prima colazione coi panini in fila, il forno a cupola, il profumo del cotto pane e delle ciambelle…, ed i ragazzi ancor  a ‘sbonconcellare' pezzi di candida ricotta adagiata  a fianco di morbida focaccia…!  É in realtà  un fiaba  rivissuta a distanza con forte nostalgia,che porta  ancor ricordi congiunti, relazioni e storielle su storie più intricanti… 

Nel racconto della Teresina, invece, si evince già un altro modo di  descrivere  la realtà, adesso più matura e consona  ad esperienze di vita più tangibile ad incontrar  non solo e non più gli spontanei e scroscianti sorrisi  nelle camere. In Teresina, l'atmosfera è sempre lì, ricchissima di particolari  e descrizioni di ogni angolo della stanza povera e lugubre che la ospita. C'è  un ‘modus vivendi' oserei dir selvaggio, nel quale la donna povera  e ritardata, osava parlar pure con le stelle…e poi la più bella delle donne clown, appoggiata una sera ad un tronco di un albero col sogno infinito, mai realizzato!

Nel racconto della Chioccia fa capolino il sentimento della donna sempre vicina  a sé stessa, ad una solitudine  che ritroviamo più spesso nei righi dei capitoli e racconti successivi, sadness, silenzio, apatìa, amore  lontano,   la vita diversa da quella che ‘lei presagiva', mentre il cuore pulsava di represse fantasie  d'amore'.  La vita prima aperta d' un colpo si ripiega su se stessa tra le pieghe dell'anima …dove a nessuno è consentito di penetrare.

Molto bella pur l'espressione ricca di significati ed attualissima : ‘la gente  è incapace di  dar briciole d'amore'. 

Oserei dire a questo punto che un altro racconto  sembra voglia chiarire tal significato d'amare e d'amore. The people, in senso lato, forse  teme di cedersi all'altro per non condizionarsi e legarsi tanto, ovvero: non c'è , non si percepisce più, così forte come ieri, l'amore  che ama se stesso nell'altro, ma il ‘trionfo dell'ANIMA che  ama negli altri l'amore'. Il concetto sembrerebbe semplice ma è ben più complesso poiché 'i vantaggi e gli svantaggi di una vita a due inaridiscono qualsiasi desiderio  di amare e di essere amata'. 

Forse  è indispensabile parlar poco e  per chi  è ben sensibile, è sufficiente per men di un minuto  guardarti negli occhi, profondamente sentimentali e sognanti, pienamente espressivi pur  se pieni di nostalgia (oserei dir ,ma mi sbaglio,tagliati da un dolor antico,profondo di ricordi  pesanti…),soavi,caserecci  (come il pane e l'olio solarissimo),passionali,intelligenti,soavi, umili. dolcissimi come quelli  rimasti  della  bambina di ieri ieri…!------

Proseguendo lentamente  e con dolce fluidità  la lettura, sentiamo vibrare la memoria, brillare forti i ricordi  negli ‘Esami di ammissione'. Notevole e particolare è la descrizione della maestra, dall'animo dispotico  ma ‘rispettata e stimata da  tutti''. La descrizione del viso e la gestualità disegnano quel carattere ‘balzano', conferendole ancora ‘un'aria distinta, freddamente distinta,quasi nordica''. La sua didattica e metodologia imperative, le pagine ed i verbi in disuso studiati a memoria, poco  interessa l'apprendimento… C'è forse nei momenti  particolari auxologici, una certa stizza e percezione  di difficoltà dialogica e relazionale coi  giovani, che sicuramente è stata ben corretta, per rendere più agevole, elastico, comprensibile, libero e spontaneo  il dialogo  per lo sviluppo non tanto e solo dei programmi (calati dall'alto)  quanto per un agevole speaking  to learn , cosicché ci sia lo spirito critico, costruttivo  e partecipe, affinché  si sviluppi  il fanciullo.

Voltando  pagina rapidamente  ci si rende conto che il tempo vola, scorre inesorabilmente… e gli aneddoti si colorano di tinte meno acquerellate. Appaiono quadri, figure, fantasmi benevoli dell'io narrante, con ombre  più dominanti, tali sembrano in ‘'Cuori di sabbia'', una storia sentimentale tra due innamorati che 'Non si lasciarono più e percorsero insieme un lungo tunnel in cui un amore malato aveva condotto entrambi'.

Bellissima, decisa  e pur dolente, oserei dire, la riflessione  dell'Amore  che ricomincia ad ogni istante… ‘non cessa di esistere…può fare anche male…ma è lì!  Nei racconti a seguire, significativo, dolcemente violento affiora sempre il sentimento, come vento fresco e fruscio  nascosto…per la ricerca  di un' intesa decisa, possente in LUI…: ‘Desiderio di voli infiniti mi prende per afferrare le ali della tua anima''.

Cosa si può ancor aggiungere …? Se non il desidero totale di leggere con  attenzione, tal intelligente, apparentemente semplice e coordinata analisi  esistenziale, sentimentale, viva, crescente…, attuale e del tempo che fu, con cui il talento della scrittrice mostra la dolcezza  e l'Amore dell'eterno presente della vita ?

 

Roberto Lo Presti 

 

 
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