I ricordi delle estati a venire, di Giuseppe Carlo Airaghi
I ricordi delle estati a venire
di Giuseppe Carlo Airaghi
Nei pomeriggi insonni risuonava l'eco
di certe case bianche con il viso rivolto al sole,
di certe risate che erano promesse
per le stagioni a venire
e in quell'eco mantenevano la parola data
persino da lontano.
“Quale è il guadagno?” chiedevano
alludendo al denaro.
Il guadagno stava in quelle barche
galleggianti nel piccolo porto e in noi,
affacciati alla finestra a dirci
che il vento non avrebbe portato nubi.
Dei nomi scordati, appuntati
nella rubrica che portavo nel portafogli
qualcosa è rimasto impigliato in quell'eco,
qualcosa che ora non mi fa dormire
non so dire se di rabbia
o di rassegnazione.
Da Ora che tutto mi appare più chiaro – L'estate perenne (puntoacapo, 2023)