Piero fa la Merica, di Paolo Malaguti, edito da Einaudi
Piero fa la Merica
di Paolo Malaguti
Edizioni Einaudi
Narrativa
Pagg. 208
ISBN 9788806259761
Prezzo Euro 18,50
La miseria è una condanna
C'è miseria e miseria e infatti quella dei Gevori è propria di chi non ha assolutamente niente, al punto che vengono chiamati “bisnenti”. Quando non si ha la possibilità di mangiare due volte al giorno e al massimo si può sperare in una fetta di polenta appena condita con dei piccoli merli, raccolti nel nido e a cui è stata schiacciata la testina stringendola fra due dita, non resta che la disperazione, disperazione che li travolge quando viene venduta la terra su cui insiste, addossata alla recinzione di una villa, la baracca in cui trovano riparo, la loro miserrima dimora. Dove potranno andare? L'unica possibilità è di fuggire la miseria andando in una terra promessa, nel lontano e inesplorato Brasile. Ma anche là, pur saziando la loro fame di terra, pur riuscendo ogni giorno a mangiare, saranno un po' meno miseri, diventeranno poveri. Soprattutto impareranno che la terra che ora è loro, sottratta alla foresta, è stata rubata anche ai legittimi proprietari, gli indios, sterminati con la ferocia di chi vuole difendere e magari accrescere il proprio piccolo patrimonio.
L'ultimo romanzo di Paolo Malaguti non è solo un omaggio a chi è fuggito dall'Italia in cerca di una vita migliore, ai nostri migranti partiti alla ventura come quelli che approdano alle nostre coste, è la storia della crescita di Piero, un ragazzo abbastanza grande da capire il dolore dell'umanità, ma anche abbastanza piccolo per portarselo dentro, per piangere senza lacrime, in una lacerazione dell'animo che lo porterà a maturare, a conoscere esattamente cosa è l'amore, cosa sono il bene e il male, a vedere con occhi non più innocenti, ma disincantati che senza la miseria non ci può essere la ricchezza.
Malaguti disegna la trama per gradi, con delicatezza e anche pietà dove occorre, con l'autentica compassione verso i protagonisti di un'umile tragedia, dalla partenza per il viaggio verso lo sconosciuto Brasile, ammassati nella stiva di un bastimento, alla scoperta della loro meta finale. I personaggi sono perfettamente delineati, gente dai cuori induriti di chi non ha proprio niente, nemmeno il piacere di vivere, componenti di famiglie che non hanno nulla da perdere, perché nulla posseiedono, e anche gli amori, che possono sbocciare come un piccolo fiore in una pietraia, durano poco, vinti dalla necessità di sopravvivere.
Paolo Malaguti, dopo alcuni romanzi di qualità altalenante, sembra aver trovato la sua strada, quella in cui si racconta la storia di gente che altrimenti non avrebbe storia, dal rasserenante Il Moro della cima, all'emancipazione femminile di Fumana, per arrivare prima alla maturazione del barcarolo Gambeto e ora alla dolente constatazione della miseria come un vestito che non riesci mai a toglierti di dosso, propria di quest'ultimo romanzo.
Piero fa la Merica è veramente bello, fa riflettere, resta indelebilmente dentro.
Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Attualmente vive ad Asolo e lavora come docente di Lettere a Bassano del Grappa. Con Neri Pozza ha pubblicato La reliquia di Costantinopoli (2015), finalista al Premio Strega 2016. Tra le sue opere Nuovo sillabario veneto (BEAT, 2016), Prima dell'alba (Neri Pozza, 2017), L' ultimo carnevale (Solferino, 2019), Se l'acqua ride (Einaudi, 2020), Il Moro della cima (Einaudi, 2022), Piero fa la Merica (Einaudi, 2023), Fumana (Einaudi, 2024).
Renzo Montagnoli
