Le
colline risorgimentali: Custoza
di
Renzo Montagnoli
L’importanza
nel Risorgimento delle colline moreniche del Garda, che interessano
le province di Brescia, di Mantova e di Verona, è
indiscutibile, perché lì si sono combattute le
principali battaglie, nel 1848, nel 1859 e nel 1866.
Già
ho scritto della battaglia di Solferino e di quella di San Martino,
combattute entrambe lo stesso giorno del 1859, di cui la prima vinta
dai francesi e la seconda che vide la ritirata di un contingente
austriaco, non vincitore, ma nemmeno sconfitto. Ho lasciato
volutamente per ultima Custoza perché su quella collina e nei
dintorni patimmo delle cocenti sconfitte nel 1848 e nel 1866.
Anche
per andare in ordine cronologico parto da quella del 1848, che fu una
serie di scrontri combattuti fra il 22 luglio e il 27 luglio. Le
forze in campo erano sostanzialmente uguali (circa 75.000 uomini per
ognuno dei due contendenti) e per questo appare significativo che
l’esito fu più per l’abilità del
maresciallo Josef Radetzky, comandante delle truppe austriache, che
per grosse lacune nell’esercito piemontese che, però,
per quanto ben organizzato e addestrato, denotava una mancanza di
unità di intenti nello Stato Maggiore che contribuì,
senza essere determinante, alla disfatta. Questi attriti fra
comandanti, queste autonomie spinte all’ostracismo di un
generakle verso un altro generale sarà invece l’unica
causa del disastro del 1866. Nel 1848, per fortuna, le vittime degli
scontri non furono numerose e questo almeno può dare l’idea
appunto di una battaglia molto manovrata, fatta di scontri improvvisi
e rapidi. Come noto, a seguito di quella sconfitta i piemontesi
furono costretti a chiedere l’armistizio, che venne
sottoscritto dal generale piemontese Carlo Canera di Salasco e dal
pari grado austriaco Heinrich von Hess il 9 agosto 1848 a Vigevano.
Nel
1866 non entrava più in guerra contro l’Austria il Regno
di Piemonte, ma il regno d’Italia, forte di un prezioso e
potente alleato: la Prussia.
C’erano
tutti i presupporti per una nostra vittoria eclatante e rapida, sia
su terra che su mare. Per quanto concerne la nostra Marina è
famosa la sconfitta che dovemmo patire a Lissa il 20 luglio 1866;
eppure lì la nostra flotta, comandata dall’ammiraglio
Carlo Pellion di Persano, era ben superiore come numero e qualità
del naviglio a quella austriaca comandata da Wihlelm von Tegetthof.
Non sto a dilungarmi sullo svolgimento dello scontro perché
esula dal tema, mi limiterò pertanto a dire che, a parte
incomprensioni, e anche perniciose invidie fra i vari comandanti, la
causa principale furono i clamorosii errori, tattici e strategici, di
Persano. Questa battaglia, che ci costò 620 morti, fu
preceduta il 24 giugno da quella in terra, a Custoza. Anche in questo
caso la disparità di forze in campo era notevole: 120.000
italiani contro 75.000 austriaci. I presupposti per una chiara
vittoria, pertanto, c’erano tutti e invece andò a finir
male. Prima di tutto, avevamo due galli nel pollaio; infatti si
preferì dividere il comando fra i generali Alfonso La Marmora
e Enrico Cialdini, privando così l’esercito di
un’indispensabile unica e univoca fonte di comando. Le cause
quindi della sconfitta stanno nella disorganizzaziione degli alti
comandi, nelle incomprensioni fra gli stessi e nella mancanza di
conoscenza sia del terreno, sia delle mosse dell’avversario,
queste ultime dovute a una carenza del nostro Intelligence. La cosa
più sorprendente, però, è che quando ci fu un
momento che sembrò che gli austriaci riuscissero a prendere il
sopravvento, momenti che ci sono in qualsiasi battaglia in cui per un
breve lasso di tempo un contendente sembra prelavere sull’altro,
nonostante il morale delle truppe fosse alto, le perdite fossero
limitatissime e non vi fosse nulla di compromesso, il generale La
Marmora diede l’ordine di abbandonare il campoi. La ritirata,
che avrebbe dovuto e potuto essere ordinata nonostante l’incalzare
degli austriaci, si trasformò in una rotta, poiché il
generale Cialdini, per perniciose rivalità, si rifiutò
di portare un appoggio tattico. Poi, come notorio, grazie alla
vittoria dei nostri alleati prussiani, riuscimmo a ottenere il
Veneto, ma è certo che con una nostra vittoria forse non
avremmo avuto necessità di partecipare poi alla Grande Guerra.
Due
battaglie, e anche due sconfitte, nello stesso luogo erano
decisamente troppe e quasi per allontanarne il ricordo, facendolo
sovrastare dall’immensità della morte, si decise di
costruire un ossario che ospitasse i resti dei caduti, italiani e
austriaci, dei due scontri. Fortemente voluto da don Gaetano
Pivatelli, parroco di Custoza, il monumento, edificato su progetto
dell’architetto veonese Giacomo Franco, fu inaugurato il 24
giugno 1879 da Amedeo di Savoia duca d’Aosta. Il monumento non
è altri che una torre a pianta ottagonale, alta circa 40
metri, all’interno della quale, in piena vista, ci sono i
resti, ossa e soprattutto crani, di 1894 caduti, sia italiani che
austriaci. Il tutto in una disarmante semplicità che
sottolinea ancora di più queste parole incise sul marmo
bianco: Nemici in vita / morte li adeguò / pietà li
raccolse. Questa frase è forse uno dei moniti più
riusciti contro ogni guerra.
In
calce riporto gli orari dei giorni di visita e i prezzi dei
biglietti. Prima di chiudere desidero soffermarmi sull’aspetto
paesaggistico, perché da questo colle e in particolare dalla
parte accessibile della torre si può vedere un panorama che
spazia dalle altre colline che degradano a Ovest a Valeggio e ad Est
a Villafranca, mentre a Nord già il rilievo si affievolisce
per annunciare il lago di Garda. A Sud, invece, immensa la pianura e
ovunque all’intorno i vigneti, da cui si ottiene un vino DOC
bianco, di colore giallo paglòierino, lievemente aromatico,
che ben si sposa con i piatti di pesce, ma è anche
apprezzabile da solo, come semplice e pura degustazione.
Orari
di visita e biglietti
dal
24 marzo al 31 luglio 2017
|
mercoledì,
giovedì, venerdì, sabato, domenica
|
Dalle
9.30 alle 12.30
|
Dalle
15.30 alle 18.30
|
dal
24 marzo al 31 luglio 2017
|
martedì
|
chiuso
|
Dalle
15.30 alle 18.30
|
APERTURA
SPECIALE
|
17
e 24 aprile 2017
19
giugno 2017
|
Dalle
9.30 alle 12.30
|
Dalle
15.30 alle 18.30
dalle
15.30 alle 18.30
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GIORNO
DI CHIUSURA
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lunedì
|
Visite
Guidate
dal
24 marzo al 31 luglio 2017
|
Nei
giorni di apertura
|
Dalle
9.30 alle 12.30
|
Dalle
15.30 alle 18.30
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Prezzi
Adulti
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€ 3,00
a persona
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È
gradita la prenotazione
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Bambini
fino 11 anni
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GRATIS!
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Ragazzi
dai 12 ai 18 anni
|
€ 2,00
a persona
|
È
gradita la prenotazione
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Comitive
|
€ 3,00
a persona
|
È
gradita la prenotazione
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GITE
SCOLASTICHE
|
€ 1,50
a persona
|
È
gradita la prenotazione
|
Informazioni
& Prenotazioni
Informazioni
& PRENOTAZIONI
|
Tel. +39
346 9652147
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Custoza
è a metà strada della provinciale che collega
Villafranca di Verona a Valeggio sul Mincio, località
facilmente accessibili.
Dove
dormire: http://www.terredelcustoza.com/it/dormire
Dove
mangiare: http://www.terredelcustoza.com/it/mangiare
Le
fonti da cui ho attinto per l’articolo:
Wikipedia;
Ossario
di Custoza: www.ossariodicustoza.com
La
foto a corredo dell’articolo è stata reperita sul sito
istituzionale del Comune di Sommacampagna
http://www.comune.sommacampagna.vr.it/it
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