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  Letteratura  »  La Regina di Pomerania e altre storie di Vigata, di Andrea Camilleri, edito da Sellerio e recensito da Arcangela Cammalleri 04/05/2012
 

Andrea Camilleri

La Regina di Pomerania

e  altre storie di Vigàta

Sellerio editore Palermo

Otto nuove storie vigàtesi ambientate tra il 1893 e il 1950: otto sceneggiate in salsa camilleriana.

Siamo al secondo capitolo della saga di storie vigatesi, è come se si continuasse a seguire le vicende quotidiane di questa gente senza soluzione di continuità. Assistiamo ormai a dei caratteri, tipo maschere del teatro d'arte e, come dice A.C., non inventati sono i rituali, gli usi, i comportamenti personali e collettivi di un'epoca che, pur recente, appare lontanissima nel tempo. Tra il faceto, motti di spirito, facezie, il ridicolo e il drammatico si consumano beffe, amori clandestini e adulterini con la massima disinvoltura, senza sensi di colpa, un che di beffardo e di compiacimento accompagna le storie come se dietro ad esse l'autore si divertisse a giocare sui destini umani scompigliando disegni e architettoniche geometrie. Idealmente queste storie seguono quelle del libro precedente: “Gran Circo Taddei e….” e accentuano vizi, difetti e apparenti virtù dei personaggi. Il femminino è sentito sempre con una sottile vena di sensualità, di una bellezza fascinosa, affatata ed ammaliante; figure anche animalesche con un che di ferino (vestia sarbaggia e perigliosa assà), Manuela di L'uovo sbattuto; alcune indimenticabili come Amalia de Di padre ignoto venerata come una Madunuzza dalla credulità popolare e investita di purezza disarmante. In tutte le otto storie si armonizzano, in apparente difformità di temi, le atmosfere del circolo, dei suoi frequentatori, del popolino povero e spesso asservito ai padroni e i padroni asserviti alle loro beghe meschine e ai contrasti di casta. Camilleri non le lascia a dire a nessuno, preti che di pretesco hanno solo la tonaca, sono mastri d'opira fina pronti a trovare soluzioni che fanno comodo a tutti: la sottile diplomazia curiale non ha eguali!

Ci voleva una seduta spiritica e la complicità di due donne, medium ed aiutante per mettere in berlina un fratello e potersi godere l'eredità paterna a diritto in La seduta spiritica.

Come non citare La lettera anonima, un'epidemia violenta di lettere anonime investe Vigàta nel 1945 e sembrano indirizzate solo agli altri per scoprirne altarini, scheletri negli armadi…e che fa elaborare teorie al professore Bruccoleri del circolo “Libertà & Progresso”, del finomino era addivintato uno studioso assà scutato, argomentava, infatti, quattro categorie di littre con una sola tematica: il letto e le sue conseguenze. Anche a lui come conseguenza inevitabile arriva una lettera anonima che fa vacillare la sua placida tranquillità muliebre…

Il racconto che dà il titolo allo scritto: La Regina di Pomerania  è un'opera d'arte truffaldina, nientepopodimeno, Camilleri fa scomodare il console del fantomatico regno di Pomerania che nel nome evoca quei regni d'operetta e che, pur non conoscendone la posizione geografica né l'esistenza, per non sembrare ignoranti, i ricchi del paese abboccano all'amo come tanti beoti, perchè potiri fari affari boni hanno in testa. Sarà un imbroglio colossale: l'esportazione di tutti i cani di Pomerania, in un blocco unico, perché quelli in possesso di privati non fanno razza! Un capolavoro di arguzia!

E che scrivere di Le scarpe nuove,  un racconto in cui  non c'è da sghignazzare sui questi poveri cristi, che consumano la vita come le scarpe che portano per tutta una vita. Una serie di concause sovvertono il corso delle cose e quel paio di scarpe nuove, tenute gelosamente e con grande cura, saranno, solo, pronte al momento giusto. Questo racconto si adombra di un velo di tristezza e nei paesaggi attorno e negli animi dei protagonisti e in tutta la vicenda che si concatena.

I duellanti. Due, si fa per dire, duellanti si sfidano a suon di gelati, non a chi le spara più grosse, ma a chi ha più alzate d'ingegno per vincere la gara; la loro è una concorrenza di commercio, colpo su colpo, una guerra tra poveri che ha il suo epilogo con la dipartita di uno dei due.

Romeo e Giulietta una storia d'amore finita prima ancora di consumarsi, dell'altra storia omonima e più famosa ha solo in comune la brevità. Maliziosa  nelle soluzioni che turbinano attorno alla serata danzante in maschera in cui la musica fa da colonna sonora.

A libro concluso il clangore delle sciarratine, dei colpi di scena e della baraonda umana percuote il sistema uditivo del lettore, come quando si esce dal teatro e le risate e il piacere della serata ci fanno allegri e soddisfatti, insomma ci si è divertiti: e questo non è poco.

Andrea Camilleri (1925), è autore di oltre 60 romanzi tra storici, civili e polizieschi, e di diverse raccolte di racconti, tradotti in più di 30 lingue. Vincitore di numerosi premi in Italia e all'estero, è noto al grande pubblico anche per i romanzi dedicate alle inchieste del commissario Montalbano, da cui è stata tratta la fortunata serie televisiva. Tra i tanti titoli ricordiamo: “La forma dell'acqua”, “Il cane di terracotta”, “Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La stagione della caccia”, “Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”, “Maruzza Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo del vasaio”, “L'età del dubbio”, “Un sabato, con gli amici” “Il sonaglio” “ La caccia al tesoro”… “Il sorriso di Angelica” “Il gioco degli specchi” Tra le ultime storie civili e storiche, pubblicate da Sellerio, ricordiamo: “Il nipote del Negus”, “Gran Circo Taddei”, “La setta degli angeli”.

 

Arcangela Cammalleri

 

 
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