Hanno scritto del Cerchio
infinito
Enzo
Maria Lombardo – Mail del 12 settembre 2008
Caro
Renzo,
…………
Bando
alle ciance. Hai scritto un bellissimo libro. Una silloge favolosa con un tema che,
salvo pochissime eccezioni, prosegue dritto per la sua strada dalla prima
all'ultima pagina. Sei riuscito ad esaminare il problema (il più grande
problema dell'Uomo, chiuso nella sua piccola scatola terrestre) in tutte le
sfaccettature e con tutte le modalità: con l'incanto del poeta ed il
disincanto dell'uomo di cultura e dello scienziato. E' prevalente il primo,
senza dubbio, nelle visioni di raro tratto estetico (in tutte, adesso penso a
"dolce abbandono"), nelle metafore indovinatissime
(fra le altre, "Il percorso", "il glicine")... ora la mia
necessità ermeneutica mi porta lontano ma dopo una notte insonne non so
proprio dove andrò a parare...
Ed
in questo contesto (non triste, anzi con visioni zen di continuità e
circolarità dell'essere) si innestano perle di umana autocoscienza,
riflessioni che starebbero bene in testi filosofici.
Fin qui è il "normale" iter
del fil rouge che collega le varie liriche: a tratti
il filo si intreccia, senza spezzarsi, con piccoli diamanti di umana dolcezza:
non più il saggio poeta assiso nel suo trono di arte, non più
il tranquillo e smaliziato osservatore, non il fine pittore, ma
l'uomo-bambino che trema davanti al mistero ed all'immensità che lo circonda e
che si rifugia in visioni oniriche.
Oppure, ed ancor meglio, l'uomo che invoca: "anima mia/ stammi accanto un poco ancora/ accompagnami per mano..." e
così - mano nella mano - prosegue nel cerchio infinito, nella luce che
allontana felicemente ogni tenebra.
Ecco,
dopo una notte insonne, mi è rimasto da dire ben poco. Dovrò rileggere la
silloge per poter gustare appieno alcune riflessioni: adesso non volevo
riflettere ma esprimerti la mia impressione "a caldo".
Caro
Renzo, sei un amico ed un grande amico ad esserti ricordato di me inviandomi la
tua ultima fatica letteraria.
…….
Ciao.
enzo
Cesarina Bo – mail del 17
settembre 2008
Caro Renzo, ho letto le
tue poesie, senza seguire l'ordine con cui tu le hai disposte, ma andandole a
"pescare" a caso e scoprendo che ogni pescata era fortunata, perché
non sono mai stata delusa dalla lettura.
Mi sono piaciute tutte,
ma se ne dovessi scegliere una non avrei dubbi ad indicare Oltre la logica in cui mi ci ritrovo perfettamente.
Complimenti sinceri e
grazie per la dedica!
Cesarina
Lorenzo De Ninis – mail del 19 settembre 2008
Il
tuo Cerchio infinito mi ha particolarmente colpito per come il tuo modo di
poetare sia cresciuto. Il "finito" della nostra esistenza che
diventa "infinito": ho notato come questi "elementi"
entrino a formare il "cerchio" del nostro essere.
Ciao,
Lorenzo.
Patrizio Spinelli –
commento alla recensione di Luigi Panzardi apparsa
sul Blog L'armonia delle parole in data 15 ottobre 2008.
Dopo l' Infinito di Leopardi, la migliore
poesia esistenziale è quella del Cerchio Infinito
Stralcio della lettera del
22 ottobre 2008 inviatami da Viboldone da Don Luisito Bianchi
Carissimo Renzo,
ho potuto finalmente rileggere con la ruminatio che
richiede Poesia la tua silloge (e per me la ruminatio, che al di là di ogni
pretesa – non sono un critico! – è il segno inconfutabile che sto gustando
Poesia).
Ti dico grazie, ma anche
per quanti ti leggeranno e non avranno la possibilità di dirtelo personalmente.
Una ricchezza che entra nella legge della vita nel ricevere e nel dare. La Traditio.
E Poesia è l'avverbio che tu conosci e che lega i due
movimenti di diastole e di sistole nel cuore dell'umanità fin dal Principio: gratuitamente.
Ti dico alcune impressioni
d'insieme. La prima e immediata è che questo cerchio infinito sia la voce del
silenzio che cogli dopo il lungo viaggio sempre nuovo e sempre uguale nella
vita. Potrei meglio esprimermi rimandandomi all'avventura inaudita di Elia
chiamato a un incontro che non sa come possa avvenire dopo un numero infinito
di albe e tramonti, 40, numero senza termini (anche qui in cerchio infinito),
un cronos che s'appagherà solo nell'incontro, il cairos, il tempo opportuno che è il rumore del silenzio.
Dal tumulto del cronos ( ricordi il monte Carmelo e
la sfida di Elia ai vocianti 458 profeti di Baal?)
esce sfiancato. Si corica all'ombra d'un sicomoro e vuole morire perché “ non è
migliore dei padri suoi”.
Quante volte ricorre nelle
tue pagine il senso della fine che potrei condensare nel sogno – la vida es sogno - o nella realtà sommersa (il tuo
Cerchio Infinito II: Guardo la tua alba / nella luce / del mio tramonto), o in
certi ossimori di Attimi? Basta. Dentro di me l'eternità, che è l'Incontro di
Elia: non nello sconquasso di un terremoto, nel vento travolgente o nel fuoco
divoratore, ma nel “rumore del silenzio”. Ti ripeto: GRAZIE.
…………
Un caro saluto alla tua
signora, e un abbraccio a te, amico.
Luisito
Flavio Ermini – mail del 21 dicembre 2008-12-22
Caro Renzo,
grazie per il tuo CERCHIO INFINITO.
L'ho apprezzato molto.
Particolarmente efficaci le
poesie brevi. Penso a ONDA e IL GLICINE.
Tanti auguri per l'anno
nuovo ormai alle porte.
Un caro saluto.
Flavio