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I banditi della libertà. La straordinaria storia della brigata Maiella partigiani senza partito e soldati senza stellette, di Marco Praticelli, edito da Utet

I banditi della libertà. La straordinaria storia della brigata Maiella partigiani senza partito e soldati senza stellette, di Marco Praticelli, edito da Utet

I banditi della libertà.

La straordinaria storia della brigata Maiella

partigiani senza partito e soldati senza stellette

di Marco Patricelli

Edizioni Utet

Storia

Pagg. XIII – 322

ISBN 9788877509758

Prezzo Euro 25,00



Una formazione partigiana apartitica



Appassionato di storia mi interesso a fatti salienti dello scorso secolo e fra questi la Resistenza italiana rappresenta per me motivo di necessari approfondimenti. Nel corso della lettura di diversi saggi mi è capitato più volte di sentir nominare la Brigata Maiella, una famosa formazione partigiana fra le pochissime aggregate alle forze alleate dopo la liberazione del territorio d'origine. Apartitica, repubblicana, costituita da militari senza stellette, ha risalito la penisola, combattendo, fino ad arrivare all'Altopiano d'Asiago, insomma è un qualcosa di unicum nel fenomeno resistenziale e saperne di più non solo è utile, ma è anche doveroso. E' così pertanto che ho deciso di leggere I banditi della libertà, ampio, esauriente e ben impostato saggio con il quale lo storico Marco Praticelli parla di questa straordinaria formazione militare.

Molto opportunamente dapprima narra diffusamente degli avvenimenti politici che hanno preceduto la sua nascita, dal quel famoso 25 luglio del 1943 giorno in cui il Gran consiglio del fascismo di fatto destituì Mussolini a tutti gli eventi più determinanti collegati alla dichiarazione di armistizio dell'8 settembre dello stesso anno, con l'occupazione tedesca, opprimente, sanguinaria che lasciò una scia di lutti, spesso collettivi, anche nel Meridione.

La capacità dell'autore è quella di porre in risalto la brigata nel suo insieme, un'organizzazione senza precedenti nella storia italiana, non tralasciando di parlare del suo comandante Ettore Troilo e del suo vice Domenico Troilo, cognomi uguali, ma nemmeno imparentati.

Viene ben posta in evidenza la capacità dimostrata già dagli inizi di rendersi utile agli alleati, che alla fine li accoglierà, fornendo i suoi componenti del necessario, ma lasciando tuttavia una certa autonomia.

La narrazione procede spedita con tanti eventi mano a mano che si risale lo stivale facendo arretrare i tedeschi e così si arriva al 25 aprile 1945, alla Liberazione, con tante località del Nord in cui la Maiella entra per prima, precedendo gli alleati.

Terminato il conflitto, sciolta la formazione, non poteva mancare, come da italica tradizione, il silenzio di non poche autorità, disposte a negare l'unico riconoscimento promesso alla brigata, e cioè la medaglia d'oro al valor militare.

Arriverà, non in tempi brevi, ma arriverà, e ben dopo i pubblici ringraziamenti dei comandanti alleati. Il problema è il solito: il veleno della politica è corrosivo anche di una formazione apolitica.

Da leggere, senza ombra di dubbio.




Marco Patricelli (Pescara, 11 dicembre 1963. è uno storico esperto dell'Europa del XX secolo e della Seconda guerra mondiale. Autore di numerose pubblicazioni, vincitore del Premio Acqui Storia per Il volontario, biografia del capitano Wilold Pilecki, è stato anche consulente storico per la Rai.


Renzo Montagnoli