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  Bell'Italia  »  Le colline risorgimentali: Solferino, di Renzo Montagnoli 20/01/2017
 

Le colline risorgimentali: Solferino

di Renzo Montagnoli




Le colline moreniche del Garda interessano ben tre province, quelle di Brescia, di Mantova e di Verona, e sono luoghi particolarmente ameni, contando anche su due fra i borghi più belli d’Italia: Borghetto e Castellaro Lagusello. Il clima, che beneficia della vicinanza del lago di Garda, è caratterizzato da estati mai troppo calde e da inverni sostanzialmente miti, tanto da rendere possibile la coltura dell’ulivo. Meritano di essere visitate, perché sono molto belle, ma anche perché qui furono combattute, con alterne fortune, le grandi battaglie del nostro Risorgimento. Custoza, nel veronese, fu un luogo che non risultò mai a noi favorevole, viste le sconfitte subite nella prima e nella terza guerra di indipendenza. San Martino, in provincia di Brescia, e Solferino, in provincia di Mantova, furono invece teatro di esiti a noi favorevoli nel corso della seconda guerra di indipendenza. In particolare a Solferino si combatté una delle battaglie più sanguinose del XIX secolo fra i Francesi, nostri alleati, e gli Austriaci, con cui nelle stesse ore ci scontrammo a San Martino. In pratica, nella località mantovana, senza che i contendenti volessero così, fu impegnato il grosso dell’esercito di Napoleone III e quello di Francesco Giuseppe, intervenuto personalmente, dopo aver rimosso, per incompetenza, il generale Ferencz Gyulai. Entrambi gli avversari si batterono bene, decisi a prevalere, e in effetti lo scontro ebbe sorti alterne fino a quando una più decisa carica dei transalpini mise in serie difficoltà l’imperial esercito austro-ungarico che preferì lasciare il campo per dirigersi verso le due più sicure fortezze del famoso Quadrilatero: Mantova e Verona. Intanto, analogo successo trovavano i piemontesi a San Martino, ma, vuoi per stanchezza, vuoi perché non c’era il desiderio di travolgere il nemico, Vittorio Emanuele e Napoleone non spronarono le truppe all’inseguimento. Al riguardo c’era soprattutto un motivo politico che meriterebbe un’ampia trattazione che esula tuttavia dallo scopo di questo articolo.

Come capita sempre dove si è molto combattuto e dove le perdite sono state consistenti (rispettivamente fra morti, feriti e dispersi 18.000 circa per gli italo-francesi e 22.000 per gli austriaci) si finisce sempre con il ricordare il fatto e i caduti con dei monumenti-ossario, e anche a Solferino fu fatto così, come pure a San Martino, ed entrambi, vuoi per la felice posizione, vuoi per la pregevole struttura sono ancor oggi mete dei numerosi turisti che, soprattutto durante la bella stagione, affollano le colline. Quindi una visita a Solferino mi sembra meritevole e fra l’altro si potranno anche vedere i cimeli della battaglia, combattuta il 24 giugno 1859, ospitati nella rocca del lontano 1022, meglio conosciuta come Spia d’Italia, nonché il Memoriale della Croce Rossa, eretto nel 1959, in onore del fondatore Henry Dunant presente il giorno dello scontro in quanto desideroso di prospettare a Napoleone III degli interventi economici volti a sanare la sua indebitata società. Il massacro sconvose i suoi piani e anche l’uomo Dunant, a tal punto che, notata l’assoluta inefficienza delle strutture sanitarie dei contendenti, decise di prestare assistenza ai numerosi feriti, convincendo anche Napoleone III a liberare i medici austriaci fatti prigionieri affinché gli potessero dare una mano, affiancando i numerosi volontari e volontarie del luogo. Fu l’embrione di quella grande istituzione che diventò poi la Croce Rossa. L’umanità deve tanto a questo svizzero, al suo altruismo senza interessi, tanto che morì povero nel 1910, nonostante la ragguardevole somma del premio Nobel per la pace a lui conferito, somma che quasi totalmente diede in beneficenza.

Insomma, come avrete capito, se siete in giro per i colli, non dimenticatevi di Solferino dove, fra l’altro, potrete mangiar bene e bere i vini di eccellente qualità di produzione locale.


Rocca di Solferino


La Rocca è aperta da marzo a settembre dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, tutti i giorni, eccetto il lunedì. Il prezzo del biglietto è di Euro 2,50.


Memoriale della Croce Rossa


E’ all’aperto e vi si accede attraverso un viale di cipressi. Il monumento, sul lato destro, é composto dai marmi provenienti da ogni parte del mondo, sui quali sono impressi i nomi dei 148 paesi aderenti alla Croce Rossa Internazionale.


Ossario


Vi si arriva attraverso un viale di cipressi ed è costituito dalla più antica delle chiese solferinesi, quella di San Pietro in Vincoli; all’interno vi sono 1413 teschi e le ossa di circa 7.000 caduti, senza distinzione di nazionalità e grado.


Museo storico


E’ situato ai margini del parco che circonda l’ossario e ospita numerosi cimeli e armi degli eserciti che lì si scontrarono. E’ aperto da marzo a settembre tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,- Il prezzo del biglietto é di Euro 2,50.



La foto, a corredo dell’articolo, si trova sul sito Internet Alliet’ARTI

http://www.webalice.it/allietarti ed è relativa alla famosa Spia d’Italia.

 
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