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Tecnica del colpo di Stato, di Curzio Malaparte, edito da Adelphi

Tecnica del colpo di Stato, di Curzio Malaparte, edito da Adelphi

Tecnica del colpo di Stato

di Curzio Malaparte

Edizioni Adelphi

Saggistica

Pagg. 270

ISBN 978-8845926327

Prezzo Euro 14,00



Sorprendente




Se c'è un autore controverso, uno di quelli che o lo ami o lo odi, questo è Curzio Malaparte, un personaggio prima ancora che un narratore, capace di stupire nella vita come nelle sue opere. In effetti non si può restare indifferenti di fronte a libri come La pelle, o Kaputt, impietosamente posti all'attenzione del lettore, estremi nelle situazioni, ma indubbiamente efficaci nel parlare degli argomenti trattati. Del resto Malaparte è uno di quegli scrittori che di certo non si propone al lettore, perché invece gli si impone, nel senso che lo accetti oppure no. In questo senso Tecnica del colpo di Stato ne è l'emblema, un'opera che poteva nascere solo nella testa di un personaggio non soltanto letterario, ma anche storico, fascista durante il fascismo, però dissidente, comunista nel dopoguerra, ma anche in questo caso dissidente. Coerente con il suo personaggio, in grado di riassumere perfettamente pregi e difetti italici, Tecnica del colpo di Stato finirà per crearne il mito; uscito in Francia nel 1931 ebbe subito un'ampia risonanza internazionale, ma si accompagnò anche a conseguenze non del tutto piacevoli per il suo autore, con fermi di polizia, periodi di confino e anche una vita errabonda in giro per l'Europa. Stranamente piacque a Mussolini, che tuttavia ne impedì la pubblicazione nel nostro paese onde non inimicarsi Hitler.

Di cosa però stiamo parlando? Che cosa è in effetti Tecnica del colpo di Stato? E' un saggio in cui si teorizza il rovesciamento di qualsiasi tipologia di regime, dividendo il mondo in catilinari e in ciceroniani, con una duplice valenza, cioè per i primi di apprendere come è possibile realizzare un golpe, per i secondi, essendo a conoscenza dei metodi, come impedirlo. Di conseguenza si potrebbe dire che questo libro ha assai probabilmente il recondito scopo di proporsi come un manuale, rigorosamente studiato e calcolato, di aspirazione rivoluzionaria e presenta parecchi personaggi storici, da Trotzkij a Lenin, ricomprendendovi anche Benito Mussolini e Adolfo Hitler. Tuttavia chi si aspetta un'opera di carattere politico rimarrà deluso, perché pur essendo questo aspetto presente, è soprattutto una realizzazione di carattere letterario (al riguardo basti pensare alla descrizione di Pietrogrado che si prepara alla rivoluzione, con pagine di grande efficacia e senz'altro suggestive).

A questo punto viene da chiedersi se l'autore sia stato in grado di fare ragionevoli previsioni per il futuro relativamente ai nostri tempi, ma fermo restando che lascia trapelare la fragilità delle democrazie, da cui nascono come notorio i regimi autoritari, la sua dissertazione è influenzata dal clima e dalla particolare situazione politica esistente alla fine degli anni ‘20 dello scorso secolo, e del resto non credo che le intenzioni di Malaparte fossero queste; credo invece che in altra veste e in altre forme abbia voluto esprimere il suo scetticismo sui sistemi che presiedono alla vita dei vari stati, sulle loro debolezze, sulla vocazione di non pochi uomini di comandare senza opposizione e sulla perniciosa attitudine dei più di obbedire a chi fa la voce grossa, accollandogli le scelte e le responsabilità per il comune futuro.

Da leggere, ovviamente.


Curzio Malaparte (Prato, 9 giugno 1898 – Roma, 19 luglio 1957). Il suo vero nome era Kurt Erich Suckert. È stato uno scrittore, giornalista e ufficiale dell'esercito italiano.

Ha scritto numerosi libri, fra i quali Viva Caporetto!Maledetti toscaniBenedetti italianiKaputt e La pelle.


Renzo Montagnoli