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  Bell'Italia  »  Il museo della marineria di Cesenatico, di Renzo Montagnoli 01/07/2022
 
Il museo della marineria di Cesenatico

di Renzo Montagnoli



Era l’ultima domenica di maggio dell’anno 2022 e con una gita turistica organizzata dal Centro Sociale Il Tiglio di Pietole siamo andati a Cesenatico, cittadina romagnola bagnata dal mare Adriatico. Il tempo non era dei migliori, con cielo coperto, con rovesci che di tanto in tanto riuscivano a sorprendere, con una temperatura non certo estiva e pur tuttavia nemmeno invernale. Il motivo di questo viaggio è stata la visita al Museo della Marineria e, in subordine, una passeggiata per le vie di questo centro balneare, nonché una degustazione di pesce a pranzo. Il pomeriggio libero era poi lasciato a iniziative individuali.

Siamo arrivati al museo alle 10,15 e lì ci attendeva la nostra guida, una signora del luogo prodiga di notizie. Benché si acceda a una struttura museale di stile architettonico non ben definito, ma comunque non recente, lo spazio vero e proprio destinato ai reperti è invece inserito in una costruzione ariosa e moderna. Costituito da un ampio piano terra, più un loggiato, è un unicum in Italia e piuttosto raro anche all’estero, perché lì troviamo le imbarcazioni storiche, più tutta una serie di strumenti che si sono susseguiti nel tempo e utili alla navigazione, nonché vi si possono riscoprire le origini di Cesenatico. Da rilevare che esistono in pratica due musei, uno a terra e l’altro galleggiante. Nel primo, a piano terra, è possibile ammirare due imbarcazioni, cioè un trabaccolo (un due alberi da pesca e da piccolo trasporto) e un bragozzo (anche questa un due alberi, pure utilizzata per la pesca e per il trasporto di merci), munite di vele aperte e dai caratteristici colori. La sezione galleggiante, sita nella parte più antica del Porto Canale Leonardesco, ospita dieci barche, rappresentanti le tipologie tipiche delle imbarcazioni naviganti nel mare Adriatico. Nel loggiato, invece, che corre elevato e intorno al piano terra, si possono apprezzare gli strumenti di navigazione di cui i marinai si sono serviti nel tempo, dai misuratori di velocità agli scandagli, nonché attrezzature attinenti le attività marittime, come una tuta da palombaro. La guida è stata assai prodiga di notizie, ma per chi volesse approfondire c’è all’ingresso vicino alla biglietteria un punto di vendita di libri. A prima vista potrebbe sembrare un percorso di visita da effettuarsi in non più di una trentina di minuti, e questo probabilmente sarebbe nel caso si volesse procedere senza necessità di approfondimenti, mentre invece, qualora si ricorresse – e lo consiglio – a una guida il tempo passa che non ci si accorge e all’incirca si impiegano una novantina di minuti. Mentre ascoltavo, in verità un po’ distrattamente, le notizie fornite dalla guida, guardavo queste imbarcazioni di legno in uso molto tempo fa e cercavo di immaginarle in mare, con il loro carico di marinai tutti intenti a calare le reti e poi a tirarle su dall’acqua colme di pesci, una visione ottimistica di un duro e difficile lavoro, pieno di pericoli, soprattutto nel caso di una tempesta improvvisa. Ed ecco allora che vedevo il cielo oscurarsi, il vento soffiare sempre più violentemente, le onde salire e sbattere questo guscio di noce, gemente sotto la loro forza; i poveri marinai si affannavano a calare le vele, biascicando preghiere, l’albero maestro che si tendeva e poi si spezzava, l’acqua che allagava il ponte e infine la barca sollevata da un maroso più violento ricadeva spezzandosi; nessuna zattera di salvataggio, poveri corpi affidati a Nettuno e a casa, mogli, figli, madri in lacrime sulla riva con invano le braccia protese per un impossibile soccorso. Anche all’interno del museo la luce era calata, perché un cielo sempre più scuro cominciava a scaricare acqua, un fenomeno veloce, tanto che dopo una decina di minuti tutto era cessato e abbiamo potuto uscire.

All’esterno si trova, come detto nel porto canale, il museo all’aperto, molto caratteristico e appagante; inoltre, in occasione delle Festività Natalizie, queste imbarcazioni ospitano un bellissimo Presepe, una vera e propria chicca.


Il 29 maggio abbiamo scarpinato un bel po’, perché oltre al museo, che ci ha impegnato parecchio, si è deciso di procedere a piedi lungo il non certo breve Porto Canale per raggiungere il ristorante in cui avevamo prenotato il pranzo e che avevamo già sperimentato positivamente quattro anni fa in occasione appunto di una visita dicembrina a Cesenatico per un mercatino di Natale. Anche questa volta il bel locale Peccato di gola non ci ha deluso, con i suoi piatti di pesce, eccellenti e più che abbondanti, tanto che si fatica a mangiare tutto. E dopo? Dopo ritorno al parcheggio del pulman lungo il Porto Canale, con i suoi negozi di generi vari, i suoi ristoranti, le sue gelaterie e, in via del tutto eccezionale, con l’esposizione di numerose vetture di un autoraduno (si trattava dell’ormai non più prodotta autovettura popolare della Germania Est, la Trabant, dai famigerati - perché altamente inquinanti - motori a due tempi).

Nel ritorno a casa di tanto in tanto sono cadute alcune gocce di pioggia, poca, per non dire pochissima cosa se paragonate alla giornata da tregenda prevista dai meteorologi; stanchi, ma appagati, ci siamo riposati e qualcuno ne ha approfittato per un salutare pisolino.

La visita al museo e la passeggiata lungo il Porto Canale da sole meritano questo viaggio a Cesenatico, senza dimenticare le delizie per il palato rappresentate dalla cucina del Peccato di gola e probabilmente anche degli altri numerosi ristoranti. Noi, provenendo da Borgo Virgilio, provincia di Mantova, siamo arrivati prendendo l’Autostrada A22 (casello di Mantova Sud) e uscendo a Cesena; da lì in 13 Km. circa di strada provinciale si è a Cesenatico.



Alcune notizie utili per visitare il Museo della Marineria:


Orari di apertura



Dal lunedì al venerdì

Orario: 10:00 – 12:00 

Sabato, domenica e festivi 


Orario: 10:00 – 12:00 e 15:00 – 19:00





Biglietti


Biglietto intero: € 2,00

  • Biglietto ridotto: € 1,00 (sotto i 18 e sopra i 65 anni, scuole, insegnanti, gruppi, soci ICOM, altre categorie)

  • Visite guidate (1 ora):  €50,00 (compreso biglietto d’ingresso)

  • Visite guidate (2 ore): € 100,00 (compreso biglietto d’ingresso)



Come arrivare al museo


Il Museo della Marineria si trova a Cesenatico, in via Armellini, 18, sulla banchina del tratto più interno del Porto Canale Leonardesco. L’ingresso del museo (Sezione a Terra) è proprio davanti alla Sezione Galleggiante, dove le barche in acqua sono visibili liberamente.

Via Armellini è pedonale: per chi arriva in auto consigliamo di parcheggiare nella vicina Piazza della Rocca; la Stazione FFSS è a circa 200 metri; la bicicletta può essere lasciata davanti al museo.

Se arrivate con una barca tradizionale, potete ormeggiarla temporaneamente nel Porto Museo (avvisateci prima)


Informazioni e segreteria:

tel: +39 0547 79205
email: infomusei@comune.cesenatico.fc.it


Nota: Le fotografie a corredo dell’articolo sono state reperite in diversi siti Internet

 
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