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  Bell'Italia  »  La Val di Fassa, di Renzo Montagnoli 02/07/2013
 

La Val di Fassa

di Renzo Montagnoli

 

 

 

 

Estate, tradizionale stagione di vacanze, calda, spesso afosa, e a queste condizioni climatiche c'è un rimedio per chi va in villeggiatura: le spiagge assolate, ma quasi sempre caratterizzate da una lieve brezza, per non parlare della possibilità di refrigerio offerta dal mare, e le montagne, luoghi dall'aria leggera e da un'escursione termica diurna non accentuata come in pianura e con temperature che calano progressivamente mano a mano che si sale. 

Le possibilità quindi non mancano per chi abbia tempo e denaro da spendere; la scelta è poi spesso dovuta a motivi personali che sono i più disparati. Personalmente preferisco la montagna, sia in estate che in inverno, e di rilievi, anche arditi, l'Italia non manca di certo, ricomprendendo il Monte Bianco che, come notorio, è il più elevato in Europa.

Ci sono montagne e montagne, ognuna con le sue caratteristiche, tutte conosciute, ma forse le più belle sono le Dolomiti, catene che si elevano nel Trentino Alto Adige, nel Veneto e in Friuli, con un isolato massiccio anche in Lombardia (Il Pizzo della Presolana).

Le Dolomiti, dette anche Monti Pallidi, sono costituite da alcuni gruppi montuosi che si elevano nelle province di Bolzano, Trento, Belluno, Udine e Pordenone, e che per la loro bellezza e tipicità sono stati inseriti dall'Unesco nel 2009 nel Patrimonio dell'Umanità.

La loro formazione non è dovuta a movimenti verificatisi nel lontanissimo passato del suolo terrestre, ma all'accumulo di conchiglie, coralli e alghe, in un ambiente che era marino e tropicale. Ritiratesi le acque, restarono questi agglomerati di roccia carbonatica, vere e proprie catene montuose a separare delle piccole pianure, che sono poi le odierne valli. Fra queste c'è anche la Val di Fassa, chiamata in ladino, l'idioma dei suoi nativi, Val de Fascia. È una piccola perla racchiusa fra la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Catinaccio e il Gruppo del Sassolungo. Solcata dal torrente Avisio, che poi confluisce nel fiume Adige, la valle è costellata da sette località, che hanno anche la dignità di Comune: Moena, Soraga, Vigo di Fassa, Pozza di Fassa, Mazzin, Campitello di Fassa e Canazei. Sono paesi che, pur presentando normali attività di carattere agricolo e artigianale, vivono quasi esclusivamente sul turismo, particolarmente rilevante sia in estate che in inverno. Comunque, a parte Canazei che presenta l'immagine tipica di una località turistica, le altre sono riuscite a conservare, e anche bene, le tradizionali caratteristiche dei paesi di montagna, con edifici spesso antichi e un ritmo di vita particolarmente quieto, e ciò anche anche a Moena dopo che un'ardita tangenziale in galleria ne evita l'attraversamento. In estate le passeggiate ed escursioni non mancano di certo e sono fra le più belle delle Dolomiti: dal percorso ciclabile e pedonale che va da Moena a Canazei e ritorno, e che d'inverno è parte della pista della famosa Marcialonga, agli itinerari che portano ai piedi del Sassolungo e del Catinaccio, a quelli che, grazie anche a eccellenti impianti di risalita, fanno mettere i piedi sul Piz Boè, o sul ghiacciaio della Marmolada.   

Il colore dominante, in valle, è il verde dei prati e dei boschi di abeti e larici, a tratti anche fitti, vere e proprie riserve di aria pura in cui è piacevole sostare e smaltire le fatiche di un'impegnativa escursione.

Sempre bella, la Val di Fassa diventa magica al tramonto, quando i raggi del sole che cala tingono di un rosa tenue le pareti delle vette che la sovrastano. Dire che sembra di immergersi in un mondo incantato è quasi un eufemismo, perché il silenzio, i giochi di luce, la luna che diafana fa capolino in cielo offrono uno scenario di incomparabile bellezza e fanno sorgere nell'animo una serena gioia per essere testimoni della grandiosità del creato.

E anche in inverno, l'Avisio in tutto o in parte ghiacciato, la neve che avvolge ogni cosa offrono un paesaggio fiabesco da cui quasi ci si aspetta che possa uscire Re Laurino. Ovviamente, con il freddo e l'innevamento le passeggiate si riducono un po', ma resta sempre quella della Marcialonga, non affaticante e salutare. Per i più sportivi ci sono i caroselli con gli sci, fra i più vari e ampi d'Europa, di cui il più noto é il Sellaronda, cioè il giro del Gruppo del Sella, per un totale di 40 Km., certamente impegnativo, ma indimenticabile.

È quindi possibile dire che la Val di Fassa è una località di villeggiatura ideale in tutte le stagioni, anche in quelle intermedie, in primavera quando i prati rinverdiscono e s'accendono dei colori dei fiori selvatici, in autunno quando la natura avviata al riposo riesce ancora a donare gli artistici chiaroscuri delle fitte abetaie.

Per dormire e mangiare non ci sono problemi, perché ci sono alberghi per tutte le tasche e i ristoranti offrono una cucina locale, gradita a tutti i palati e di assoluta eccellenza (al riguardo date un'occhiata al sito dell'APT Val di Fassa, di cui in calce riporto il link).

E per arrivare?

Per chi viene da sud e da nord di Trento c'è la comoda autostrada del Brennero (A22) con uscita a Ora; da lì si sale verso la Val di Fiemme al passo di San Lugano (m. 1.097), da cui si scende a Cavalese, che anche si può aggirare grazie a una veloce superstrada che porta fino a Predazzo; ancora pochi chilometri di strada nel complesso buona e si è a Moena, la porta Ovest della Val di Fassa; per chi viene da Est e in generale dal Veneto è inevitabile percorrere valichi più alti, che possono

essere quello del Pordoi (m. 2.239) o il San Pellegrino (m. 1.918); due altri accessi sono dalla Val Gardena attraverso il Passo Sella (m. 2.240) o dalla Val d'Ega grazie al Passo di Costalunga (m. 1.753).

 

 

Link di riferimento:

 

www.fassa.com

 

Nota: le fotografie a corredo del servizio sono state scattate da me.

 

 

 

 

 
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