Il Pantheon
di Renzo Montagnoli
Se c'è una costruzione a Roma di
particolare valore e ispiratrice dei maggiori architetti rinascimentali questa
è il Pantheon. Peraltro è l'unico edificio che è rimasto praticamente intatto
fino ai nostri giorni e di tempo ne è passato tanto, da quando fra il 27 e il
25 a.C. fu fondato da Agrippa, come Tempio dedicato ai dodici dei e al sovrano
vivente. In verità fu poi oggetto fra il 118 e il 125 d.C. di una corposa ricostruzione
promossa dall'imperatore Adriano, che volle farne un edificio sacro per tutti
gli dei, passati, presenti e futuri, il che la dice lunga sulla libertà
religiosa che vigeva a Roma, tanto da insinuare più di un dubbio sulle
persecuzione patite dai Cristiani, forse fatti episodici, opportunamente
ingranditi dalla Chiesa che aveva bisogno di un po' di martori per potersi
diffondere più capillarmente.
Ma la fama di questo momento a cosa è
dovuta? A parte la sua perfezione e l'armonica bellezza dell'insieme ciò che
risalta è il metodo di costruzione della cupola, che con i suoi m. 43,44 di
diametro è la più grande del mondo e costituì il modello di tutte le cupole
costruite successivamente, sia nelle chiese cristiane che nelle moschee
mussulmane. Il peso è considerevole e la realizzazione dell'impresa fu resa
possibile ricorrendo all'uso di materiali sempre più leggeri man mano si
procedeva verso l'alto. Si dovette così ricorrere a cinque diversi tipi di
calcestruzzo e al muro esterno, particolarmente profondo, in funzione di
contrafforte, in modo da opporsi alle spinte centrifughe, oltre ad ulteriori
accorgimenti di minor portata, ma che nel loro insieme riuscivano a vincere la
forza di tensione. All'epoca non esistevano computer e quindi i calcoli e le simulazioni
dovevano essere fatte a mano, un motivo in più per farci comprendere la
straordinaria abilità degli ingegneri romani, abili in matematica, ma anche
profondi conoscitori delle leggi della fisica.
Sulla sommità si trova il grande oculo, la cui funzione era molteplice: illuminare il
locale, consentire ai fumi di uscire e infine rappresentare un'ideale porta sul
cielo in cui appunto si trovavano gli dei. L'apertura però aveva un
inconveniente, perché in caso di pioggia questa sarebbe entrata, allagando la
base dell'edificio. E infatti i tecnici
provvidero a un sistema di svuotamento e di convogliamento delle acque piovane,
ancor oggi rapido e funzionale..
Ma perché il nome Pantheon?
L'etimologia è greca e significa Tempio di tutti gli dei. Anche in epoca
imperiale l'opera fu considerata una meraviglia, ma probabilmente non sarebbe
arrivata fino a noi se nel 608 l'imperatore bizantino Foca non ne avesse fatto
dono a papa Bonifacio IV che, dal canto suo, la trasformò in chiesa cristiana
con l'attuale nome di Sancta Maria ad Martyres,
proprio perché vi furono subito inumate ossa di anonimi martrti
cristiani, prima ospitate bella catacombe.
Fu il primo caso di un tempio pagano trasformato in tempio cristiano,
fatto che poi capitò molto più tardi alla moschea di Cordoba, diventando la
celebre Mezquita Catedral.
Il Pantheon, oltre a ospitare le
spoglie del grande pittore Raffaello Sanzio, è pure
l'ultima dimora dei reali d'Italia, fatta eccezione per Vittorio Emanuele III,
e oltre a presentare affreschi di pregio eseguiti in un lungo arco di tempo ha
la caratteristica di essere dotato di un grande e pregevole organo elettrico,
realizzato nel 1926.
Quando vi si accede è possibile
assistere, nel caso di bel tempo, a uno spettacolo di grande effetto, con il fascio
di luce che entra dall'oculo di 9 metri e illumina
l'interno.
Il Pantheon è di libero accesso e gli
orari per le visite sono i seguenti:
Tutti i giorni
ore 9.00-19.30
Domenica ore 9.00-18.00;
Festivi infrasettimanali 9.00-13.00
Chiuso 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Durante lo svolgimento delle S. Messe (Festivi ore 10.30- Sabato ore
17.00) l'ingresso è consentito solo per assistere alla celebrazione della
Messa.
Fonti:
Pantheon Basilica di Santa Maria ad Martyres (www.pantheonroma.com)
Wikipedia
Nota: La foto a corredo dell'articolo
è stata reperita sul sito dell'hotel Pantheon (www.hotelpantheon.com)