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Il rogo di Berlino, di Helga Schneider, edito da Adelphi e recensito da Katia Ciarrocchi

Il rogo di Berlino, di Helga Schneider, edito da Adelphi e recensito da Katia Ciarrocchi

Il rogo di Berlino – Helga Schneider – Adelphi – Pagg. 229 – ISBN 9788845913471 – Euro 12,00



Il rogo di Berlino di Helga Schneider è un libro potente, capace di trasportare il lettore nel cuore di una Berlino distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. La narrazione autobiografica esplora gli anni più difficili della vita dell'autrice, un'infanzia segnata dalla fame, dalla paura e dalla perdita.
Helga, appena bambina, cresce in una città devastata dai bombardamenti e dalle privazioni. Costretta a rifugiarsi in cantine per sfuggire alla morte, vive in un ambiente dove il cibo è inesistente, l'acqua è un lusso e il rischio di malattie è sempre presente. Ma il dolore fisico è solo una parte del suo dramma, il vero tormento è emotivo: la madre ha abbandonato lei e il fratello per unirsi volontariamente alle SS, una scelta che lascia un vuoto devastante.

Il padre è lontano, impegnato al fronte, e la matrigna, fredda e distante, contribuisce a farla sentire sempre più sola.
Il libro si apre con un incontro cruciale tra Helga adulta e la madre, trent'anni dopo l'abbandono. In questo episodio, carico di tensione emotiva, la madre mostra con orgoglio la sua uniforme nazista, confermando un'adesione ideologica che Helga non può accettare.

Questo evento è il punto di rottura definitivo, che spinge Helga a scavare nei ricordi dolorosi della sua infanzia e a trasformarli in una testimonianza implacabile.
La scrittura è diretta, quasi brutale, priva di orpelli, ma proprio per questo risulta profondamente incisiva, Schneider riesce a trasmettere il senso di oppressione e disperazione vissuto dai civili, sottolineando come la guerra non sia stata solo una tragedia militare, ma anche un dramma umano per chi, come i bambini, non aveva alcuna colpa. Attraverso le sue parole, emerge il ritratto di una Berlino dove la gente moriva non solo sotto le bombe, ma anche di fame, sete e paura, vittime invisibili di un conflitto che ha distrutto tutto.
Il rogo di Berlino non è solo un racconto autobiografico: è un atto di denuncia e di memoria, un invito a non dimenticare mai cosa significhi vivere in guerra. È una lettura dolorosa ma necessaria, che offre uno sguardo lucido e spietato su uno dei capitoli più bui della storia umana, ricordando che dietro ogni grande tragedia ci sono le storie individuali, spesso dimenticate, di chi ha pagato il prezzo più alto.


Katia Ciarrocchi


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