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  Letteratura  »  Il libro segreto di Dante, di Francesco Fioretti, edito da Newton&Compton e recensito da Arcangela Cammalleri 13/03/2012
 

Francesco Fioretti   

Il libro segreto di Dante

Il codice nascosto della Divina Commedia

 

Una storia mai raccontata. Un enigma dimenticato.

Quale mistero si cela nei versi più criptici del sommo poeta?

Romanzo

Newton Compton Editori

 

Quarta di copertina. Intrighi, teoremi, sorprendenti rivelazioni sul poema più importante di tutti i tempi.

Dante Alighieri è morto oppure è stato assassinato?

Quale segreto ha portato con sé nella tomba?

Perché aveva deciso di nascondere con così grande cura gli ultimi canti del Paradiso?

La risposta italiana a  Il  Codice da Vinci

 

 

Il romanzo Il libro segreto di Dante dalla critica è stato definito  lI Codice da Vinci italiano per il contenuto intrigante in cui fantasmagoriche trame e inverosimili intrighi interpretano notizie storiche o fanno riferimento a storie non sempre attendibili, che oggi amiamo dire leggende metropolitane.

Francesco Fioretti non usa certo il linguaggio stereotipato di Dan Brown né descrive da mestierante consumato luoghi e persone, (il livello è ben donde superiore), ma la storia architettata è debole anche se l'autore dice di aver attinto alla biografia di Dante scritta da Boccaccio e non sempre attendibile sul ritrovamento degli ultimi 13 canti del Paradiso dopo pochi mesi dalla morte del poeta.

La fantasia sconfina in voli pindarici, qualcuno  vuole impedire al Sommo Poeta (già esule e condannato a morte in contumacia) di concludere la Commedia perché rivelatrice di verità scomode, del fiorire di bizzarre e pericolose interpretazioni che vedevano l'opera come una scrittura sacra, un libro di profezie, il resoconto di un viaggio reale nell'aldilà, mentre si trattava di un allegoria poetica. Qualcuno voleva  ucciderlo per le sue idee politiche sull'Italia e l'Europa? Siamo alla fantapolitica e i misteri diventano acrobazie mentali. Che comunque piacciono a chi ama il genere.

La vicenda  si apre con un interrogativo: Dante è morto di mal'aria o è stato avvelenato? La figlia di Dante, Antonia, divenuta suor Beatrice,  un medico, Giovanni da Lucca (figlio illegittimo di Dante? Questione aperta ) e  un ex templare Bernard che aveva combattuto in Outremer, (francese cresciuto a San Giovanni d‘Acri, cavaliere del Tempio, educato ad odiare gli infedeli. Dopo finita la guerra a Gerusalemme, e poi in Europa con lo scioglimento dell'ordine, è alla ricerca degli ultimi 13 canti del Paradiso, perché nel poema da qualche parte è descritta in aenigmate la mappa del nuovo Tempio, il segreto che Guillame de Beaujeu affidò a Gerardo di Monreal) indagano alla ricerca degli  ultimi tredici canti del Paradiso: perché il Poeta aveva cercato di nasconderli? Qual è il messaggio in codice lasciato da Dante in nove fogli di pergamena?  Questi e altri interrogativi  si affastellano nel corso della storia e sono il motore di ricerca che smuove il tutto e che dà una parvenza  di ritmo all'azione almeno secondo gli intenti dell'autore.

Come si sacapito in questo libro la trama che dovrebbe attrarre non è l'elemento principale, ma la descrizione dei luoghi e lo sfondo storico sono pregevoli, si sente la mano dello storico, nella dovizia dei dettagli, nella cura delle descrizioni dei luoghi e nella narrazione della crisi politica del ‘300 che  sembra riferirsi alla contemporaneità. I costumi dell'epoca, le radici del malessere sociale, le speculazioni finanziarie, i borghesi che hanno proprietà in tutta Europa, gestiscono patrimoni smisurati, si sono arricchiti oltre ogni lecita misura a danno della povera gente che fa fatica a vivere. L'assenza di leggi giuste, l'avidità senza limiti che ha soppiantato il diritto hanno reso la vita dei cittadini, che amano l'ordine sociale, un'esistenza equilibrata e consapevole, insopportabile. Ale crociate gli italiani, gente che bastava pagarli bene e avrebbero fatto qualsiasi cosa,  c'erano solo per far denaro, per gli avventurieri fanatici  la guerra era solo un affare.

Il segreto del libro di Dante è un romanzo dallo stile raffinato e indubbiamente ricercato con sfumature liriche e risonanze emotive, con ricche citazioni dantesche, ma la trama non è a livello dei personaggi e della scrittura, manca quel senso di tensione e di ritmo narrativo che il lettore si aspetterebbe da strategie letterarie che prefigurano e prospettano enigmi ed intrighi degni di un noir sia pure colto.   

 

 

 

Francesco Fioretti è nato  a Lanciano in Abruzzo, nel 1960. È siciliano e apulo-toscano d'origine, si è laureato in lettere a Firenze e ha insegnato in Lombardia e nelle Marche. Ha collaborato per dieci anni con un editore scolastico milanese e attualmente approfondisce gli studi danteschi presso l'Università di Eichsätt in Germania. Ha pubblicato saggi critici e antologie scolastiche. Il libro segreto di Dante è il suo primo romanzo.

 

 

Arcangela Cammalleri

 

 

 
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