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  Letteratura  »  Aforismi per le donne toste, di Marinella Fiume, edito da Arianna e recensito da Salvo Zappulla 04/05/2012
 

Aforismi per le donne toste

di Marinella Fiume

Edizioni Arianna

Pagg. 112

ISBN 978-88-89943-81-6

€ 9,50

 

Le donne toste sono quelle forti, decise,  sfrontate, disubbidienti, ironiche, coraggiose, ma anche responsabili. Le migliaia di donne che sanno opporre una resistenza intelligente al bombardamento mediatico che le pretende sempre perfette, toniche e produttive, mai sottomesse e docili  ad una società impositiva e opprimente nei confronti del gentil sesso.

Sono quelle che non rinunciano a sentirsi femminili anche con qualche chilo in più, che vogliono godere della gioia della buona cucina, del sesso, del tempo libero, degli amici, della lettura, dei viaggi. Quelle che sanno fare affari il primo giorno di saldi, che  sanno prendersi quello che vogliono, mandare al diavolo regole stupide insegnate dalle nonne e dalle madri per accalappiare un marito e imparare quelle più importanti per accalappiare la vita. Gli uomini spesso le definiscono “stronze”, perché sono donne che hanno il pieno controllo di sé e la capacità di pensare con la propria testa, che non vivono secondo gli standard di qualcun altro, ma solo secondo i propri. Che giocano secondo le proprie regole, si sentono sicure, libere e indipendenti. Infine, “se la scelta è tra la dignità e una relazione, per le stronze la dignità verrà sempre al primo posto!”.

 Le donne toste sono mamme, nonne, zie, cugine,  bambine a cui è rivolto il piccolo e sofisticato libro di Marinella Fiume Aforismi per le donne toste. Scovati capovolti creati, dedicato alla amata figlia, Ambra, dimidium animae suae,  davvero la donna più tosta di tutte…

Un incontro fra donne, fra la scrittrice originaria di Noto, donna dalla rossa capigliatura indomita, Marinella Fiume, e la giovane editrice madonita Arianna Attinasi, che ha avuto l'idea di coinvolgere per le illustrazioni la bravissima Marcella Brancaforte. Una triade felice che sconfessa subito il vetusto appannaggio maschile alla letteratura e che si diverte con gli aforismi.

Tradizionalmente usato per esprimere il pensiero degli uomini, l'aforisma, definito un vero e proprio lampo dell'intelletto perché racchiude, in poche parole, profonda saggezza e penetrante intuizione, solo nel Novecento è diventato terreno fertile di donne capaci di maneggiarlo con destrezza. «Di usarlo come se fosse un'arma, come suggerisce Alda Merini, perché è sua l'idea e io ne sono rimasta sedotta», dice Marinella Fiume. Lei donna tosta lo è da sempre, scrittrice mai banale, studiosa delle testimonianze dialettali della storia orale che tenta, con successo, di restituire con soluzioni linguistiche innovative, sindaco antimafia per un decennio, in prima linea nelle battaglie in favore delle donne e dell'ambiente.

Parole come frecce, quelle evocate nella bella copertina, capaci di centrare l'obiettivo, in grado di andare a segno con precisione grazie alle ali che le direzionano per assecondare quel “sogno di una vendetta sottile”, come scrive Alda Merini. Infatti, la proverbiale saggezza delle donne fa sì che quanto loro affermano categoricamente suoni, non poche volte, come… un aforisma. Perché  l'aforisma è genio e vendetta. Uno sfizio che si addice alle donne “toste”!

Un libro semi-serio questo della Fiume, che si presenta come una guida alle scintille di acume delle donne o sulle donne, alcune scritte dalla stessa autrice, altre da uomini che conoscono le donne e da altri che le sconoscono del tutto. Un viaggio nella saggezza femminile che con ironia dà un nuovo senso agli stereotipi e ha l'intento di consigliare, attraverso una bibliografia dotta e aggiornata, una summa del pensiero delle donne.

Diviso per argomento: corpo, cultura, dignità, felicità, madri, politica e società, streghe, uomini, violenza e virtù, prende avvio dalla fisicità, da una differenza di genere di cui andare fiere, per approdare “all'empireo dell'immaterialità che però, nell'interpretazione della Fiume, ha nelle donne un'immediata ricaduta pratica” (come scrive Eleonora Lombardo nella bella recensione apparsa su “La Repubblica”). Sarà certo per quel “gioco d'anticipo” descritto dall'aforisma del giornalista francese J. B. Alphonse Karr: «La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell'albero della conoscenza dieci minuti prima dell'uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio». O per i saggi consigli della nonna matriarca da cui l'autrice ha ereditato il nome che, si sa, è anche “omen”. Ironia e saggezza si fondono per riflessioni  che usano l'aforisma solo come trampolino di lancio. Come nei capitoli dedicati alla politica e alla società, che si auspicano una equiparata rappresentanza delle donne nelle istituzioni, nei posti di comando, nella lotta alla criminalità mafiosa e nel dibattito scientifico. O  nel capitolo sulla violenza, che mette in guardia sulla tragica storia delle donne e della loro emancipazione, su un corpo e un'anima troppo spesso violate perché, purtroppo spesso «lo stupratore non bussa... ha le chiavi di casa!». Sicché – è stato scritto- questi  Aforismi per le donne toste sono un'occasione per ripassare la storia delle donne, per entrare nei loro pensieri e nel pensiero che le ha raccontate, per spiegare quel percorso che dal codice genetico le porta all'essere umano sociale perché, come scriveva Simone de Beauvoir, «non si nasce donne: si diventa».

Insomma, si ride, si riflette e ci si ferma malinconicamente a pensare leggendo le pagine di questo preziosa raccolta di pensieri di varia umanità, che sempre si dipanano da un'idea iniziale, da un focus generatore. C'è il capitolo sul corpo delle donne, il corpo, loro croce e delizia,  con il fulminante aforisma della pittrice Frida Khalo, scritto dopo aver subito l'amputazione della gamba: “A che mi servono i piedi, se ho le ali per volare?”; c'è quello sulla cultura, con l'amara constatazione dell' eroina del Risorgimento Cristina di Belgioioso: “I sapienti, gli scienziati, i poeti, gli uomini di stato ecc… godono dell'universale rispet­to, mentre l'ignorante e l'ozioso sono derisi e tenuti in nessun conto. Ma della donna si richiede espressamente la più completa ignoranza”.; per giungere a un' affermazione  rincuorante come quella della scienziata premio Nobel Rita Levi Montalcini: «Se ci sarà un futuro sarà solo in base a quel­lo che le donne sapranno fare».

Ma - come sottolinea Silvana La Porta nella sua recensione apparsa sulla Terza Pagina de “La Sicilia” - anche gli uomini non hanno lesinato fiducia al sesso femminile. Lo ammetteva anche Palmiro Togliatti, leader storico del partito comunista italiano: «Quando l'energia nuova delle donne entra nella vita di un popolo vuol dire che per esso è spuntata davvero l'aurora del rinnovamento”. E il capitolo più esilarante è quello sugli uomini, con riflessioni ironiche e amare insieme, come questa della Woolf: “«Perché le donne sono tanto più interessanti per gli uomini, che gli uomini per le donne? Mha! Resterà sempre un mistero! Batta un colpo chi ha qualche risposta da offrire al dibattito!”.

 Davanti all'impazzare di escort e veline, inevitabile è un pizzico di rimpianto per le  austere femministe degli anni '70, quelle che, con le loro indefesse battaglie, hanno aperto la strada all'emancipazione femminile e permesso a tante donne di oggi di diventare “toste”. 

 

Salvo Zappulla

 
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