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  Poesie  »  D'Amore  »  Il suo volto 05/10/2006
 

Il suo volto

 

 

Era la mezza di una notte luminosa

Come il tuo viso che mi sorrideva.

Avevamo riso quella sera di cose

Che non ricordo perché l'importante eri tu.

Mi proponesti di uscire, di andare a cena

In quel paese oltre il fiume che solo tu conoscevi.

E già seduti al tavolo, fra un cameriere

Con una torta spiaccicata in volto

E una vecchia signora dalla veletta nera,

Dovetti alzarmi per appartarmi in bagno.

Ritornai ed eri sparita.

Domandai e non mi fu risposto.

Corsi fuori in una notte all'improvviso buia

Popolata da una moltitudine vociante,

Tra pianti di bimbi e risate di adulti senza volto,

Fra cui invano cercavo il tuo.

Il paese era diventato una città di palazzi grigi

E chiese imponenti che più non riconoscevo.

Correvo, correvo e l'immagine del tuo viso

Lentamente sfocava fino a perdersi nel buio.

Fu allora che la folla sparì, che il clamore cessò

E che solo un lento rintocco di campana

Mi condusse con le prime luci dell'alba

All'amaro risveglio della realtà.

Dal  letto, coperto di sudore, nello specchio

Non vidi che il mio volto incredulo,

Non sentii altro che il freddo vuoto di un sogno.

 

(dedicata ad Antonella che un giorno di ottobre ci

ha lasciato per sempre)

          

 

 
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