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  Bell'Italia  »  La Val Gardena, di Renzo Montagnoli 28/09/2018
 

La Val Gardena

di Renzo Montagnoli



Fra le valli della regione Trentino – Alto Adige quella che richiama maggiormente il fascino e l’atmosfera tirolese è indubbiamente la Val Gardena; eppure è forse l’entità geografica del Sud Tirolo dove è meno presente la popolazione di lingua tedesca, perché circa l’85% è di madrelingua ladina, tanto che giustamente la valle si considera parte integrante della Ladinia, termine con cui si indicano la zona delle quattro valli che si dipartono, a raggiera, dal massiccio del Sella. E qui apro una opportuna parentesi per spiegare, brevemente, che lingua è quella ladina: molto sinteticamente è un idioma retoromanzo che si parla correntemente in Val Badia, in Val di Fassa, in Val Gardena e in alcuni comuni della Val Cordevole, dell’Agordino e dello Zoldano, dell’Ampezzano, del Cadore, della Valli di Non, di Sole, di Rabbi, di Pejo. Pur con delle varianti letterali e fonetiche questo idioma assomiglia un po’ all’italiano e per diversi vocaboli ha una certa affinità con il dialetto mantovano. Chiudo la parentesi perché il ladino non rientra fra le mie conoscenze linguistiche e le uniche parole di cui sono venuto a conoscenza sono le indicazioni geografiche (trilingui) in Val Badia e in Val Gardena, oppure le insegne di alcuni negozi e alberghi nelle stesse valli.

La Val Gardena si estende da est a ovest, è percorsa dal Rio Gardena, lungo circa 25 Km., ed è inserita fra le catene montuose chiamate Dolomiti di Gardena, un gruppo di rilievi assai famoso, con cime di notevole altezza, fra le quali il Sassolungo (m. 3.181) e il Piz Boè (m. 3.152). Si tratta di una vallata incantevole a predominante vocazione turistica sia estiva, sia soprattutto invernale. I centri abitati che costituiscono comune sono tre: Ortisei, Santa Cristina Valgardena e Selva di Val Gardena, uniti da una rotabile tipicamente montana, ma abbastanza larga e ben tenuta per il suo intero percorso che va da Ponte Gardena ai passi Gardena e Sella. Ortisei è indubbiamente il centro più importante della valle e anche il più popoloso con i suoi quasi 5.000 abitanti, con diversi edifici religiosi e civili, degni di attenzione, anche se non presentano caratteristiche di particolare rilevante valore. Si potrebbe dire che più che le bellezze artistiche (quelle paesaggistiche sono superlative) Ortisei si fa apprezzare per la sua atmosfera quale punto di incontro dei costumi e delle tradizioni tirolesi e italiane, come anche indirettamente testimoniato dal Museo della Val Gardena che si trova nel centro del paese.

Santa Cristina Valgardena è un comune meno popolato con i suoi circa 2.000 abitanti e presenta un minor numero di edifici religiosi e civili che possano rivestire interesse; in verità ce ne sarebbe uno che attira l’attenzione di tutti i turisti, vale a dire Castel Gardena – Fischburg risalente al XVII secolo e costruito dai conti Wolkenstein con lo scopo di farne una residenza, ma purtroppo è rimasto di proprietà privata e non è visitabile.

Selva di Val Gardena è il secondo comune più popoloso della valle (circa 2.600 abitanti), è in una posizione panoramica di grande fascino, dominata come è dallo Stevia a Nord, da il Cir e il Sella a est, dal Sassolungo a sud, torri dolomitiche di rilevante bellezza. Il paese ospita edifici civili e religiosi riconosciuti come beni culturali, fra i quali la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dallo snello campanile a cuspide, e il maso Gustin in La Poza, edificato alla fine del Settecento, con una bella cucina per l’affumicatura e una preziosa stube.

Ho scritto prima che la vocazione turistica è soprattutto invernale, perché la vallata, nella sua parte più elevata, ospita il famoso circuito sciistico Gardena Ronda, 30 km. di piste, con 5.000 metri di dislivello complessivo e 13 impianti di risalita che consentono il periplo della Val Gardena. Come se non bastasse questo c’è anche il Sella Ronda, altro percorso sciistico di fama mondiale, con il quale si fa il giro completo del Gruppo del Sella, per una lunghezza sugli sci di 23.100 metri e sugli impianti di risalita di 13.518 metri. Però anche in estate si possono fare bellissime escursioni, sia alla portata di tutti, sia a quella di gente allenata ed esperta, come nel caso della nota Ferrata tridentina; tante località conosciute per la bellezza dei panorami, per i sentieri ben tracciati e per i frequenti punto di ristoro sono facilmente raggiungibili con brevi tragitti in auto, autobus o impianti a fune.

Un cenno particolare merita senz’altro la cucina in valle (ma anche lungo i percorsi escursionistici), di alta qualità ed esatto punto d’incontro e di amalgama fra quella tirolese e quella italiana, per non parlare dell’ospitalità, sempre contraddistinta dalla calorosa accoglienza indipendentemente dalla tipologia o dalla classificazione, insomma lì si mangia bene, si sta bene dove si dorme e per come trascorrere la giornata c’è solo l’imbarazzo della scelta; annoiarsi è pertanto impossibile e quindi una vacanza lì, in estate o in inverno, è senz’altro consigliata.

Per arrivare in valle, sia da Nord che da Sud, utilizzando l’automobile si percorre l’autostrada A22 con uscita “Chiusa – Val Gardena”; in treno conviene prendere quelli regionali provenienti da Bologna/Verona e scendere alla stazione di Ponte Gardena, dove ci sono autobus e taxi con cui è possibile arrivare in Val Gardena.

Per l’ospitalità mi permetto di segnalare il sito turistico della valle (www.valgardena.it)

Le foto a corredo di questo articolo, reperite in diversi siti internet, rappresentano, dall’alto in basso, rispettivamente:


una panoramica della valle;

Ortisei;

Santa Cristina;

Selva;

Passo Gardena.

 
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