Andrea
Camilleri
La Regina
di Pomerania
e altre storie di Vigàta
Sellerio editore Palermo
Otto nuove storie vigàtesi
ambientate
tra il 1893 e il 1950: otto sceneggiate in salsa camilleriana.
Siamo al secondo capitolo
della saga di storie vigatesi, è come se si continuasse a
seguire le vicende quotidiane di
questa gente senza soluzione di continuità. Assistiamo ormai
a dei caratteri, tipo maschere
del teatro d'arte
e, come dice A.C., non inventati sono i rituali,
gli usi, i comportamenti personali e collettivi di un'epoca
che, pur recente, appare lontanissima nel tempo. Tra
il faceto, motti di spirito, facezie, il ridicolo e il drammatico si consumano
beffe, amori clandestini e adulterini
con la massima disinvoltura,
senza sensi di colpa, un che di beffardo
e di compiacimento accompagna le storie come se dietro ad
esse l'autore si divertisse a giocare
sui destini umani scompigliando disegni e architettoniche
geometrie. Idealmente queste storie
seguono quelle del libro precedente: “Gran
Circo Taddei
e….” e accentuano vizi, difetti e apparenti virtù dei personaggi.
Il femminino è sentito sempre con una
sottile vena di sensualità, di una
bellezza fascinosa, affatata ed ammaliante;
figure anche animalesche con un che di ferino (vestia sarbaggia e
perigliosa assà),
Manuela
di L'uovo sbattuto;
alcune indimenticabili come Amalia de Di padre ignoto venerata come una
Madunuzza dalla credulità popolare
e investita di purezza disarmante. In tutte le otto storie si armonizzano,
in apparente
difformità di temi, le atmosfere del
circolo, dei suoi frequentatori, del
popolino povero e spesso asservito ai padroni
e i padroni
asserviti alle
loro beghe meschine e ai contrasti di casta. Camilleri
non le lascia
a dire a
nessuno, preti che di pretesco hanno
solo la tonaca, sono mastri
d'opira
fina pronti a trovare soluzioni che fanno
comodo a tutti: la sottile diplomazia curiale
non ha eguali!
Ci voleva una seduta
spiritica e la
complicità di due donne, medium ed aiutante
per mettere in berlina un fratello e potersi godere l'eredità paterna a diritto in La seduta
spiritica.
Come non citare La
lettera anonima, un'epidemia
violenta di lettere anonime investe Vigàta nel 1945 e sembrano
indirizzate solo agli altri
per scoprirne altarini, scheletri negli armadi…e che fa
elaborare
teorie al professore
Bruccoleri del circolo “Libertà & Progresso”, del
finomino era
addivintato uno
studioso assà scutato,
argomentava, infatti,
quattro categorie
di littre con una
sola tematica: il letto e le sue conseguenze. Anche a lui come conseguenza
inevitabile arriva una
lettera anonima che fa
vacillare
la sua
placida
tranquillità muliebre…
Il racconto che dà il
titolo allo scritto: La
Regina di Pomerania è un'opera d'arte
truffaldina,
nientepopodimeno, Camilleri
fa scomodare
il console del fantomatico regno di Pomerania che nel nome evoca
quei regni d'operetta e che, pur non
conoscendone la posizione geografica né
l'esistenza, per non sembrare ignoranti,
i ricchi del paese abboccano
all'amo
come tanti beoti, perchè potiri fari affari boni hanno in testa.
Sarà un imbroglio colossale: l'esportazione
di tutti i cani di Pomerania, in
un blocco unico, perché quelli in possesso di privati
non fanno razza! Un capolavoro di arguzia!
E che scrivere di Le scarpe nuove, un racconto
in cui non c'è da
sghignazzare
sui questi poveri cristi, che consumano
la vita
come le scarpe che portano per tutta
una vita.
Una serie di concause sovvertono il corso
delle cose e quel paio di scarpe nuove, tenute gelosamente
e con grande cura, saranno, solo, pronte al
momento giusto. Questo racconto si adombra
di un velo di tristezza e nei paesaggi attorno e negli animi
dei protagonisti e in tutta la
vicenda che si concatena.
I duellanti. Due, si
fa per dire, duellanti si sfidano
a suon di gelati,
non a chi le spara più
grosse, ma a
chi ha più alzate d'ingegno per vincere la gara; la
loro è una concorrenza di commercio, colpo su colpo, una guerra
tra poveri che ha il suo epilogo con la
dipartita
di uno dei due.
Romeo e Giulietta una storia d'amore
finita prima
ancora
di consumarsi, dell'altra
storia omonima
e più famosa
ha solo in comune la brevità. Maliziosa
nelle soluzioni che turbinano
attorno alla serata danzante in maschera in cui la
musica fa
da colonna
sonora.
A libro concluso il clangore
delle sciarratine, dei colpi di scena e della
baraonda umana percuote il sistema
uditivo del lettore, come quando si
esce dal teatro
e le risate e il piacere della
serata
ci fanno allegri
e soddisfatti, insomma ci si è divertiti: e questo non è poco.
Andrea Camilleri (1925), è autore
di oltre 60 romanzi
tra storici, civili e polizieschi, e
di diverse raccolte di racconti, tradotti
in più di 30 lingue. Vincitore di numerosi premi in Italia e all'estero,
è noto al grande
pubblico anche per i romanzi dedicate
alle inchieste del commissario Montalbano, da
cui è stata
tratta
la fortunata serie televisiva.
Tra i tanti titoli ricordiamo:
“La forma
dell'acqua”,
“Il cane di terracotta”,
“Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La
stagione della
caccia”,
“Il birraio di Preston”,
“La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”,
“Maruzza Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo
del vasaio”,
“L'età del dubbio”, “Un sabato, con gli amici”
“Il sonaglio” “ La caccia al
tesoro”… “Il sorriso di Angelica”
“Il gioco degli specchi” Tra le
ultime storie civili e storiche, pubblicate
da Sellerio, ricordiamo: “Il nipote del Negus”, “Gran Circo Taddei”,
“La setta
degli angeli”.
Arcangela Cammalleri