Il genocidio degli armeni, di Marcello Flores, edito da Il Mulino
Il genocidio degli armeni
di Marcello Flores
Edizioni Il Mulino
Saggistica storica
Pagg. 352
ISBN 9788815273239
Prezzo Euro 14,00
La tragedia armena
Il XX secolo è stato caratterizzato da due grandi genocidi, di cui il più noto è stato senz'altro quello degli ebrei, peraltro più recente; eppure non fu da meno quello di una comunità cristiana radicata nell'Anatolia, gli armeni, perpetrato in due fasi, di cui la prima fra il 1894 e il 1896 avviata dal sultano Abdul-Hamid e la seconda nel corso della prima guerra mondiale nel biennio 1915-1916 scatenato dal regime dei Giovani Turchi e che fu il più tragico, con circa 1.200.000 vittime.
Che lo sterminio degli armeni sia avvenuto, che abbia provocato così tanti morti è un fatto certo, eppure ancor oggi la Turchia lo nega, impedendo in tal modo una presa di coscienza che possa portare a una normalizzazione dei rapporti con i superstiti di quello sfortunato popolo.
Come è potuto accadere tutto questo? Che motivazioni, beninteso non giustificazioni, ci sono alle radici di un fatto così tragico? Ne parla in modo ampio ed esauriente lo storico Marcello Flores nel suo saggio Il genocidio degli armeni, un testo di estremo interesse non solo per conoscere il passato, ma anche per comprendere il presente.
Alla base indubbiamente ci fu l'azione svolta dalla Russia, da secoli in guerra con la Turchia, per creare uno stato autonomo armeno, ma è anche vero che contribuì non poco durante la Grande Guerra il timore dei turchi di perdere la loro sovranità per l'andamento decisamente sfavorevole del conflitto. C'è però anche da precisare che gli armeni non avviarono una guerriglia e che la maggior parte di loro non avversava i turchi, e allora si può anche far rientrare nelle cause una violenza insita nell'islam contro chi è di un altra religione.
Non una, quindi, ma tante sono le cause che portarono a un'autentica strage, a violenze su donne, al tentativo di sopprimere una nazionalità.
Flores si esprime con prudenza, anche perché molta documentazione di parte turca è secretata. Tuttavia, con quanto si ha, è stato possibile scrivere un saggio abbastanza snello in grado di dare una visione imparziale della tragedia e lo storico l'ha fatto in modo organico. Infatti ha suddiviso l'opera in nove capitoli, con il primo che illustra le origini della questione armena, dando risalto nel secondo alla rivoluzione dei Giovani turchi; nel terzo e nel quarto traccia invece le problematiche connesse alle guerre balcaniche con il successivo passaggio alla Grande guerra; nel quinto e nel sesto mette a fuoco il genocidio vero e proprio, con la sua dinamica e le responsabilità. Nel settimo capitolo il genocidio termina e finisce anche la guerra, l'ottavo ha un titolo “ Giustizia e vendetta” che si commenta da sé e infine il IX, intitolato La memoria e la storia, affronta il silenzio che si sarebbe voluto imporre in ordine al genocidio.
Come d'abitudine per uno storico ampio è l'elenco delle fonti, così come non mancano le note ed è ricompresa un'appendice di documentazione fotografica.
Da leggere, ovviamente.
Marcello Flores (Padova, 26 dicembre 1945) ha insegnato Storia contemporanea e Storia comparata nell'Università di Siena, dove ha diretto anche il Master in Human Rights and Genocide studies, e nell'Università di Trieste. Tra i suoi libri: Il secolo del tradimento. Da Mata Hari a Snowden 1914-2014, (il Mulino, 2017), Il genocidio degli armeni (il Mulino, nuova ed. 2015), Traditori. Una storia politica e culturale (il Mulino, 2015), Storia dei diritti umani (il Mulino, nuova ed. 2012), La fine del comunismo (Bruno Mondadori, 2011) e 1917. La Rivoluzione (Einaudi, 2007). Con Feltrinelli ha pubblicato Tutta la violenza di un secolo (2005) e La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo (2017).
Renzo Montagnoli
