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  Letteratura  »  Tutte le poesie, di Maria Luisa Spaziani, edito da Mondadori e recensito da Ferdinando Camon 26/03/2012
 

La poesia di Maria Luisa Spaziani: chi ha lottato con l'angelo, resta fosforescente

di Ferdinando Camon

 

"La Stampa - Tuttolibri" 24 marzo 2012


Sarebbe bello che Meridiani mettessero in ciascun volume almeno 5-6 foto dell'autore, una per ogni fase della vita: ti vien voglia di guardarlo in faccia, quando leggi le sue opere. È un istinto che scatta per tutti. Ma soprattutto per questo volume onnicomprensivo dedicato a Maria Luisa Spaziani. C'è una sola foto sua, e sta sulla custodia. Già anziana, di profilo, con la sua alta figura di valchiria. La guardi e pensi (scusa Maria Luisa, non posso non dirlo): ecco l'amore di Eugenio Montale e di Elémire Zolla. E poi le cerchi, le poesie d'amore. Ci sono, e sono fra le più alte e forti. Ma non è amore per l'uomo o per il genio, è amore cosmico, amore per la vita. E con ciò siamo già nel cuore del sistema-Spaziani, la sua concezione del vivere come captare l'esistenza, propria e del tutto, del visibile e dell'invisibile. È una “tensione” che comincia dalla prima raccolta, “Le acque del sabato”, e va avanti fino alle ultime, “La luna è già alta” e ”L'incrocio delle mediane”.
Per sentire il tutto, devi essere tutto. Il poeta (Maria Luisa Spaziani non vuole essere chiamata “poetessa”) deve essere molti e in molte vite: “Sono stata valchiria e imperatore, / eremita e mercante, amante e amata. / Ho camminato all'ombra e alla luce, / la bussola perduta e ritrovata”. Ogni poesia è un frammento di queste metamorfosi, le poesie della giovinezza e quelle della tarda età si somigliano. La morte dell'amore sta all'inizio ma poteva stare alla fine: “Più nessuna barriera mi difende / dal vento amaro. /L'estate in gloria che su queste strade / per me ha brillato un giorno, ora sepolta / mi mulina le ceneri su cuore. / È notte e inverno. E tu sei morto, amore”. Nulla è unico, non l'amore e neanche la morte: “Chi più di un amore ha vissuto / conosce ben più di una morte”.
Tristi i libri di poesia in cui si deve cercare l'ideologia: un libro di poesia è bello se in esso si può cercare la poesia. Vedo che anche Paolo Lagazzi, che scrive il profondo saggio introduttivo, e Giancarlo Pontiggia, autore della Cronologia (preziosa miniera), la pensano così. Che cos'è, per Maria Luisa Spaziani, scrivere? È vivere, e viceversa: “Credo nella mia vita se mi dico “ho parlato”. / Credo nella mia parola se mi dico “ho vissuto””. Il poeta deve vivere-parlare per tutti e sognare per tutti: “Se faccio un sogno, e poi / me ne nascono versi, / quei versi sono il sogno / che sognate con me.” Facendo della vita una parola e viceversa, si dà senso al mondo: “Se il mondo è senza senso, / tua è la vera colpa. / Aspetta la tua impronta / questa palla di cera. Vivere vuol dire contemplare il giardino della vita, e sentire nel respiro della Natura il respiro di Dio, finché viene il giardiniere che ti caccia, perché eri un ospite a tempo: “Era stato ben arduo potare e seminare, / ma ora Dio sentivi nei campi respirare. / (...) Di colpo sentii l'ombra che scura si stagliava / sull'erba del sentiero, quel fiato di sventura. / Mi volsi. Dal cancello si ergeva la figura / del nuovo giardiniere, e mi cacciava”. Non è che la cacciata dal giardino stia alla fine del libro-vita di Maria Luisa Spaziani, e che l'entrata, l'amore, stia all'inizio. La vita è sempre un pieno, e l'amore è più vissuto nelle ultime pagine. È qui che dice: “Dunque ti rivedrò nella città / che lungo il mare ride. Mi preparo / sacralmente all'incontro. Non venire / senza il tutto di te. Io sono tutta / come mai prima”. L'amore dev'essere palpabile, concreto: “E non scrivermi a macchina, e telefona poco, / non darmi cose scisse dal tuo calore. / Come gli antichi indù io credo negli aloni, / nel colore invisibile che segna il tuo passaggio”. È il passaggio di chi ha lottato con l'angelo: “Chi ha lottato con l'angelo / resta fosforescente”. La fosforescenza non si spegne, non ha una fine, la Spaziani non “chiude” mai i suoi libri: “Dal mio quaderno aperto mancheranno / i tre versi essenziali di chiusa”. Il libro finisce, ma lei resta in contatto.

 

Maria Luisa Spaziani, Tutte le poesie, Collana I Meridiani, a cura di Paolo Lagazzi e Giancarlo Pontiggia, Mondadori, 2012, pagine CXVI+1866, € 65,00

 

 

www.ferdinandocamon.it

 

 
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