Francesco Fioretti
Il
libro
segreto di Dante
Il codice nascosto della Divina
Commedia
Una storia mai raccontata. Un enigma
dimenticato.
Quale mistero si cela nei versi più criptici del sommo poeta?
Romanzo
Newton Compton Editori
Quarta di copertina.
Intrighi, teoremi, sorprendenti rivelazioni
sul poema più importante di tutti i tempi.
Dante
Alighieri è morto oppure è stato assassinato?
Quale
segreto ha portato con sé nella
tomba?
Perché aveva deciso di nascondere
con così grande cura gli ultimi canti
del Paradiso?
La
risposta italiana a
Il Codice da
Vinci
Il romanzo
Il libro
segreto di Dante dalla
critica è stato
definito lI Codice da
Vinci italiano per il contenuto intrigante
in cui fantasmagoriche trame
e inverosimili intrighi interpretano
notizie storiche o fanno riferimento
a storie non sempre attendibili, che oggi amiamo dire leggende metropolitane.
Francesco
Fioretti non usa certo il linguaggio stereotipato
di Dan Brown
né descrive da mestierante consumato
luoghi e persone, (il livello è ben donde superiore), ma
la storia
architettata è debole anche
se l'autore dice di aver attinto
alla
biografia
di Dante scritta da Boccaccio e non sempre attendibile
sul ritrovamento degli ultimi 13 canti del Paradiso dopo pochi mesi dalla morte del poeta.
La
fantasia sconfina
in voli pindarici, qualcuno vuole impedire al
Sommo Poeta (già esule e condannato a morte in contumacia) di concludere la
Commedia perché rivelatrice di verità scomode, del fiorire di bizzarre e pericolose interpretazioni
che vedevano l'opera come una
scrittura sacra, un libro di profezie, il resoconto di un viaggio reale
nell'aldilà, mentre si trattava di un allegoria poetica.
Qualcuno voleva ucciderlo per le sue
idee politiche sull'Italia e l'Europa?
Siamo alla fantapolitica
e i misteri diventano acrobazie
mentali. Che comunque piacciono a
chi ama
il genere.
La
vicenda si apre
con un interrogativo: Dante è morto di mal'aria o è
stato avvelenato? La
figlia di Dante,
Antonia, divenuta suor Beatrice, un medico, Giovanni da
Lucca (figlio illegittimo di Dante? Questione aperta ) e un ex templare
Bernard che aveva combattuto
in Outremer, (francese
cresciuto a San
Giovanni d‘Acri, cavaliere
del Tempio, educato ad odiare
gli infedeli. Dopo finita la guerra a Gerusalemme,
e poi in Europa con lo scioglimento
dell'ordine, è alla ricerca
degli ultimi 13 canti
del Paradiso,
perché nel poema da qualche
parte è descritta in aenigmate la
mappa
del nuovo Tempio, il segreto che Guillame
de Beaujeu
affidò a
Gerardo di Monreal) indagano alla ricerca
degli ultimi tredici canti del Paradiso: perché il Poeta
aveva
cercato di nasconderli?
Qual è il messaggio
in codice lasciato da Dante in nove fogli di pergamena? Questi e altri interrogativi si affastellano
nel corso della storia e sono il motore di ricerca
che smuove il tutto e che dà una parvenza di ritmo all'azione almeno
secondo gli intenti dell'autore.
Come si sarà
capito in
questo libro la trama che
dovrebbe attrarre
non è l'elemento principale, ma la
descrizione dei luoghi e lo sfondo storico sono pregevoli, si sente la mano
dello storico, nella dovizia dei dettagli,
nella cura
delle descrizioni dei luoghi e nella
narrazione
della crisi politica del ‘300 che
sembra riferirsi alla
contemporaneità. I costumi dell'epoca, le radici
del malessere sociale, le speculazioni
finanziarie,
i borghesi che hanno proprietà in
tutta Europa,
gestiscono patrimoni smisurati, si sono arricchiti
oltre ogni lecita misura a danno della
povera gente che fa fatica a
vivere. L'assenza di leggi giuste, l'avidità
senza limiti che ha soppiantato il diritto hanno reso la
vita dei cittadini,
che amano
l'ordine sociale, un'esistenza equilibrata e consapevole,
insopportabile. Ale
crociate gli italiani,
gente che bastava pagarli bene e avrebbero
fatto qualsiasi cosa, c'erano solo per far
denaro, per gli avventurieri fanatici la guerra
era solo un affare.
Il
segreto del libro di Dante è un romanzo
dallo stile raffinato e indubbiamente
ricercato con sfumature liriche e risonanze
emotive, con ricche citazioni dantesche, ma
la trama non è a
livello dei personaggi e della scrittura,
manca
quel senso di tensione e di ritmo narrativo che il lettore si aspetterebbe
da strategie
letterarie che prefigurano e prospettano
enigmi ed intrighi degni di un noir sia pure colto.
Francesco Fioretti è nato a Lanciano in Abruzzo, nel 1960. È siciliano e apulo-toscano d'origine, si è laureato in lettere a
Firenze e ha insegnato in Lombardia e nelle Marche.
Ha collaborato per dieci anni
con un editore scolastico milanese e attualmente approfondisce gli studi danteschi
presso l'Università di Eichsätt in Germania. Ha pubblicato
saggi critici e antologie scolastiche.
Il libro
segreto di Dante è il suo primo
romanzo.
Arcangela Cammalleri