La porta, di Georges Simenon, edito da Adelphi
La porta
di Georges Simenon
Edizioni Adelphi
Narrativa
Pagg. 142
ISBN 9788845938948
Prezzo Euro 18,00
Gelosia
La gelosia è un' emozione che può assumere diverse sfumature, da un inconscio timore a una vera e propria ossessione, ed è quest'ultima il tema di La porta, un romanzo abbastanza breve scritto da Georges Simenon forse in uno dei rari periodi insoddisfacenti. L'idea è indubbiamente buona,perché ha per oggetto le paure di un uomo che si sente a metà dopo che in guerra ha subito l'amputazione di entrambe le mani e che soprattutto per questa sua menomazione diffida della moglie che è sempre stata ambita da altri uomini; la realizzazione, però, con il passaggio da uno stato di incertezza a una certezza del tradimento frutto di una paranoia ossessiva non è reso al meglio. In particolare il narratore belga trascina la vicenda eccessivamente, nel senso che si dilunga, a mio parere, senza necessità. Del resto immagino lo scrittore seduto al suo tavolo di lavoro, con la pipa eternamente in bocca, che gigioneggia, butta giù una riga, rilegge, gli sembra poco, ne aggiunge altre due, compiacendosi oltre misura di quanto sta realizzando.
Eppure, di tanto in tanto, riaffiora la grande classe di Simenon, come quando scrive del respiro della sera o mette a nudo, non solo idealmente, i due protagonisti, uno di fronte all'altro, in una reciproca confessione che anziché attenuare l'ossessione di lui finisce per accentuarla, trasformandola in una accettazione colma di riserve. E' indubbio che le notorie capacità di sondare psicologicamente gli animi qui trovino il terreno ideale, però resta il fatto che in certi momenti l'atmosfera che da inerte diventa cupa finisce piano piano per soffocare l'attenzione del lettore, fatto di cui si doveva esser reso conto Simenon al punto di ideare una soluzione finale del tutto sorprendente in un romanzo che non è certamente di genere, cioè né noir, né poliziesco, ma che forse almeno nelle intenzioni avrebbe dovuto avere quella tensione che caratterizza un'azione delittuosa.
Quindi La porta è sicuramente leggibile, ma non può essere considerata una delle prose più riuscite del grande narratore belga.
Georges Simenon, nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989, ha lasciato centonovantatre romanzi pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori». Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più grande e il più autentico che la letteratura francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «... leggo ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard, per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo Montagnoli
