Una lettera nella testa
di Andrea Pagani
© 2011 Lupetti – Narrativa Lupetti
ISBN 978-88-8391-340-2 Pag. 137 € 14,00
Questo è il romanzo d'esordio di Andrea
Pagani.
Abitiamo nello stesso paese e, per
qualche strana ragione, abbiamo pure scritto qualcosa di simile, senza mai
esserci conosciuti!
Il suo libro, la sua storia, ha molti
punti in comune con il mio primo libro d'invenzione “Il giardino dei
maggiolini”. La difficoltà di rapporti tra il protagonista e i suoi genitori;
la crescita interiore; un mentore che si identifica in
un anziano.
Leggerlo è stato un po' come ritrovare
qualcosa di già vissuto, perché indossato dalla mia
prima protagonista.
Andrea, è un ragazzo di 34 anni, fa
l'infermiere in un ospedale di Como. Avrebbe potuto fare l'avvocato, lavorare
in giacca e cravatta, ma non riesce a riconoscersi in questo ruolo. Decide,
pertanto, di passare a un lavoro in ospedale, per essere utile agli altri.
All'inizio crede gli basterà il sorriso
di gratitudine di una vecchina per sentirsi appagato; col passare degli anni,
capirà che, invece, sarà la sfida del convivere con vita e morte quella che
maggiormente gli darà soddisfazione.
Andrea è genuino nel suo esporsi a dei
lettori che, non sempre, avranno occhi ingenui nella lettura delle sue parole.
Lui si mostra per quello che è con coraggio, determinazione, sincerità.
Ben sappiamo che, invece, questo mondo
pare debba essere dei più furbi, di chi sa mentire meglio, di chi si nasconde.
Andrea non fa uso di maschere, non si cela, si mostra appieno!
Parla di sé, dei suoi desideri, delle
sue opinioni. Del rapporto ostile col padre; della sua visione del mondo,
auspicando a un ritorno di quei valori essenziali che fanno di un essere, un
uomo.
Mi ha sorpresa
piacevolmente ritrovare in un giovane questa sfida disegnata sul viso aperto.
Di tanto in tanto, qua e là, rischia di
cadere nella moralizzazione, per eccesso di zelo!
Scritto con penna semplice, scorrevole,
questo lungo soliloquio ci mostra la vita ospedaliera, fatta non solo,
purtroppo, di guarigioni; ma spesso di dolore e di lutti. E come, da tutto ciò,
Andrea ne tragga i frutti utili per la sua crescita interiore.
Buona
l'introspezione, necessaria a scrivere un testo di certo non facile.
La lettera, Andrea, la scriverà alla
fine del libro, quando, in seguito a un incidente stradale, si renderà conto di
cose tralasciate, di quanto si era ripromesso di dire ai suoi genitori e,
ancora, non aveva vergato.
“Una lettera nella testa” è un
testo educativo, utile per chi volesse leggerlo.
©
Miriam Ballerini