Era d'aprile e fra il rigoglio del giardino
annaspava lo sguardo ad ammirare
tanta bellezza.
Fiori che s'aprivano al primo tepor
del sole,
farfalle svolazzanti e indecise
da un calice all'altro,
una pigra lucertola lungo
il muro sbrecciato,
un viavai di formiche fra
i sottili fili d'erba,
e nell'aria i primi
bisticci di due uccelli innamorati.
La primavera scendeva solenne sulla terra
a riprendersi il suo
trono e nell'idillio
di una natura ritrovata
splendeva il tuo sorriso.
A me volgevi lo sguardo, per me eran
le tue parole,
su di me scivolavan lente le tue mani.
Primavera era per tutti, risveglio di sensi,
di sentimenti, di gioia di
vivere,
una stagione magica
rivissuta insieme
nell'autunno della nostra vita.