Viva Caporetto! La rivolta dei santi maledetti, di Curzio Malaparte, edito da Passigli
Viva Caporetto!
La rivolta dei santi maledetti
di Curzio Malaparte
Passigli Editori
Storia
Pagg. 160
ISBN 9788836820467
Prezzo Euro 16,50
La causa
La ritirata di Caporetto, che è stata oggetto di numerose disamine volte ad accertarne le cause e le responsabilità, è talmente radicata in noi italiani al punto che, quando ci troviamo in presenza di una disfatta o di un fallimento in qualsiasi campo, diciamo sempre che è una Caporetto.
Se per l'Italia dell'epoca è stata sinonimo di un evento di cui vergognarsi e di una grossa, anche se non irreparabile sconfitta militare, secondo Curzio Malaparte è invece da considerare come un atto di ribellione. Infatti, come scrive anche nel suo pamphlet Viva Caporetto!, il fatto fu il risultato non tanto della viltà dei soldati, bensì dell'incapacità marcata al punto da essere considerata inettitudine e della corruzione che regnavano nei vertici del nostro esercito e della nostra classe dirigente. Infatti Caporetto è vista come la “rivolta dei santi maledetti”, cioè come la ribellione dei poveri diavoli che penavano e morivano in trincea contro un potere assurdo, lontano, insensibile alle loro più elementari esigenze, che li aveva mandati a immolarsi per una causa che non riuscivano a condividere.
Il libro è così un vero e proprio atto d'accusa conto l'ottusità e i nascosti prevalenti interessi di chi deteneva le leve del potere.
Questa teoria della ribellione della classe più umile ai privilegiati non è tuttavia nuova, ma quello che invece appare di rilievo è la volontarietà di questi diseredati di punire con una clamorosa sconfitta chi li aveva tanto condannati a una guerra che non sentivano, condotta in totale spregio di qualsiasi umanità nei loro confronti.
La scrittura di Malaparte è tagliente, l'autore dimostra uno spirito anarchico e assolutamente non conformista che si troverà poi confermato in opere di maggiore spessore come La pelle e Kaputt.
Viva Caporetto! è certamente un'opera letteraria, ma presenta anche un rilevante aspetto storico, ponendo in evidenza un evento drammatico quale fu la famosa ritirata, che l'autore inserisce nell'ambito di un discorso più ampio relativo alla subordinazione totale di una classe maggioritaria che, oltre che sfruttata in tempo di pace, è stata crudelmente sacrificata all'interesse di pochi in tempo di guerra.
Da leggere.
Curzio Malaparte (Prato, 9 giugno 1898 – Roma, 19 luglio 1957). Il suo vero nome era Kurt Erich Suckert. È stato uno scrittore, giornalista e ufficiale dell'esercito italiano. Ha scritto numerosi libri, fra i quali Viva Caporetto!, Maledetti toscani, Benedetti italiani, Kaputt e La pelle.
Renzo Montagnoli
