Comunità di recupero, di Gianluca Ferrari
Comunità di recupero
di Gianluca Ferrari
Morsa dall'inferriata viperea - scura impetuosa
scatto d'ombre sulla figura -
che risaliva un cielo ostile, livido crepaccio
nel ruvido cortile della casetta gotica (tetto aguzzo
voglioso di sfregarsi a nubi di passaggio
per divampare incubi): la ragazza
stava immobile col fiero cipiglio
impercettibilmente fragile
di stelo sbucato nel cemento.
Laccio emostatico lo sguardo
stringeva cerchio vago; e lei, custode
o custodita nel travaglio?
Di fronte alla Comunità di recupero
tra pochi pini scarni come siringhe, conficcati
nel grigiore di cose irrimediabili e
due autocarri spolpati dallo stesso
sentimento ridotti a scheletri
di demone notturno, piccoli zingari
avevano allestito un misero
falò di copertoni e bambole.
Da Acquerelli gotici (edito in proprio, 2020)