La casa dei mai nati
di Cristopher Ransom
2010 Rizzoli HD ISBN 978-88-17-04229-1
Pag. 351 € 6,90
“Mentre l'uomo cresce, la vita decresce; e le culle ci
dondolano verso la morte. La nostra nascita non è altro che l'inizio
della morte”.
E. Young
È il pensiero che domina in questo
noir.
Conrad e Joanna, marito e moglie, hanno
qualche problema di coppia. Quando lui riceve una cospicua eredità dal padre,
decide di acquistare una casa dell'800 nel Wisconsin; convinto che sia la
risposta ai loro problemi nati nella caotica Los Angeles.
La grande villa, in passato, ospitava
ragazze madri in procinto di partorire e, fin da subito, si respira fra quelle
mura un'atmosfera da brivido. Quel qualcosa di strano si acuisce quando Joanna
va via per due mesi, per un lavoro, lasciando solo Conrad, con i suoi due cani,
nel grembo di quella costruzione dove qualcosa ha tutta l'intenzione di
nascere.
Ambientato in quell'unico luogo,
leggendo veniamo a scoprire che la famiglia che ci abitava prima, aveva avuto
molti figli, ma tutti con qualche deformità.
La ragazza che vive dall'altra parte
della strada, è rimasta incinta proprio fra quelle pareti.
Addirittura un pitone di Conrad,
appassionato di rettili, è vittima di un parto verginale!
Fra personaggi reali: fantasmi, apparizioni
inquietanti, accadimenti da brivido, la storia si snoda fra quelle stanze che
custodiscono macabri segreti.
Il Library Journal scrive: “Un debutto
che ricorda Stephen King e Dan Simmons”.
In effetti il ritmo è buono, le scene tracciate
con la giusta suspance. A parte qualche passaggio nebuloso e un piccolo
particolare che mi ha tormentata per tutto il romanzo: il protagonista beve
sempre e troppo the freddo!
Il finale è come quella
frese di Joung: un inizio nella fine.
O come scrive Joseph Hall: “La morte
confina con la nascita, e la nostra culla sta nella tomba”.
Miriam Ballerini