La luce e il grido
Introduzione alla poesia di Elio Fiore
Ci sono essere umani che
nascono indifesi, impossibilitati a difendersi, perché di animo nobile, col
cuore di bambino, refrattari alle tentazioni materialistiche di questa società
perversa e votata al protagonismo, all'apparire a tutti i costi. Sono i poeti,
i sognatori, spesso avulsi dal contesto che li
circonda, immersi nel loro mondo magico. Sono persone destinate
all'immortalità, la loro presenza su questa terra ha lasciato un segno
indelebile, ha contribuito a rendere migliori quanti li hanno conosciuti, hanno
sparso ricchezza di sentimenti, luce da attingere, acqua pura in cui dissetarsi. Elio Fiore è stato uno di questi. E il libro di Maria Di Lorenzo
(Fara editore, pagg. 71 € 11,00) è un atto
di giustizia nei confronti di quest'uomo. Chi meglio di lei poteva tracciarne il
percorso esistenziale e poetico? Maria è donna sensibilissima, oltre che
intellettuale autentica, sa discernere la pula dal grano, sa addentrarsi nelle
miniere profonde
e impervie per estrarne le pepite più preziose. In questo libro, a dieci anni dalla
scomparsa del poeta, ha voluto riportare all'attenzione la sua arte, il suo
esempio di essere umano, il suo desiderio di solitudine, lontano dalle
contaminazioni, ai margini di una
società falsamente brillante e maleodorante. Eppure Elio Fiore era capace di porsi al
centro dell'universo, portatore di verità incomprensibili agli altri, messaggero
di fede e di etica. La sua poesia lo liberava da uno stato di apparente staticità,
percorreva un
itinerario sacrale dell'anima, un canto di fede ed esultanza, un inno di lode e di gratitudine. Un uomo che
coltivava dentro di sé una ricchezza straordinaria, la fede e la speranza. Un
pellegrinaggio spirituale il suo, che assurge a
simbolo di ricerca della Verità. Un'inquietudine che potrà placarsi soltanto quando
potrà scoprire la propria identità
profonda, del mistero insondabile che egli è.
Come scrive la
stessa Maria Di Lorenzo: ” La poesia era la luce e il
pane della sua esistenza. Era uno sguardo (non omologato)
levato ogni giorno verso il cielo, quel cielo che noi
– tutti noi – abbiamo perso di vista, annegato nei simulacri della modernità. Uno spazio amoroso, trasparente come una fiamma, capace di
custodire, dentro il turbine della storia, il semplice segreto della vita,
nella lampeggiante incandescenza di un verso. Era
preghiera e sorella della fede”.
Maria
ha avuto modo di conoscerlo di persona, sicuramente è stato un incontro tra due
spiriti eletti, che ha arricchito entrambi. Elio Fiore ha conosciuto anche gli orrori della guerra, i
bombardamenti, la deportazione degli ebrei,
tutto il male che gli uomini sono in grado di esercitare sui propri
simili. Esperienze che hanno segnato il suo carattere e hanno inciso sulla sua
produzione poetica, oggi frettolosamente dimenticata.
Eppure Elio Fiore riscuoteva
la stima di letterati come Mario Luzi, Carlo Bo, Eugenio
Montale, Giuseppe Ungaretti.
Maria Di Lorenzo, scrittrice, giornalista culturale, autrice cinematografica
e teatrale, vive e lavora tra Roma e Milano. Dopo gli studi
classici si è laureata col massimo dei voti in Lettere Moderne all'Università
di Urbino, con una tesi di carattere psicoanalitico su Giacomo Leopardi. Ha
quindi lavorato come giornalista per il quotidiano “Il Tempo”, per la RAI e per
altre testate italiane. Attualmente è direttore
responsabile del magazine “In Purissimo Azzurro”, mentre dal 1° giugno 2009
cura sul web il forum letterario Flannery dedicato
alle donne che scrivono. E' autrice di una decina di saggi tradotti in sei
lingue, di due raccolte poetiche, ‘Voci dal muschio'
(1992) e ‘Quaderno Siciliano' (1994) e di un romanzo, ‘La sera si fa sera'
(2004). Come ricercatrice ha condotto con l'équipe del Centro Studi C.I.O.F.S. di
Roma uno studio sulle problematiche femminili dell'est
e dell'ovest europeo attraverso il cinema, confluito nei saggi collettivi: ‘Donna e cinema nell'Europa 2000′ (1994) e ‘Donne e
cinema fra immaginario e quotidianità' (1998) in uso presso alcuni atenei
italiani. Al momento sta lavorando alla stesura di un nuovo romanzo e a un
soggetto per il cinema (cortometraggio) di cui curerà anche la regia.
Salvo
Zappulla