Stagioni di legno, di Tiziana Monari
Stagioni di legno
di Tiziana Monari
Quante stagioni di legno ci pesano sul cuore
quelle che hanno il brillio rifulgente dell'oro
quelle cariche di speranze e timide d'azzurro
quelle dell'assenza che ci brilla negli occhi
come il legno con le sue crepe, i suoi spacchi
viviamo e ci trasformiamo
il sangue che ci lega le mani
l'inverno che ci inchioda alla sua croce
come noi, lo stelo avulso spezzato dal tempo
la misericordia del vento sulle foglie tagliate dal vento
l'albero va in cerca di sussurrate lontananze
ascolta il tuono secco, senza pioggia
in un cielo privo di stelle
in un chiuso orizzonte di morte
Ed intanto alberga tordi, merli e passeri
oltre la brina dei giorni
spinge gemme e foglie
nella mattine sopite da un trepido incanto
per poi accogliere lieve l'inciampo della sera
Ogni tanto va in pezzi, poi fiorisce un mattino.